Capitolo 18

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L'estate è la mia stagione preferita, tutto sembra fermarsi, l'unica cosa che conta è la salsedine sulla pelle e la crema solare per non bruciarsi la pelle con il sole cocente. L'abbronzatura rende tutti più belli ed il fatto di non dover più sostenere esami o che Filip non abbia gli allenamenti ci rende, ovviamente, più liberi e spensierati.
Abbiamo deciso di andare in Sardegna insieme ad Alice, Dusan, Lucia, Federico, Thessa, Manuel ed il piccolo Theo, sarebbero dovuti venire anche Nicolò e Giulia ma purtroppo lui è dovuto rimanere a Torino per svolgere fisioterapia a seguito dell'infortunio rimediato contro il Siviglia.
La Juventus ha terminato il campionato settima, le hanno dato dieci punti di penalizzazione ed al 99% non parteciperà alle coppe europee, sarà una sorta di anno zero, un anno per ripartire e riprendersi il posto che merita.

La mia convivenza con Filip va a gonfie vele, ogni tanto mi sono sentita un peso perché studiavo praticamente tutto il giorno per finire presto gli esami e non riuscivo ad aiutarlo con le faccende di casa, ma lui non mi ha mai fatta sentire fuori luogo o inopportuna, ha semplicemente capito la situazione e anzi mi vietava di aiutarlo, dicendo che tanto lui era in ferie e non aveva bisogno d'aiuto.

In questo momento siamo in Sardegna, abbiamo deciso di venire qua perché lui ovviamente non c'è mai stato ma volevo fargliela vedere e gli altri erano d'accordo.

T.L:"Vieni in acqua?" Thessa si avvicina a me per invitarmi in acqua con lei e le altre, così annuisco e chiudo il libro che sto leggendo per poi seguirla.
Con gli occhi cerco Filip, non sono tranquilla quando non è nei paraggi come ora, continuo a cercarlo con lo sguardo finché lo trovo al bar con Dusan, così mi tranquillizzo e raggiungo le mie amiche e Manuel.

M.L:"Stai bene?" Chiede a bassa voce.
Io:"Si perché?" Alzo un sopracciglio, non capendo dove voglia arrivare.
M.L:"Sembrava avessi quasi un attacco di panico." Non rispondo, so benissimo che ha ragione e so benissimo che non posso continuare così. Gli faccio un sorriso debole e mi avvio verso il bar raggiungendo i due serbi.

F.K:"Ciao piccola, tutto bene?" È sempre così premuroso nei miei confronti, lo amo.
Io:"Sisì, tutto bene, volevo solo un gelato."
D.V:"Come siete sdolcinati, quasi vomitevoli!"
Io:"Guarda che quando parli al telefono con Alice a casa mia sento tutto eh, sottone!" Lui spalanca la bocca shockato e sbatte le palpebre come un pesce lesso.
Faccio un sorriso soddisfatto e me ne vado con il mio gelato cioccolato e pistacchio.

Pov's Filip

La guardo mangiare il gelato seduta sulla sdraio e sembra una bambina bellissima. Io più la guardo e più mi chiedo come sia stato possibile vivere senza di lei, senza il suo sorriso, le sue battute, senza il suo amore e soprattutto senza sapere se fosse felice o no. Non so se sarà per sempre, però per ora lei mi sembra una cosa che chiamerei "casa mia".
Ci siamo innamorati subito, a prima vista, come se fossimo stati messi sulla terra solo per quello scopo. Era la cosa più bella e pura che avessi mai provato nella mia vita. Sai cosa significa trovarti davanti a una persona e renderti conto che da quel momento in poi nessun’altra potrà più contare allo stesso modo per te?

La verità, che probabilmente ho provato a tenere nascosta in questi mesi, è che lei mi ha salvato senza nemmeno rendersene conto, senza nemmeno fare qualcosa di speciale. Mi ha salvato dal vuoto assoluto che mi stavo costruendo intorno, esisteva solo il calcio per me quando l'ho conosciuta, più mi sentivo solo e più mi buttavo nel calcio per non pensarci, pensavo che prendere un cane aiutasse ma la verità è che l'unica cosa di cui avevo bisogno era avere una persona come lei nella mia vita. O meglio, non una persona come lei, ma lei.







Pov's Sofia

L'ultimo giorno di vacanze è arrivato, questa sera avevamo deciso di andare in un locale tranquillo considerando che con noi abbiamo un bambino. I ragazzi si sono già avviati per chiedere un tavolo riservato, dato che non vogliono essere invasi da fan, soprattutto perché loro tra tre giorni partiranno per la tournée negli Stati Uniti e non avranno più tempo per stare tranquilli e vivere le loro vite in modo normale.

Noi ragazze stiamo finendo di prepararci, Theo ha deciso di fare i capricci e sta facendo dannare Thessa, suo marito si era offerto di restare con noi anche per accompagnarci al locale ma gli abbiamo detto che ce la saremmo cavata, anche se così non sembra andare.

L.B:"Ma sei sicura che Theo stia bene?" Osserva il bambino con aria investigativa e, onestamente, non capisco perché.
T.L:"Oddio! Dici che sta male e non me ne sono accorta? Faccio schifo come madre!" Thessa scoppia a piangere ed io lancio un'occhiataccia a Lucia, non era proprio il momento di far entrare in crisi Thessa.
Io:"T, non sei una pessima madre, anzi! Theo è la tua vita e lo sappiamo tutti quanti, sono sicura che sia solo stanco o comunque non abbia molta voglia di uscire. Che dici se noi ragazze stessimo a casa stasera? Serata donne!" Cerco di sistemare la situazione come posso, sperando che funzioni.
Le ragazze annuiscono e Thessa mi ringrazia con un abbraccio, così mando un messaggio a Filip spiegando la situazione e dicendogli di divertirsi, lui mi risponde dicendo che se abbiamo bisogno di qualsiasi cosa basta una chiamata e corrono subito a casa, specialmente Manuel.

Ci accomodiamo sul divano tutte vicine con Theo in mezzo a noi e mettiamo su una commedia, il bambino si è calmato e noi siamo tutte più rilassate, anche Lucia ha chiesto scusa a Thessa per l'uscita che ha fatto. Sono veramente contenta di averle conosciute e sono contenta anche che vadano molto d'accordo con Alice, è vero che lei fa amicizia con tutti ma molto spesso in modo superficiale.

Verso la fine del film mi arriva un messaggio da Filip in cui mi chiede se potevo scendere perché voleva darmi un bacio, così avviso le mie amiche e scendo sorridendo.

Io:"Non sai stare lontano da me nemmeno per una sera?" Dico appena scendo.
X:"Veramente sono anni che non ci vediamo." Alzo lo sguardo di scatto e per poco non svengo sul colpo.
Io:"Riccardo?" Ingoio un groppo in gola e inizio a sudare freddo.
Ric:"Come stai piccola Sofi? Ti sono mancato?" Mi dice con un ghigno in volto che non lascia presagire niente di buono.

Sto tremando di paura. Dove sei, Filip? Ho bisogno di te.

Destino/Filip Kostic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora