Narratore
Jin attende di fronte la porta degli uffici universitari di venir accolto per poter dire quello che è successo e di denunciare l'accaduto.
Trema ancora per tutto quello successo precedentemente e i suoi occhi sono ancora lucidi per il pianto.Lisa è rimasta accanto a lui e non si è mossa.
Ha sempre apprezzato i modi gentili e pacati di Jin e attraverso i suoi occhi riusciva a vedersi come una persona normale e non come una preda da catturare, dato che tutti i compagni di corso ci provavano con lei.《Mi dispiace, ti sto facendo perdere la lezione》mormora poi il corvino, scusandosi con la ragazza.
《Ma ti pare, Seokjin? Al momento è il mio ultimo pensiero》sbotta, cercando di far riprendere il ragazzo e farlo ragionare lucidamente.
《Voglio prendere lo stronzo che ha fatto la foto tanto quanto te e fargliela pagare》continua, cercando di guardarlo negli occhi. Ma Jin è assente, sempre con sguardo basso, a chiedersi cosa adesso tutta l'università pensa di lui.Finalmente la porta degli uffici si apre e una signora sulla cinquantina si presenta.
《Prego ragazzi, di cosa avete bisogno?》e li accoglie dentro la porta, facendoli passare.Entrambi si siedono in silenzio davanti la cattedra.
Lisa guarda Jin, aspettando che parli.
《Beh non posso stare tutto il giorno ad aspettare che sputiate il rospo. Ho altro da fare》dice la signora, vedendo come i due giovani di fronte non stiano collaborando.《V-vorrei denunciare un ragazzo》mormora Seokjin, un suono quasi inudibile.
《Denunciare? Ti sembro la polizia?》domanda la signora, non capendo cosa volesse dire il ragazzo.
《No, ma mi è stata fatta una foto privata ed è stata mandata su tutti i gruppi di tutti i corsi universitari e io vorrei risalire al ragazzo o alla ragazza che ha fatto il gesto》spiega finalmente Jin tutto d'un fiato.
La signora lo guarda, incredula.
《Mi dispiace per te signorino, ma noi non possiamo fare niente. Non siamo un'unità investigativa ma semplicemente una segreteria universitaria.》spiega, guardandolo.L'unica speranza di Jin crolla.
Gli è appena stato detto che non possono fare niente, che la foto girerà per chissà quanti altri mesi, arriverà all'agenzia di Namjoon e per colpa sua la carriera del ragazzo per cui prova dei sentimenti finirà.Escono dall'ufficio ringraziando lo stesso la signora.
《Senti Jin, se vuoi puoi venire da me e cerchiamo di risolvere la questione parlandone assieme》dice Lisa, gentilmente, prendendogli la mano per ricordargli che lei c'è e sempre ci sarà se ha bisogno.《No grazie, penso che andrò semplicemente a casa》borbotta e inizia a strisciare i piedi verso l'uscita, lasciandosi Lisa alle spalle, mentre qualche ragazzo che passa, lo guarda e poi sogghigna, ridendo di lui.
Cosa c'è da ridere se ha baciato un ragazzo?
Cosa c'è da ridere se ama qualcuno del suo stesso sesso?
A loro cosa importa?
A loro cosa cambia?E mentre si fa tutte queste domande e le lacrime scendono nuovamente copiose sulle sue guance, qualche metro prima di arrivare al portone di uscita, quest'ultimo si apre, segno che qualcuno è entrato.
Namjoon è finalmente arrivato all'università.
《Seokjin!》esclama, risvegliando i pensieri del ragazzo a cui sembra di aver appena sentito la voce di un angelo.Alza lo sguardo e Namjoon è davanti a lui, in tutta la sua compostezza.
Non riesce a sostenere lo sguardo e crolla.
Inizia a piangere, buttandosi subito tra le braccia del ragazzo, cercando in tutti i modi di comunicare quanto sia dispiaciuto dell'accaduto e quanto si senta in colpa per tutto ma riesce solo a stringere la camicia del maggiore tra le mani.《Stai tranquillo, risolveremo la situazione, okay?》sussurra Namjoon, rassicurando il ragazzo e accarezzandogli la schiena.
