13. Hiraeth

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Nostalgia di casa, una casa in cui non puoi tornare, una casa che forse non è mai stata.

STORMY

La settimana successiva avevo avuto la verifica di fisica, ma sapevo già che non era andata bene. Speravo in una D, giusto perché avevo bisogno di una sufficienza per far capire ai professori che mi stavo davvero impegnando, a costo di prendere ripetizioni da un ragazzo che non sopportavo.

In più, tra qualche giorno ci sarebbe stata la festa di Halloween al Flamingo's e lo avrei visto di nuovo.

Negli ultimi giorni ci eravamo trattati con un certo distacco, sicuramente dovuto al mio essere invadente. Non avrei dovuto fargli quella domanda, ma non potevo non farla...dovevo sapere. Sapere quanto le voci di corridoio potessero distorcere la vera storia.

Sospirai mentre mi avviavo verso la classe di Ares, ignorando tutti quegli sguardi giudicanti che in segreto mi stavano dando della pazza. Ci avevo fatto l'abitudine, non mi importava più di tanto.

Entrai nella sua classe senza nemmeno bussare. Era il cambio d'ora, avevo due minuti per poi filarmela.

I compagni di classe di Ares, al contrario di tutti quanti, non mi guardavano come se fossi un mostro. Loro avevano avuto la possibilità di farmi spiegare e non mi odiavano. Ero felice di questo.

«Che ci fai qua?»

Alzai gli occhi al cielo da brava maleducata e incrociai le braccia al petto.

Sempre simpatico a quanto pare.

«Buongiorno anche a te, Kingston.»

Lasciò un piccolo sospiro e chiuse i suoi quaderni, infilandoli nello zaino.

«Ho fatto la verifica di fisica.»

«Oh, giusto. Com'è andata?»

Scossi la testa, sconsolata.
«Una vera merda.»

I suoi occhi si addolcirono per qualche secondo mentre mi appoggiava una mano sulla spalla. Sentii il bisogno di scostarmi perché non era normale che quel semplice tocco avesse scatenato dentro di me uno sciame di emozioni nuove.

Ed erano fastidiose.

«Non c'è fretta, tigre, possiamo sempre recuperare. Mancano ancora otto mesi alla fine della scuola.»

«Sì...sì hai ragione» corrucciai le sopracciglia.
Speravo solo di farcela. Poi spostai i miei occhi sul suo zaino chiuso. «Mancano ancora quattro ore, dove vai?»

Ares si allontanò da me con uno scatto brusco e sbuffò, afferrò lo zaino e se lo caricò sulle spalle.

«Ho da fare, ciao Stormy.»

Lo guardai andare via da me, uscire dalla classe e strinsi i pugni.

Perché cazzo doveva fare così? Ero solo curiosa, non c'era bisogno di essere così brusco e antipatico.

«Non te la prendere, ragazzina. Ares fa sempre così.»

Mi voltai e vidi una ragazza dai lunghi ricci rossi e gli occhi verdi. Era alta, magra, bella. Poteva fare la modella. Indossava un maglione color crema e dei jeans blu scuro.

«Così, come?»

La ragazza sorrise e scosse la testa.

Aveva anche le fossette. Mi sentii un vero e proprio sgorbio al confronto, io indossavo una felpa più grande della mia taglia e dei pantaloni della tuta, i miei capelli erano raccolti in una coda disordinata e i miei occhi ben truccati.

«Misterioso. Ma anche anni fa lo era, solo...non così tanto. Il carcere lo ha cambiato» alzò le spalle.

La mia bocca disegnò una "O" per segnare il mio stupore. «Lo conoscevi, quindi.»

La rossa annuì.
«Odia parlare di sé stesso e, nonostante sia un dio sceso in terra, la gente non fa altro che stargli alla larga per la paura.»

Un po' mi diede fastidio il modo in cui lo descrisse. Che diavolo di problemi avevo? Non mi importava nulla di lui, volevo solo togliermi lo sfizio e sapere tutto di Ares, così da lasciarlo stare per sempre. Era solo questo che mi spingeva a lui, nient'altro.

«Tu sai cos'è successo?»

«Sì. La questione è più complicata di quel che sembri...»

Quindi lei sapeva tutto...

«Oh, capisco» mormorai, assorta nei miei pensieri.

Cosa nascondeva Ares Kingston?

La campanella suonò ed io feci dei passi indietro, salutai velocemente la ragazza e mi diressi nella mia classe con ancora più dubbi.





















Quando tornai a casa, la prima cosa che feci fu quella di prendere in braccio il mio gattino. Lo riempii di baci e lo strinsi al petto, dirigendomi verso il salotto per salutare Ezra.

«Ciao.»

«Ciao Stormy, com'è andata a scuola?» mi domandò, mettendo in muto la televisione e voltandosi verso di me.

«Tutto bene, oggi ho fatto la verifica di fisica...» misi su un sorriso e, a malincuore, mentii. «Credo sia andata bene.»

Ezra sorrise contento e sollevò il pollice in su.

«Benissimo tesoro, sono fiero di te. Incrociamo le dita allora.»

Mi mordicchiai le labbra.
«Sì..sì infatti, incrociamo le dita.»

Prima che potesse chiedermi qualcos'altro, corsi al piano di sopra e mi rifugiai in camera. Lasciai Felix sul mio letto e mi misi al suo fianco dopo aver preso il pacchetto di sigarette e aver aperto la finestra.

Mi misi la mano a conca e accesi la sigaretta, prendendo una generosa quantità di nicotina.

Inevitabilmente, tornai a pensare ad Ares.

Cosa aveva di così importante da fare? C'era davvero bisogno di liquidarmi in quel modo? Un momento prima mi consolava per la verifica e l'attimo dopo mi trattava male.

Non lo capivo.

Era un vero e proprio enigma quel ragazzo.

Dopodiché chiusi gli occhi e tornai piccola, al mio essere triste, depressa e arrabbiata con la vita. Non avevo mai avuto un luogo dove stare, forse era tra le braccia di Ezra e Margaret o forse non è mai esistito.

Mi mancava quel punto di riferimento, dove tornare in caso di pericolo o delusione. Avevo nostalgia di qualcosa che non era mai esistito, come se fosse un'illusione. Io non stavo mai bene con me stessa e speravo che crescendo lo sarei stata.

Forse era stato quel bambino, solo per qualche ora passata con me. Se lui non mi avesse salvata, sarei morta tra le onde del mare e non sarei qui. A volte direi "che sfortunata". Dall'altra, avevo conosciuto due persone meravigliose e un'amica fantastica.

Mi alzai per buttare la sigaretta consumata giù dalla finestra e osservai il cielo plumbeo. Tra poco sarebbero cadute gocce ed io sarei tornata nel mio mondo oscuro.

Troppo oscuro persino per me.







Autrice💞:

Capitolo un po' deprimente, ma Stormy è anche questo...e noi la accettiamo così com'è🥲

Per quanto riguarda Ares, è incomprensibile quel ragazzo. E Stormy è determinata nel scoprire qual è il suo macabro passato, ma è una strada veramente in salita...non ne avete idea.

Spero il capitolo vi sia piaciuto lo stesso💗💗

Un kiss
-B💞

STORMY - Al di là del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora