"So this is me swallowin' my pride
standin' in front of you sayin' i'm sorry for that night"
~Back to december//Taylor Swift"CE L'HAI FATTA MADISON".
L'aveva controllato, era riuscita a mettere da parte la rabbia e calmarsi. Aveva controllato il fuoco. Era confusa, invasa da tanti pensieri e emozioni, non sarebbe potuta stare lì fuori un minuto di più.
Si girò e corse senza badare a chi avesse davanti. Sbattè il viso contro qualcosa, meglio, qualcuno. "Ehy Weasley, dove te ne stai andando?". Le chiese Potter saccente, raccogliendo gli occhiali che gli erano caduti a terra.
Posò gli occhi su di lei e probabilmente notò le condizioni in cui era. "Che succede?". Madison pensò fosse strano si preoccupasse per lei, ma forse era solo un modo per prenderla in giro.
"Per favore, Potter, lasciami stare". Corse su per le scale, in camera sua. Era lunica delle ragazze ad aver avuto una camera propria allinterno della casa, e ora ne capiva il motivo.
Si buttò sul letto a pancia in giù e soffocò le lacrime nel cuscino. Stavano succedendo così tante cose, aveva appena scoperto di aver avuto suo padre in casa per un anno intero, e nessuno gliene aveva mai parlato. Era piena di domande, ma vuota di coraggio per porle.
Madison udì qualcuno chiedere: "Insomma Sirius, si può sapere che diavolo è successo alla Weasley?". La voce di Harry risuonava tra le mura della casa, poi dei passi, verso la sua porta.
Toc Toc
Non aspettarono la risposta di Madison per entrare. "Madi...". Era Sirius, ovviamente. Si sarebbe dovuta aspettare andasse a parlarle, ma lei non voleva sentirlo, aveva solo bisogno di stare da sola e capire.
"Hai davvero il coraggio di parlare con me? Di chiamarmi in quel modo? Dopo tutto quello che mi hai nascosto? Non voglio sentirti Sirius, non voglio sapere cosa mi vuoi dire. Odio pensare che sarei potuta essere felice conoscendo la mia identità, se ti guardo rivivo le giornate in cui i bambini mi chiedevano chi fossero i miei reali genitori, sai cosa rispondevo, Sirius? Non lo so. E tu pretendi di entrare nella mia vita come se nulla fosse successo? Come se-come se non mi avessi mai abbandonata?". Non ragionava in quel momento, non riusciva proprio a capire come avesse anche potuto solo pensare di non provare a cercarla, a vedere se sua figlia fosse viva.
Madison si fermò un attimo e poi riprese, i capelli rossi arruffati dal fumo e gli occhi spenti. "Adesso, se vado per logica, scoprirò anche che i suoi genitori". Indicò Harry fermo sul ciglio della stanza. Sarebbero dovuti essere i miei padrini, giusto?".
Sirius non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo. Era come aver appena perso 3 persone che sarebbero state importanti per lei, tutte insieme, nello stesso momento. "é davvero incredibile".
"Per tutto questo tempo mi sono chiesta come mai mi trattassi sempre come una principessa, ora capisco, volevi che ti perdonassi, volevi che, nel momento in cui mi avresti rivelato la verità, io ti abbracciassi e ti dicessi che ti capivo, ma Sirius, sai cosa? Ti perdono, non posso provare rancore verso chi, per me, non rappresenta nulla". Era forse stata troppo dura? Ragionandoci, effettivamente, lei non conoscevq nemmeno un quarto della storia, non conosceva le ragioni, i motivi, ciò che avesse spinto Sirius a non cercarla.
Si alzò dal letto e superò Potter. "Guarda Potter, che grande padrino che hai". Corse giù dalle scale sentendo dei passi che correvano dietro di lei.
"Madison, lasciami spiegare, te ne prego". Il tono di Sirius era davvero dispiaciuto, ma in quel momento lei non poteva percepirlo, se lui avesse lottato per me, invece che per la vendetta, avrei potuto avere una vita senza segreti.
"Parla, Sirius, parla!". Sbottò girandosi di scatto, sentendo gli occhi di tutti i presenti posarsi su di lei.
"Io-". Madison non gli lasciò nemmeno il tempo di pensare a cosa dire. "Nemmeno tu sai che dire, vero?".
"Ho sognato questo momento per così tanto tempo, che non riesco a trovare le parole giuste per aprirmi a te". Intanto Molly fece il suo ingresso nel salotto, e alla vista del suo viso arrabbiato, sorrise appena. "Bel modo di iniziare una relazione padre figlia, Sirius". Madison si sentì ancora più arrabbiata: anche lei era furiosa con lui, ma i suoi genitori avevano contribuito ad oscurare il suo passato.
"Mamma, tu non hai nessun diritto di parlare, tra tutti qua tu sei la peggiore, se fosse stato per te io nemmeno ora saprei chi sono!".
"Ma tesoro, tu hai sempre saputo chi sei, mia figlia".
"Mamma, tu sei la donna che mi ha cresciuto, e te ne sono davvero grata, ma avevo il diritto di sapere il nome dei miei genitori!". Abbassò lo sguardo sconsolata, facendo un passo indietro.
"Hai avuto abbastanza tempo per ragionare su cosa hai da dirmi?". Forse i suoi modi non erano i migliori, ma nascondevano solamente un'enorme sofferenza che in qualche modo andava mascherata.
"Ehy Weasley, non parlargli così! Anche lui è sconvolto!". "Oh, immagino quanto debba essere sconvolgente! E tu stanne fuori Potter!".
"Lo è Madison!". Finalmente alzò la testa e la fissò negli occhi, così diversi dai suoi. "Lo è perchè io non volevo esserne sicuro, non volevo verificare se tu fossi effettivamente quella bambina, il dolore per la morte di tua madre era così grande che ricordarmi di lei mi avrebbe totalmente distrutto. E tu, tesoro mio, sei così uguale a lei che, anche in questo momento, mi sembra di star parlando con Ariah".
Non le sembrava una buona giustificazione, eppure c'era così tanto dolore nei suoi occhi, che la spinse ad essere dispiaciuta.
"Potevi venire a cercarmi, potevi-potevi provarci Sirius, invece hai smesso di crederci ancora prima di iniziare". Non parlava con rabbia, ma con sincera tristezza. Si era arreso subito, senza nemmeno tentare di trovarla. Era stata lì, sotto i suoi occhi per così tanto tempo che non si capacitava di come riuscisse a parlarle e a guardarla in faccia, sapendo dell'enorme verità che le stava nascondendo.
"Tu avevi una vita così felice qui, con Molly, Arthur e tutti i tuoi fratelli..non volevo rovinare tutto come ho fatto ora".
"Ero felice, ma non sapevo chi fossi. Non avevo un'identità, seppur il cognome Weasley mi abbia sempre dato tanta serenità, non l'ho mai sentito mio". Madison si girò verso i suoi genitori che si stringevano, il viso triste e gli occhi fissi su di lei. "Non so se vi posso perdonare, non ora almeno". Il suo sguardo si rivolse nuovamente a quello di Sirius.
"Non so se posso accettare quello che hai fatto, ma ne possiamo parlare meglio e....posso provare a perdonarti". Un piccolo sorriso apparve sul suo viso, ma lei non lo ricambiò. Non lavrebbe conquistata con due parole dolci, si sarebbe dovuto guadagnare la sua fiducia.
"Ti posso abbracciare? Non pretendo nulla, voglio solamente un abbraccio". Ci ragionaò, che male ci sarebbe stato? Era solo un abbraccio.
"Puoi abbracciarmi". Non fece in tempo a terminare la frase che la strinse a sé come se avesse paura gli scivolasse dalle braccia. "Ti prometto che avremo il nostro lieto fine tesoro mio". Madison annuì, anche se crederci, dopo tutto, le veniva davvero difficile.
Spazio Autrice
Ciao belli! Come avrete sicuramente notato, la storia era stata praticamente sospesa, non è stato un bel periodo per me e scrivere non mi riusciva bene. Spero comunque di riuscire a tornare attivamente. Ho deciso di utilizzare questa canzone a inizio capitolo anche se è una canzone d'amore. Credo rappresenti al meglio i sentimenti di Sirius.
Nei prossimi capitoli scopriremo un po' meglio la storia di Ariah e di Madison.
STAI LEGGENDO
The Archer||Harry Potter
Fanfic"𝑰'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒓 𝑰'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒚 𝑾𝒉𝒐 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒍𝒆𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆, 𝒅𝒂𝒓𝒍𝒊𝒏𝒈? 𝑩𝒖𝒕 𝒘𝒉𝒐 𝒄𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒔𝒕𝒂𝒚?" Dove il fuoco comincia a brillare in un paio di occhi verdi. {She fell first, he f...