CHAPTER EIGHT

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"Oh simple thing where have you gone?
I'm getting old and i need something to rely on"
~Somewhere only we know//Keane

"Oh simple thing where have you gone?I'm getting old and i need something to rely on"~Somewhere only we know//Keane

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GLI OCCHI DI SIRIUS LUCCICAVANO.

"E quindi dopo quel bacio vi siete messi insieme?". Chiese Madison, ormai bisognosa di sapere come la storia sarebbe continuata.

"Beh, in realtà, ci fu solo silenzio, nessuno di noi ne volle parlare: ti starai chiedendo come si puó essere così stupidi". "Non capisco...e allora come è andata avanti?".

"Durante l'estate che separava il sesto ed il settimo anno la dovetti vedere per forza, vivevo da James e lui spesso invitava i ragazzi e le ragazze a stare da noi per un po', specialmente quando i Signori Potter se ne sono andati in vacanza lasciandoci soli per 1 mese". Madison pensò a loro; dovevano proprio essere state delle brave persone.

Sirius si fermò un attimo, probabilmente stava ragionando su cosa era successo dopo, anche se Madison sapeva che era tutto impresso nella sua mente. L'aveva capito dal modo in cui parlava della loro storia, era veramente innamorato di Ariah.

"Un giorno di quelli, io ero rimasto a letto con la febbre mentre tutti gli altri erano andati a Diagon Alley, per comprare il necessario per Hogwarts".

Agosto 1977

Sirius scese le scale attirato dal buon profumino di pancake che si sprigionava per tutta Casa Potter.

Varcò l'ingresso della cucina, trovandoci l'ultima persona che si sarebbe aspettato. "Archer? Che cavolo ci fai qui?".

"Black, buongiorno, hai veramente un aspetto orribile". In effetti non aveva tutti i torti, Sirius era malato da giorni e le occhiaie gli arrivavano quasi ai piedi. "Remus e Lily mi avevano raccomandato di prepararti del brodo, ma sapevo me l'avresti lanciato in faccia".

"Non dovevate andare a Diagon Alley stamattina?".

"Secondo te posso lasciarti a casa da solo quando sei un morto che cammina?". Lo disse indifferente, ma Sirius trovò che quella frase fosse fatta d'amore.

"Non ce n'era bisogno, potrei anche attaccarti qualcosa". Il modo in cui, anche senza saperlo, si prendevano cura l'uno dell'altro era assolutamente commovente.

"Nah, il mio sistema immunitario è abbastanza forte, inoltre oggi non mi andava di andarmene in giro per Diagon Alley sopportandomi le lamentele di James perchè tu non ci sei, non ne valeva la pena, è davvero strano vedervi senza l'altro, sembra che siate la stessa persona a volte".

Sirius alzò le spalle. "Siamo fratelli".

Ariah sorrise e gli portò il suo piatto di pancake a tavola, sedendosi poi accanto a lui. "Che vuoi fare stamattina, Black?".

"Non c'è molto da fare senza James".

"Cavolo Felpato siete veramente pesanti voi due! Capisco che vi volete bene, viva il potere dell'amicizia eccetera, ma siete dipendenti l'uno dall'altro!".

"Da quando mi chiami Felpato?". Chiese Sirius ammiccante. Sapeva che Ariah si stava sciogliendo con lui.

"Beh tutti ti chiamano così, è difficile non farci l'abitudine, ecco".

"Non ti stupirà sapere che chiunque conosceva me, conosceva automaticamente amico di James". Spiegò Sirius, sorridendo nostalgico.

"Come dice la Mcgrannit Che coppia, Sirius Black e James Potter". Ragionò Madison.

"Sì, Minnie aveva un debole per noi".

La mattina trascorse lentamente: entrambi avevano voglia di parlarsi, ma l'orgoglio era troppo grande. Sirius era in camera sua quando, ad un certo punto, sentì un tonfo molto forte, seguito da un urlo. C'era solamente Ariah in casa.

Si precipitò al piano di sotto. "Ariah! Che succede?!". Nessuno gli rispondeva.

