Damon's pov
Mentre Damon si avviava verso casa i pensieri si erano bloccati. Niente gli veniva in mente, nemmeno un sentimento di gioia nel capire che Helena lo aveva abbracciato e che si stava a poco a poco fidando di lui.
Camminava sotto il sole che gli infuocava la pelle. Era mezzogiorno e sarebbe tornato a casa due ore prima del solito. Questo significa, anche che avrebbe dovuto sopportare suo padre per due ore in più del solito. Era una disgrazia.
Ma poteva sempre tornare indietro e andare in centro. Non che nel centro di Yale ci fosse chi sà quante attrazione. Ma ci avrebbe provato.
Helena's pov
Era scappata un altra volta. Ma non le interessava. D'altronde anche se fosse stata lì, seduta ad abbracciarlo, niente si sarebbe risolto.
Helena si stava piano piano avviando verso l'ospedale, localizzato nel centro della città. Passava sempre di lì, quando era nervosa. Quelle sedie scomode e sua madre la confortavano. Certamente con lei si sarebbe sentita al sicuro. Protetta.
Mentre camminava a grandi passi la musica rimbombava nelle sue orecchie. L'iphone, che sua zia le aveva regalato per il suo sedicesimo compleanno, ad un certo punto si accese. Una notifica era apparsa, quasi magicamente, sulla schermata di blocco.
Helena si fermò un attimo e sbloccò il cellulare. Entrò su whatsapp e notò un messaggio da Matt.
- Hey, Helena. Tutto ok?
Il vecchio e caro Matt. Sul volto di Helena apparve un sorriso.
- Hey, Matt non sei in classe?
- Si, non importa. C'è Fisher. Non se ne accorgerà mai.
- Comunque, va tutto bene. Stai attento, non voglio essere la causa di una tua nota. Ci sentiamo dopo.
Helena chiuse il cellulare e ricominciò a camminare. Voleva tanto bene a Matt, era un ragazzo premuroso e gentile. Era il suo migliore amico e gli voleva un mondo di bene.
Damon's pov
Finalmente era arrivato in centro. Aveva percorso 3km buoni, ma non se ne rendeva conto. Era come in shock. Non riusciva a reagire. Non riusciva a capire niente, camminava e basta. Era quello il suo scopo, camminare.
Helena's pov
Mentre camminava Helena si sentiva sempre più scioccata. I pensieri stavano tornando all'attacco e si sentiva una stupida. Si sentiva come un pesce che pretendeva di saper volare.
La presunta ragazza che era entrata nel bagno delle ragazze era Damon. L'aveva seguita, la voleva aiutare. Aveva rischiato di essere sospeso per lei. Per lei.
Piano piano Helena capì tutto.
Lui le voleva bene. Si sentiva in bisogno di aiutarla. Era così dolce quel ragazzo, e lei gli voleva bene.
Varcata la soglia di ingresso dell'ospedale, i pensieri su Damon si sciolsero all'istante. L'entrata anticipava la sala di pronto soccorso, e, a quanto vedeva, da poco era successa una strage.
Infermieri, medici e chirurghi correvano avanti e indietro, con barelle e fogli raggruppati in speciali cartelline. Helena si sentiva di troppo quindi corse via da quel reparto e prese l'ascensore che la portava direttamente al terzo piano dove sua madre, forse, riposava tranquilla.
Damon's pov
Mentre camminava intorno alla piazza qualcuno le passò accanto ad una velocità allucinante. Qualcuno o qualcosa.
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At The Sunset
RomanceLui, Damon Salvatore, un ragazzo pieno di problemi, madre in coma e padre alcolizzato, ha solo un desiderio. Un desiderio semplice, ma che lo incasinerà ancor più di prima. Un desiderio che lo metterà di fronte a mille ostacoli, ma che alla fine lo...