"I'm gonna write it in stone,
That you are my home, my home"
~Forest Fire//Bringhton~QUANDO MADISON UDì IL NOME DELLA MALEDIZIONE, SI GIRò IMMEDIATAMENTE VERSO SUO PADRE CHE, OCCUPATO A COMBATTERE CON UN ALTRO MANGIAMORTE NON SI ERA RESO CONTO CHE SUA CUGINA LO STESSE PUNTANDO.
Non poteva lasciarla di nuovo, non dopo averla lasciata sola per 15 anni, Madison non lo avrebbe mai accettato.
Quando il getto di luce verde lasciò la bacchetta di Bellatrix, tutto sembrò improvvisamente rallentare: Madison non ci pensò, avanzò e, in un gesto automatico, alzò le braccia verso la cugina.
Gli occhi le si illuminarono di rosso, e d'improvviso, davanti a Sirius, si parò un muro di fuoco.
Bellatrix spalancò gli occhi e poi scappò via, seguita poi dal resto dei seguaci.
Madison non esitò un secondo e corse verso suo padre. "Papà!". Urlò, non resistendo all'impulso di abbracciarlo così forte da non poterlo più lasciare.
"Tesoro, sono qui, mi hai salvato". Le disse lui, mentre lei prendeva a singhiozzare.
"Come hai fatto Madison?". Le chiese Remus, mentre Harry li raggiungeva profondamente scosso e con un grosso taglio sulla spalla.
Madison abbassò lo sguardo per guardarsi le mani. "Non ne ho idea, ma ne avevo il controllo". Poi si girò verso Harry. "Potter ma che cazzo hai fatto?".
Lui le sorrise sghembo. "Non abbiamo tempo per questo". Disse, mettendosi una mano sulla spalla e correndo verso la stanza accanto all'Ufficio Misteri.
"Harry!". Gli urlò Sirius, ma lui era già scomparso dietro la porta. Il resto dell'ordine si guardò, Remus sospirò e si passò una mano sul viso. "é proprio identico a suo padre". E poi lo seguirono.
Harry puntò la bacchetta contro Bellatrix, desiderando come mai prima di farle del male. "Non farlo Harry, non ne vale la pena". Tentò di convincerlo Madison.
"Devi volerlo davvero Harry". "Stava per uccidere Sirius, se lo merita". "Conosci l'incanto, Harry".
Ed in pochi secondi, Voldemort era dietro di lui, più spaventoso che mai. "Fallo!".
"Sciocco da parte tua venire qui stanotte, Tom". Disse una voce inconfondibile dal fondo della stanza. "Gli auror stanno per arrivare". Silente avanzò verso di lui.
"E per allora me ne sarò già andato, e per allora tu ed Harry Potter sarete già morti!". Poi si girò verso Madison, che rabbrividì e si strinse a suo padre. "E la ragazza sarà mia".
"Scordatelo pezzo di merda!". Urlò Sirius facendo un passo avanti. "Sirius Black! Quanto buon sangue sprecato! Tu e tua moglie avreste potuto essere nelle mie prime file, se solo lo aveste voluto, ora non mi resta che la vostra bambina!".
"Non vengo da nessuna parte con te". Rispose Madison, mentre Remus la teneva stretta a sè, consapevole che se avesse potuto l'avrebbe fronteggiato.
"Lo vedremo".
Silente sferrò il primo colpo ed Harry si riparò contro un muro, ma il preside, nonostante fosse un mago molto potente, faticava a stare al passo con Voldemort.
I vetri e le finestre scoppiarono ed il vetro formò un cono molto alto.
Harry si accasciò a terra, i suoi occhi cominciarono a brillare di un azzurro innaturale, poi aprlò con la voce di Voldemort. "Tu hai perso vecchio mio".
"Harry, non conta quanto siete simili, ma quanto non lo siete". Harry gemette, mentre continuava a contorcersi e a urlare.
Madison si strinse più forte a suo padre, nascondendo il viso contro il suo petto.
"Tu sei il debole".
Hermione che lo abbracciava.
Sua madre e suo padre.
Ron.
Sirius.
Madison.
"E non conoscerai mai l'amore o l'amicizia, e mi dispiace per te". Lo respinse, respinse i pensieri che stava cercando di insidiare nella sua mente.
"Sei uno sciocco Harry Potter, e perderai ogni cosa". Disse Voldemort, poi si accorse degli auror che stavano arrivando dai camini. "E tu, Madison Black, non preoccuparti, stavolta ti lascerò al tuo paparino, ma verrò a prenderti, prima o poi". Harry si alzò e tentò di colpirlo, ma lui era già sparito.
Caramell si avvicinò, un'espressione scioccata sul viso. "é tornato".
Poi notò Sirius. "Dio Silente! Perchè Sirius Black è qui?". Il preside affiancò il ministro. "Dovremmo fare due chiacchiere anche a proposito di quello, Ministro".
Madison guardò suo padre. "Significa che sarai libero?".
"Beh, speriamo, ma credo che dopo questo terribile errore a proposito di Voldemort, Caramell vorrà ascoltare Silente". Disse Sirius grattandosi i capelli. Ciò che non si aspettava sicuramente, fu che sua figlia lo abbracciò come non aveva mai fatto prima. Forse alla fine stava tornando tutto al suo posto.
Harry si avvicinò a loro. "Harry dovresti davvero andare a farti controllare quella spalla". Sirius lo osservò passarsi una mano nei capelli, e non potè che vedere James in lui.
Così coraggioso, così testardo.
Harry alzò le spalle con indifferenza e si sedette accanto a loro. "Va tutto bene?".
Sirius gli passò una mano sulle spalle e così fece con Madison. "Sì, adesso sì".
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"Ma Professoressa! Le ho detto che non ho bisogno di andare in infermeria!". Protestò Harry mentre la Mcgrannit lo spingeva a sedersi su un lettino.
"Sirius, tutti i tuoi amici e quella ferita enorme che hai sulla spalla dicono altro, avanti Potter, lascia che Madame Chips faccia il suo lavoro... di James Potter ne bastava uno". Harry sbuffò, poi vide Sirius arrivare a passo spedito verso di lui.
"Sirius! Non puoi farti vedere qui in giro come se fossi una persona normale!".
"No Minnie, non capisci, ho parlato con Silente e sembra che Caramell non abbia esitato un momento a credere nella mia innocenza, è troppo spaventato, pensa che lo destituiranno presto". La Mcgrannit spalancò gli occhi, uno scintillio di felicità le illuminò lo sguardo.
"Presto mi daranno indietro tutti i miei averi e tutto ciò che mi spettava di diritto". Guardò Harry, che cominciava a capire. "La mia custodia?". Gli chiese esitante, non volendo crearsi false aspettative.
Sirius annuì. "Se lo vorrai, potremo finalmente essere una famiglia".
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The Archer||Harry Potter
Fiksi Penggemar"𝑰'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒓 𝑰'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒚 𝑾𝒉𝒐 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒍𝒆𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆, 𝒅𝒂𝒓𝒍𝒊𝒏𝒈? 𝑩𝒖𝒕 𝒘𝒉𝒐 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒔𝒕𝒂𝒚?" Dove il fuoco comincia a brillare in un paio di occhi verdi. {She fell first, he f...