Come fa ad essere così calmo?
《Vieni, andiamo fuori a prendere un pò di aria e poi torniamo dentro a parlare con chi di competenza》dice il maggiore, prendendolo per mano e guidando Jin verso l'uscita, facendolo sedere su una panchina lì vicina.
Prende dal suo zaino una bottiglia d'acqua e gliela fa bere lentamente per farlo riprendere, asciugandogli poi le lacrime con il pollice.
《Non sei arrabbiato?》mormora Jin, vedendo come Namjoon si stia comportando.
《Certo che lo sono, sono qui apposta per risolvere questa cafonata di qualcuno che non sa farsi i cazzi suoi》sbotta, guardandosi poi attorno, non volendo che qualcun altro faccia il paparazzo.
《Ci ho già provato ma l'università mi ha detto che non possono fare niente》spiega Jin, cercando di tornare in sè. Ora che c'è il maggiore con lui si sente più tranquillo, possono affrontare il problema assieme e risolverlo.
《Certo che possono fare qualcosa, non vogliono semplicemente sporcarsi le mani e finire probabilmente su qualche giornale o notiziario》spiega il maggiore, dato che conosce questa università e molte altre cose dietro di essa.
Jin solleva lo sguardo e guarda negli occhi Namjoon. Delle volte si scorda che è un famoso CEO di un'agenzia di moda, lui vede solo l'uomo per cui prova dei sentimenti e con cui vorrebbe trascorrere tanto tempo assieme.
《Magari se vedono te si muovono》mormora, mentre il sangue gli ribolle.
Che stronzi, che bastardi.
Solo perchè qualcuno di importante fa notare loro qualcosa allora è da risolvere, ma se uno studente che paga le tasse in regola e frequenta i corsi chiede qualcosa, fanno finta di niente e si girano dall'altra parte.《So anche con chi parlare, il rettore un tempo era il mio professore di fashion design》spiega, cercando di far calmare il ragazzo per distrarlo e fargli capire che si può venire a capo e che tutto è risolvibile.
Certo, è molto arrabbiato e non pensava che tutta questa omofobia fosse ancora presente, specialmente in una università piena di giovani ragazzi.
È deluso dalla società e dalle persone che pensano che questo comportamento sia normale.Non vuole figurarsi cosa stia provando Jin e cosa avrà provato in passato, magari al liceo o in altri luoghi. Non ha mai pensato che una persona che ama liberamente ciò che sente più vicina al suo cuore, è derisa e insultata.
《Posso chiedere di istituire un'assemblea universitaria e parlerò in pubblico》aggiunge Namjoon, avendo avuto un'idea.
Jin si gira.
《Cosa? N-no, verrei insultato ancora di più, per favore no Namjoon, non mi sembra una buona idea》inizia a dire, andando nel panico e sentendo nuovamente le lacrime uscire immaginandosi lui, a parlare davanti a tutta l'università, a puntare il dito su qualcuno.Il maggiore vedendo Seokjin andare nel panico cerca di calmarlo e rassicurarlo.
《Va bene, cercheremo di trovare una soluzione assieme, qualsiasi cosa vada bene per te, io voglio che tu stia bene e che nessuno ti faccia del male》dice Namjoon, parole uscite così di getto ma dette con così tanta sincerità che Jin si volta, ancora con le guance umide dalle lacrime e per un attimo si blocca.Delle parole che possono sembrare banali ma allo stesso tempo possono sembrare le più importanti, fanno calmare il più piccolo, che prende la mano di Namjoon e la stringe, placando il suo attacco di panico.
《Andiamo a parlare con il rettore, ti va?》chiede Namjoon, gentilmente.
Jin annuisce, ancora leggermente scosso, ma pronto per affrontare ciò che gli è stato fatto e trovare il colpevole.
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Babysitter - NamJin
FanfictionSeokJin, un ragazzo iscritto all'università di moda, ha bisogno di soldi per poter continuare gli studi e cerca disperatamente un lavoro. E quando troverà il lavoro adatto, incontrerà Namjoon, un famoso CEO di un'azienda.