Narratore
Dopo aver preso il costume di Taehyung, il quale aveva scelto quello di Spiderman, girano un altro pò il negozio per trovare qualcosa che piacesse anche a Jimin e a Jungkook.
《Tu cosa vorresti, Jiminie?》domanda Jin al bambino, che lo guarda e poi inizia a camminare verso gli scaffali dei bambolotti, guidando il babysitter.
Un dejavu percorre la mente di Jin: ma al posto di Jimin bambino, si ricorda di sé stesso che tiene la mano a sua mamma, che la guida verso la zona dei bambolotti da accudire.Sua mamma sorrideva e diceva sempre:《Jin, non possiamo comprarti questi giocattoli, sono per femminucce, perché non ti prendi qualche macchina da corsa?》queste parole spezzavano sempre il cuore a quel bambino, che non capiva il perché dovessero esistere dei giochi solo per bambine o solo per bambini. Insomma, se lui voleva giocare ad accudire un bambolotto, perché non poteva farlo? Cosa c'era di sbagliato?
E quindi, poiché ascoltava sempre ciò che diceva la mamma, la accontentava e prendeva una macchina da corsa o una pistola giocattolo, fingendo di esserne felice, perché per tutti i maschietti della sua età era così e lui non poteva essere diverso.
《Signor Seokjin, io voglio questo qui》una vocina proveniente dal basso, risveglia Jin dai suoi ricordi d'infanzia. Il piccolo Jimin, teneva tra le mani un bambolotto giocattolo nella sua scatola, pieno di cose come punturine o pappette per neonati, per prendersene cura.
Per poco, Jin, non scoppia a piangere. Ingoia il magone a fatica e si asciuga con la manica della felpa gli occhi lucidi per non far uscire nessuna lacrima.
《Posso vederlo?》domanda solo, abbassandosi alla sua altezza e guardando la scatola, solo per fare la parte di "genitore" e per vedere se fosse adatto per un bambino della sua età.
Tutta scena, poiché glielo avrebbe comprato sicuramente.《Sembra bellissimo, sicuro che vuoi questo?》aggiunge poi, notando come Jimin annuisce vigorosamente.
Per lui non c'è nessun problema. Rivedersi in Jimin lo fa sentire così sensibile da poter accettare qualsiasi cosa proponga quel bambino, perché sa che quando era piccolo lui, ha dovuto opprimere ciò che voleva veramente essere e lo ha portato ad avere problemi comportamentali da grande, come rabbia repressa o rancore passato nei confronti dei suoi genitori.
Poi, pensa ad una cosa.
E se al signor Namjoon non piacesse questa cosa? Se a lui non andasse bene che suo figlio compri un giocattolo che la società impone alle bambine?
Non sarà un problema. Perché per il Jin del passato, non c'era nessuno che lo difendeva, che gli facesse capire che tutto quello che pensava o voleva era giusto e non da nascondere.
Ma ora, per Jimin, questo qualcuno c'è e Jin vuole essere pronto.《Vogliamo farlo vedere al papà?》domanda poi, prendendo per mano Jimin per andare a cercare Namjoon in qualche altro corridoio del negozio.
Con questa domanda, Jin capisce se Jimin abbia paura del giudizio del papà, di farsi vedere amante dei giocattoli per bambine, in base alla sua reazione. Perché quando i bambini si sentono in dovere di nascondere qualcosa ai genitori o si sentono giudicati, allora qualcosa non va.
Ma il bambino annuisce, contento, abbracciando la scatola quasi più grande di lui e prendendo la mano del babysitter, per andare verso il suo papà.
Jin sorride e si incamminano a cercare gli altri per il negozio.
¤¤¤
《Vuoi questo, Kookie?》domanda Namjoon al bambino, indicando una piccola pianola giocattolo tutta colorata.
Il piccolo annuisce facendo una risatina e afferra la scatola, tenendola assieme a lui dentro il passeggino.
Taehyung nel frattempo fantastica su come sarebbe stato con questo costume addosso, in giro per la città, a salvare vite e a fare il supereroe.
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Babysitter - NamJin
FanfictionSeokJin, un ragazzo iscritto all'università di moda, ha bisogno di soldi per poter continuare gli studi e cerca disperatamente un lavoro. E quando troverà il lavoro adatto, incontrerà Namjoon, un famoso CEO di un'azienda.