PROLOGUE

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"I promise that one day i'll be around
i'll keep you safe
i'll keep you sound"
~Never be alone//Shawn Mendes~

"I promise that one day i'll be aroundi'll keep you safei'll keep you sound"~Never be alone//Shawn Mendes~

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"CASA DOLCE CASA".

Disse Sirius entrando nella nuova casa che aveva appositamente comprato poche settimane prima.

"Sirius, è magnifica". Harry era a bocca aperta: lui, che aveva sempre vissuto in quella villetta a schiera di Privet Drive, lui, a cui quella casa era sempre sembrata così soffocante.

Madison si guardò intorno: le pareti erano bianche, bianchissime, e tutto l'arredamento era il completo opposto di quello di Grimmauld Place. "é molto... bianca".

"Dopo aver vissuto per quindici anni dentro Grimmauld Place, mi sono preso la libertà di dipingere tutti i muri di questa casa di bianco, sarei soffocato sennò". Disse sorridendo, ma con un velo di malinconia negli occhi.

"é meravigliosa, papà". Sirius si fermò un attimo ad osservare la figlia: aveva dovuto pressare il Ministero perchè la custodia sua e di Harry fosse subito trasferita a lui, e sentire finalmente Madison chiamarlo papà gli riempiva il cuore di gioia.

"Al piano di sopra ci sono le camere da letto, mi sono permesso di arredarle un pochino, ma se non vi piacciono possiamo sempre cambiarle".

"Saranno fantastiche, ne sono sicuro". Gli disse Harry rassicurandolo, percependo la paura che Sirius stava provando: aveva paura di non essere abbastanza perfetto per loro.

I due ragazzi salirono al piano di sopra: era altrettanto grande e spazioso. Le loro camere si trovavano esattamente una davanti all'altra.

Sopra la porta di destra era presente una traghetta con scritto Harry, mentre sopra a quella di sinistra stava il nome di Madison.

Quando Harry entrò in camera sua, gli occhi gli si fecero lucidi.

Le pareti erano pitturate di un brillante rosso, mentre le tende erano oro. Il letto stava al centro della stanza ed era già stato preparato con delle lenzuola rosse decorate con dei boccini d'oro. Sul comodino spiccavano due cornici: nella prima Lily e James danzavano felici sotto la neve, nel giorno del loro matrimonio, nella seconda Sirius, Madison ed Harry salutavano l'obiettivo, mentre l'uomo diceva qualcosa che faceva probabilmente ridere.

La sua scopa da corsa, che era prima appartenuta al padre, stava in piedi in un angolo della stanza, mentre, all'interno dell'armadio, erano appesi alcuni vestiti che Harry non aveva mai visto prima.

Tirò fuori una giacca rossa, e quando la girò la scritta in oro "Potter" lo colpì.

"Mi sono permesso di cercare qua e là qualche oggetto di tuo padre". Disse Sirius, sulla soglia della porta, mordendosi il labbro. "Quella lì era la sua giacca da capitano, l'unica persona a cui la prestava era Lily, ma credo proprio che avrebbe voluto andasse a te, soprattutto quest'anno, in cui sappiamo benissimo che verrai nominato capitano".

Harry scrollò le spalle. "Magari sarà Madison".

"Beh, comunque vada, sono sicuro che tuo padre sarebbe fiero di te e vorrebbe che indossassi la sua giacca in giro per Hogwarts, d'altronde sai che amava andare in giro per il castello a tirarsela". Harry rise, amava conoscere i dettagli degli anni che suo padre aveva passato ad Hogwarts.

"Grazie Sirius, davvero, non avresti dovuto, a noi sarebbe andata bene anche una casa modesta". Disse Harry.

"Non ci sono stato per 13 anni, Harry, sarei dovuto essere la vostra guida e invece vi ho lasciati soli, ora meritate il meglio che c'è". Sirius era sincero. "E poi, quale miglior modo per spendere i soldi di quella stronza di mia madre?".

Harry lo abbracciò. "Adesso vado da Madison, tu sistema le tue cose e poi vieni giù che preparo il pranzo".

Madison, intanto, era entrata in camera sua e si era stupita di quanto effettivamente la rispecchiasse.

Le pareti erano di un rosa antico e si sposavano perfettamente con l'arredamento bianco candido.

Osservò le foto che Sirius aveva appeso alle pareti: in una c'erano suo padre e sua madre, riconosceva le sponde del lago Nero, quindi dovevano essere ad Hogwarts, mentre la seconda era esattamente la stessa che aveva Harry.

Sulla parete opposta vide una terza fotografia: i Weasley al completo.

"Ho pensato che volessi una foto della tua famiglia". Le disse Sirius.

Madison gliene fu infinitamente grata: aveva messo da parte le sue emozioni per farla felice.

"In quel portagioie ci sono alcuni gioielli che appartenevano a tua madre". Madison lo aprì, desiderosa di toccare con mano ciò che era appartenuto ad Ariah.

Una bellissima collana d'argento la colpì: aveva un pendente a forma di sole. "Quella credo appartenesse a tua nonna, ancora prima che ad Ariah".

Madison se la mise subito al collo. "Tu non lo sai, ma le somigli così tanto che io non posso fare a meno di vedere tua madre ogni volta che ti guardo".

Sua figlia lo abbracciò, perchè quello era il complimento più bello che le potesse fare.

The Archer||Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora