Damon's pov
Ci riuscirò, aveva detto.
Doveva.
Quando tornò a casa, Damon, prima di chiamare Jeremy, il suo migliore amico che attualmente stava in Canada, prese il suo diario e incominciò a scrivere.
Caro diario,
Oggi sono successe le stesse cose. Sono andato a scuola. Helena era sempre lì, con la faccia persa nel vuoto, a prendere appunti su cose che non serviranno mai nella vita vera.
Perché non parla? Mi chiedo se ha problemi in casa. Forse è così. La capisco. Mamma ancora non si è svegliata. Oggi sono 3 mesi. I medici non hanno più speranze ma io non voglio perderne. Papà ormai é un alcolista e non credo si riprenda nemmeno lui. Devo dire però che, secondo me, si comporta in modo irrispettoso, mamma è in coma a causa di un tumore, ma non l'ha scelto, lui se lo sta procurando. Non è giusto. Non voglio perdere anche lui. Non ce la farei. È per questo che voglio concentrarmi su Helena. Non voglio che nessun'altro debba rialzarsi da solo. So cosa si prova e voglio allungarli la mano, voglio che da quel tunnel ci esca con il sorriso, voglio che non sprofondi ancor di più.
Quindi da oggi, in tutti i modi, devo convincerla, accendere una torcia nel tunnel degli orrori e illuminarle la strada. Deve uscirne.
- Damon -Una volta chiuso il diario Damon prese il cellulare e chiamo Jeremy.
- Ehy, Dam!
Era felice. Almeno lui.
- Hey, Jerry
- Helena?
Almeno lui sapeva che Damon odiava quando si parlava di sua madre.
- Ancora niente, ma sarà mia!!!
- E questo essere così possessivo, Salvatore?
Damon aveva origini italiani. Ha sempre abitato a Firenze fino a quando ha compiuto 14 anni. È stato molto difficile imparare l'inglese tutto insieme. Ma ce l'ha fatta. Sono passati da Londra, a New York. Fino ad un anno fa, quando Katherine, la madre di Damon si è ammalata, si sono trasferiti in Yale. Perennemente il nuovo ragazzo.
- Come va in Canada?
Damon cambio discorso. E continuò così fino alla fine della conversazione, evitando le domande personali.
Si preoccupava più di Helena che di sé stesso.
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Helena pov's
Dopo aver cambiato il pannolino alla piccola Annie, la bambina dove andava a fare la baby sitter, la addormento piano piano.Era così dolce, con il suo nasino piccolo piccolo e la sua bocchina fine e delicata.
Si sedette sul divano costoso della famiglia Lawrence, con attenzione. Si rilassò per il poco tempo che poteva. Il record di Annie senza piangere era di 8 minuti.
Inizio sempre di più a immergersi nei pensieri.....Matt.....Izzy.....mamma....Annie......
Aspetta, come si chiamava quel ragazzo moro? No, mi aveva detto il suo nome. Mi sembra iniziava con la F. No, no. Con la D
... David, Dylan, Davis .... No, che stupida, Damon!!
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Ecco a voi il secondo capitolo.
Scopriamo sempre di più i problemi famigliari di Damon. Sua mamma in coma e padre alcolizzato.
Prova ad aggrapparsi a qualcuno, a provare a rendere felice qualcuno. Perché è solo. Scrive un diario e ha come migliore amico Jeremy. L'amico lo capisce ma anche lui non è riuscito a rompere del tutto le mura che Damon si é creato intorno.Intanto Helena inizia a ricordarsi di lui. Damon. Il suo nome. Presto saprà molto di più.
Spero che vi sia piaciuto. Ho deciso di raccontare i problemi di Helena tramite Damon. Così noi capiremo meglio insieme a lui. Ditemi cosa ne pensate.
La domanda di questo capitolo è
Cosa ne pensate di Damon, caratterialmente parlando?
Aggiorno appena posso.
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At The Sunset
RomanceLui, Damon Salvatore, un ragazzo pieno di problemi, madre in coma e padre alcolizzato, ha solo un desiderio. Un desiderio semplice, ma che lo incasinerà ancor più di prima. Un desiderio che lo metterà di fronte a mille ostacoli, ma che alla fine lo...