CHAPTER SEVEN

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"You're a cowboy like me,
penched in the dark"
~cowboy like me//Taylor Swift~

"You're a cowboy like me,penched in the dark"~cowboy like me//Taylor Swift~

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"E GLIELO AVEVO ANCHE DETTO DI NON FARSI AMMAZZARE!".

Madison non poteva fare a meno di non essere estremamente preoccupata: erano arrivati al castello e di Harry non c'era ancora traccia. "Sarà qui a momenti". Disse Ron mentre si abbuffava con della gelatina.

"Piantala di mangiare!". Hermione cominciò a sbattergli un libro addosso. "Il tuo migliore amico è scomparso!". Aggiunse Madison.

"Voltati, Signorina odio Harry Potter". Madison si girò e vide Harry arrivare al loro tavolo con un fazzoletto impregnato di sangue premuto sul naso: tirò subito un sospiro di sollievo.

"Dove cavolo ti eri cacciato Potter?". Disse facendogli spazio e afferrando il fazzoletto per tamponargli il naso. "Dopo". Rispose solamente lui.

"Che mi sono perso? Ahia". Chiese con una smorfia per il dolore al naso. "Te lo sei fatto aggiustare?". Gli domandò Madison ignorando la domanda che aveva posto lui.

"Sì, sì me lo ha aggiustato Luna". Madison levò il fazzoletto e con l'indice gli toccò il naso. Harry storse la bocca. "Ti fa tanto male?".

"Non troppo". Disse lui. "Ti verrà un bel livido, è meglio se ci metti un po' di ghiaccio stasera". Gli consigliò Madison.

"Va bene, sentite Silente ha detto qualcosa di importante?".

"In realtà deve ancora parlare". Disse Hermione, e proprio in quel momento Silente cominciò il suo discorso.

"Prima di tutto vorrei presentarvi il nuovissimo componente del corpo docenti: Horace Lumacorno, il professor Lumacorno riprende il suo nuovo ruolo di insegnante di pozioni, mentre la cattedra di difesa contro le arti oscure verrà assegnata al professor Piton". Harry spalancò gli occhi. "Credevo che Lumacorno avrebbe insegnato difesa!".

"Come ben sapete ognuno di voi è stato perquisito al suo arrivo qui stasera, e avete il diritto di sapere perchè: una volta c'era un giovanotto che come voi sedeva proprio in questa sala, percorreva i corridoi di questo castello, dormiva sotto questo tetto, a ognuno sembrava uno studente come tutti gli altri, il suo nome? Tom Riddle. Oggi ovviamente è conosciuto in tutto il mondo con un altro nome... è per questo che mentre sono qui e guardo tutti voi stasera, mi rammento di un fatto rilevante: ogni giorno, ogni ora, in questo istante magari, forze oscure tentano di penetrare nelle mura di questo castello, ma alla fine la difesa più grande siete voi... una cosa su cui meditare. Ora a letto!".

Una volta che in Sala Comune rimasero solo loro quattro, Harry cominciò a raccontare. "Mi sono nascosto nel loro vagone, Draco non ha detto cose strane, ma ha fatto capire che non tornerà il prossimo anno".

"Magari se ne va in Francia? O in Bulgaria? Harry non significa nulla dai". Disse Hermione razionale. "Senti Hermione, ora che suo padre è fuori gioco, Voldemort vorrà qualcosa dai Malfoy, e questo qualcosa è sicuramente Draco!".

"Potter... basta dai, se succederà qualcosa allora avviseremo Silente, ma è inutile accusare Malfoy a caso". Madison cercò di dissuaderlo, ma lui scosse la testa. "Quando ve ne accorgerete sarà già troppo tardi". Disse alzandosi in piedi e passando pericolosamente vicino a Madison.

"Beh, mi sembra un po' nervoso in questi giorni". Disse Ron e Hermione e Madison alzarono le sopracciglia.

"Dormiamoci su, domani sarà l'Harry di sempre".

Così i tre se ne tornarono tutti in camera propria.

Madison si tolse la cravatta e la mise nella tasca della mantella come faceva sempre per non perderla, ma all'interno di essa ci trovò un pezzo di carta.

Torre di Astronomia, adesso

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Harry aveva scoperto di quanto fumare lo facesse stare bene nell'estate tra il quarto e il quinto anno, quando ancora era dai Dursley.

Non era un vizio: lo faceva solamente quando sentiva che il mondo lo stesse opprimendo particolarmente, ma quell'anno lo stava facendo più frequentemente di quanto si sarebbe immaginato.

Harry aveva entrambe le braccia appoggiate alla ringhiera mentre tra due dita teneva una sigaretta quasi finita. "é da un po' che sei quassù". Osservò Madison arrivandogli accanto.

"Da quando me ne sono andato, speravo leggessi quel biglietto". Madison annuì. "Non dovresti fumare".

"Non è un qualcosa che faccio spesso, solamente quando ho bisogno di staccare dal resto".

"E poi... tanto tra poco meno di un anno sarò morto, che te ne importa?". Madison spalancò gli occhi: non aveva mai sentito Harry dire cose del genere: certo, sapeva che nel profondo era da quando aveva scoperto di essere un mago che aveva una paura matta di morire, ma non l'aveva mai esternata. "Ma che stai dicendo?".

"Lo sai anche tu Madison, hai mai sentito di un ragazzino che batte un mago oscuro? No, non succederà, e forse voi tutti starete anche meglio senza di me, d'altronde non c'entro nulla con voi, tuo padre ha avuto solo pena per me, proprio come gli Weasley.... forse se me ne fossi rimasto per sempre da mia zia sarei stato di merda, sì, ma almeno non avrei coinvolto nessuno in questa follia". Madison si stupì quando dagli occhi di Harry scese una lacrima.

Madison lo sapeva: gli ultimi anni per lui erano stati particolarmente difficili, scoprire di essere il prescelto, la gente che gli dava sempre più spesso del pazzo, la costante paura di non riuscire a fare abbastanza per i suoi amici e per il resto del mondo.... era qualcosa che nessuno ti prepara ad affrontare a 16 anni.

"Harry, guardami". Lui non la ascoltò. "Harry, per cortesia, guardami".

Non ottenendo risposta, Madison gli prese le guance e con i pollici gli asciugò le lacrime. "Harry lo so che tutto quello che stai affrontando è terribilmente difficile, ma ho bisogno che tu sappia che senza di te la nostra vita non sarebbe la stessa, papà ti ama come se fossi suo figlio e i Weasley ti vogliono così tanto bene che se chiedessi loro di mollare tutto per scappare in Uganda non se lo farebbero ripetere due volte. Non devi pensare nemmeno per un secondo che qualcuno di noi vorrebbe che te ne tornassi da quella banda di babbani". Harry sorrise, ma solo per un momento. "Non ti prometto che sarà facile Harry, ma noi ce la faremo a farlo fuori, e ne usciremo insieme".

Harry scosse la testa alzando l'angolo della bocca. "Devi smetterla Piccola Black".

"Di fare che?".

"Di essere così perfetta". Madison era abituata al modo di flirtare di Harry, ma quella volta l'aveva veramente lasciata senza parole. "Devi smetterla perchè ti giuro che il pensiero che tu non sia ancora la mia ragazza mi fa venire voglia di buttarmi di sotto, e lo so che tu mi hai chiesto tempo e lo rispetto, però ho bisogno di avere un motivo per non saltarti addosso ogni volta che ti vedo, quindi piantala di essere così perfetta e mostrami qualche tuo difetto ti prego".

Madison sorrise. "Beh per consolarti ti posso dire che quando sei arrivato coperto di sangue ti ho trovato estremamente attraente".

"Io ti trovo estremamente attraente in ogni momento, ma mi romperò il naso più spesso se proprio vuoi". Disse lui avvicinandosi di più a lei.

"Mmhh, no, mi basta che indossi la divisa, ti ho mai detto che quando indossi la divisa di Hogwarts sei proprio sexy? Oh, e quella di Quidditch....".

"Ti piace parecchio quella eh?". Le chiese Harry ammiccante. "Da morire".

The Archer||Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora