The Archer||Harry Potter

CHAPTER ELEVEN

"And you wake up in the morning
and your head feels twice the size"
~This is the life//Amy Macdonald

" STAI BENE, POTTER?".

Era dall'inizio dell'anno che Harry era agitato e nervoso, Madison non gli aveva chiesto come stesse perchè si era ammorbidita nei suoi confronti, ma semplicemente voleva evitare dicesse cose che non pensava verso i suoi amici.

"Da dio, non si vede? E poi forse dovrei chiederlo io a te, considerando il modo con cui hai reagito".

Ron entrò nella stanza. "Seamus è solamente partito con il cervello, ma vedrai che tornerà in sé".

"HO DETTO CHE STO BENE!". Quella risposta era proprio ciò che Madison voleva evitare. "Certo, ti lascio ai tuoi pensieri allora". Disse Ron, evidentemente offeso.

"Potter, non puoi rispondere così a delle persone che vogliono solo aiutarti!". Disse Madison guardandolo negli occhi.

Mantenne lo sguardo pochi secondi, poi corse dietro a Ron: era sua sorella, sapeva che se l'era presa.

"Ron!". L'aveva seguito fino ad un corridoio in mezzo al castello. "Cosa c'è Madison? Eh? Vorresti prendertela anche tu con me?".

"Senti Ron, cerca di capirlo, non sta passando un bel periodo".

Madison non sapeva perchè lo stava giustificando, ma sentiva che quell'anno lei ed Harry stavano vivendo delle situazioni molto simili, anche se per motivi differenti.

"Ora persino tu lo giustifichi? Cos'è? Solo perchè si è alzato di qualche centimetro, gli sono venuti gli addominali ed è diventato più bello adesso ti sta improvvisamente a cuore? Sappi che a lui interessa Cho Chang, non ha occhi per altre". Madison non poté evitare di scoppiare a ridere alle sue affermazioni.

"Davvero mi conosci così poco?". Ron non rispose, le braccia incrociata e l'espressione corrucciata.

"Pensi veramente che, solamente perchè è maturato nell'aspetto, io mi interessi ad Harry Potter? Lo stesso Harry Potter che ho odiato per tutti questi anni?".

"Ron, non lo sto difendendo, francamente non sarei così dispiaciuta se ce lo togliessimo dai piedi, ma devo dargliene atto: la sua situazione è veramente stressante e probabilmente non capisce nemmeno la gravità delle cose che dice in questo momento".

Il loro era un odio scherzoso, si facevano la guerra, ma nessuno aveva mai lo scopo di fare del male all'altro.

"Scusa, hai ragione, non voglio litigare con te con tutto quello che stai passando". Disse Ron con un sorriso storto.

Spalancò le braccia e Madison ci si tuffò: il loro legame era bello, puro, lui era il suo gemello.

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Nel momento in cui l'uccellino di carta che stava volando per l'aula fu bruciato dal rospo rosa, Madison capì che sarebbe stata una lezione interessante.