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Helena's pov

Gli occhi di Matt si posavano tranne che, naturalmente, su di me. I minuti passavano e lui non riusciva a dirmi seriamente quello che voleva riferirmi in precedenza.

- Ti prego parla.

La mia voce suonava estranea persino a me. I suoi occhi si decisero a posarsi su un punto fermo. Il mio bicchiere.

- Helena, lo sai quello che provo giusto?

Merda.

Non mi aspettavo questa domanda. Purtroppo lo sapevo. Un cazzotto a Damon mentre ci stavamo baciando lo aveva dimostrato sufficientemente.

- Si, Matt.

Mille emozioni stavano passando su volto di Matt in pochi istanti e io non riuscivo a coglierne nemmeno una.

- Beh, io pensavo che..

Non riusciva a parlare e da un parte mi faceva pena, ma d'altronde è venuta a lui la splendida idea di questa cena.

- Io pensavo che, dopo che lui se ne era andato dalla tua vita, noi.. potessimo.. beh..

- Matt, ti prego.

Speravo che non continuasse. Io gli voglio un mondo di bene e lui lo sa, ma sa anche che non lo amo. Non voglio dirglielo un altra volta.

- Pensavo che noi potessimo stare insieme. Ecco cosa ti volevo dire. Ecco il perché di questa cena, ok?

La sua voce era alterata e le lacrime mi pungevano gli occhi. Come potevo dirgli che non lo amavo. Come potevo. Lui era il mio migliore amico, non poteva essere di più e lui lo sapeva.

- Matt. Lo sai quanto io ti voglia bene. Non dire di no. Ma sai anche che se diventassimo qualcosa di più la nostra amicizia ne risentirebbe. Ne vale la pena?

Non sapevo di preciso cosa avevo detto, ma Matt improvvisamente iniziò a guardarmi.

- Ti rendi conto di quello che hai detto?

Rimasi scioccata da quelle parole. Beh, in realtà non so se la mia frase avesse molto senso, ma pensavo che avesse capito che non volevo che ci fidanzassimo.

- Matt, non volevo ferirti, scusa.

Matt improvvisamente appoggiò il tovagliolo che aveva sulle ginocchia sul tavolo e se ne andò, lasciandomi sola.

__

Damon's pov

La cena era terminata ufficialmente. Dopo che lui pagò anche per me, uscimmo a fare una passeggiata prima di tornare a casa.

- Cosa pensi di fare ora?

Mi girai verso Will. Che domande sono?

- Non lo so, beh, mi hai preso alla sprovvista.

- Intendo con la scuola.

Già. La scuola. Terminare ora gli studi non avrebbe senso. Dovevo almeno diplomarmi. Ma come facevo a tornare a scuola e vederla. Come potevo sedere nella stessa stanza in cui c'era anche lei. Come potevo vederla ridere e scherzare con Matt, Izzy e tutti i suoi amici. Come cazzo potevo? Ma avevo promesso.

- Penso di tornare lunedì.

Era rilassante passeggiare con Will di sera. Passammo davanti a un negozio di abbigliamento, a due o tre bar, un negozio per animali, una tavola calda e .. un ristorante.

__

Elena's pov

Mi avviai verso la cassa per pagare. C'era la fila, così ammirai più nel dettaglio il ristorante. Le luci era soffuse, aveva un aria romantica. Mi venne quasi da ridere al pensiero. I tavoli erano per la maggior parte accostati ad alcuni divanetti neri. Erano coperti da una tovaglia di color crema e sopra ogni piatto c'era il proprio tovagliolo.

Finalmente toccava alla signora davanti a me. La cassa era nascosta dalla scrivania. La cassiera era una signora di mezza età con decisamente troppo trucco. Dietro di lei c'era una grande vetrata. I passanti camminavano e alcune coppie si fermavano davanti all'ingresso indecisi sul da farsi.

Stava a me.

- 40 euro.

Disse la signora, che solo allora, avevo notato aveva del rossetto rosso su un dente. Frugai nella mia borsa alla ricerca del portafoglio, quando lo trovai mi resi immediatamente conto che non avevo nemmeno 20 euro. Merda. Cosa faccio? La cassiera si accorse che stavo osservando il portafoglio da troppo tempo.

- Tutto bene? Si ricordi che c'è altra gente dopo di lei.

Stavo andando nel panico quando alzai lo sguardo di riflesso, non so perché lo feci ma guardai fuori dalla finestra e lo vidi. Cazzo, vaffanculo alle coincidenze. Anche lui mi stava fissando e il panico si stava impossessando di me. Un signore dietro di me stava sbuffando e la cassiera mandava gli occhi al cielo. Forse era così evidente il mio stato confusionale che Damon entrò. Si avvicinò a me e mi prese per la vita conducendomi all'esterno lasciando che il suo amico pagasse il conto al posto mio.

- Cosa ci fai qui?

Furono le sue parole, la sua voce, le sue labbra, i suoi occhi, la sua mano sulla mia vita, la sua mascella a risvegliarmi dal panico.

- Io.. beh ero...

Non riuscivo a parlare. I suoi occhi mi fissavano. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei lineamenti perfetti, fino a che lo feci. Si, lo feci e tutt'oggi ne vado fiera. Le nostre labbra si incontrarono ma fu completamente diverso dalla prima volta. La prima volta c'era rabbia e passione, questa volta c'era desiderio, romanticismo, amore. La sua mano si spostò dalla vita alla mi guancia, mi accarezzò mentre le nostre lingue si intrecciavano. Lo amavo. Non c'è dubbio. Lo amavo e lo amerò per sempre. Non posso sfuggire a un amore come questo. Basta tirarsi indietro, basta nascondersi, non c'è niente di male ad amare, soprattutto ora che non avevo nessuno. Le nostre bocche continuavano a muoversi all'unisono. Non mi ero mai sentita così. Avevo baciato altri ragazzi, naturalmente, ma mai con tanto amore, mai con tanta passione. Le sue labbra si staccarono un attimo ma rimasero comunque a un millimetro dalla mia bocca.

- Ti amo, Hel. Ti amo.

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Eccomi. Scusate come al solito la mia assenza. Mi sto impegnando a continuare a scrivere, vi giuro.

Comunque vorrei dirvi solo una cosa: GRAZIEEE. Abbiamo raggiunto le 1K visualizzazioni e abbiamo superato i 100 voti. Quando ho iniziato la storia non avevo mai pensato di raggiungere certi livelli. Per molte di voi mille visualizzazioni non sono niente ma per me sono tantissime. Non so come ringraziarvi. Spero che il mio "grazie" sia arrivato a voi come le semplici parole che dice Damon ma piene di significato. Spero di continuare a soddisfare le vostre aspettative riguardo alla storia. Vi voglio bene.

Ah, e anche se in ritardo, Buon Natale!

Un bacione.

Aggiorno appena posso 




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