Entrò in cucina e la prima cosa che lo colpì fu la ragazza distesa a terra, circondata da una decina di padelle. "Sirius, credo mi sia caduta una padella in testa". Disse lei, con voce roca.

"Non ci posso credere! Pensavo ti avessero rapita o qualcosa del genere". Disse lui accucciandosi per controllare eventuali ferite.

Ariah fece per alzarsi, ma un forte giramento di testa la obbligò a ristendersi. "Credo che dovresti sdraiarti un po' su qualcosa di morbido".

"Sto bene". Ribadì lei, che nel frattempo aveva già riprovato ad alzarsi senza successo. "Mh, lo vedo".

"Sono solo un po' frastornata, vado a sdraiarmi un po' sul letto di James".

"Sì certo, tu pensi di riuscire a salire le scale?". Prima che potesse ribattere, Sirius prese Ariah in braccio e delicatamente la appoggiò sul suo letto. "Avevo detto sul letto di James". Protestò la ragazza.

"Mi piace che rimanga il tuo profumo sulle mie lenzuola". Si guardarono negli occhi, senza parlare mai. Nella testa di entrambi c'era solamente il ricordo del bacio avvenuto due mesi prima, avevano un estremo bisogno di rivivere quella situazione."Ti andrebbe di baciarmi?". Sirius non se lo fece ripetere due volte, nonostante pensasse che a parlare fosse la botta che aveva preso in testa.

Le loro labbra si incastravano perfettamente, come se fossero state create per essere unite. Il ragazzo salì sul letto e approfondì il bacio accarezzandole i fianchi. Non la lasciò più. La ragazza gli tirò i riccioli neri, e lui strinse la presa. Lo faceva impazzire.

"Non credo di volerti lasciare andare di nuovo". Il primo a parlare fu Sirius.

"Non pensarci nemmeno".

"Quel pomeriggio ci siamo messi insieme, lo ricorderò per sempre come il giorno più felice della mia vita insieme a quando ho scoperto che Ariah era incinta".

"Tua madre riusciva a rendere le mie giornate brillanti perfino nei giorno in cui la luce era impossibile da vedere".

"Prima di scoprire che tu fossi ancora viva, non trovavo senso di vivere senza di lei, mi aggrappavo al pensiero di Harry che non sapeva nemmeno esistessi, e di Remus, che mi credeva un assassino. Lei era morta ed io non avevo fatto nulla per impedirgli di lanciarsi in quella missione che era ovviamente pericolosissima; inoltre avevo sulla coscienza anche la tua morte, che gravava sulle mie spalle come un peso".

"Sono rimasto ad osservarti silenzioso mentre tu eri felice con quella che era effettivamente la tua famiglia, i Weasley: mi faceva male sapere che non ero io la causa della serenità che vedevo sul tuo viso, mi fa ancora male in realtà". Sembrava sincero, davvero tanto.

Madison si rese conto di aver estremamente bisogno del suo papà.

"Sirius". Disse piano. "Ti ho già detto che sarà difficile costruire un rapporto che non c'è mai stato, di punto in bianco, ma io credo di essere pronta". "Non so se questo ci porterà ad essere felici o ad essere una famiglia, ma voglio provarci per la mamma".

Suo padre le sorrise riconoscente. "Lo faremo per la mamma". "Non ti prometto di essere il padre migliore del mondo, con la mia condizione attuale di sicuro non potremo andarcene in giro tranquillamente come una normale famiglia, ma io ti darò tutto me stesso".

"Ti perdono, Sirius". Disse,, stretta tra quelle braccia che stavano iniziando a darle calore e forza, dopo tempo in cui non provava più nulla.

Spazio Autrice

Ci rivediamo così presto? Sapete che io o pubblico venti capitoli alla settimana o non ne pubblico uno per mesi e mesi ahahhahahah. In ogni caso, nei prossimi capitoli ci sposteremo ad Hogwarts, ma non temete, ci sarà ancora qualche interazione tra papà Sirius e Madison. Non è un capitolo lunghissimo, ma mi andava di continuare il racconto della storia tra Sirius e Ariah.

The Archer||Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora