Capitolo 7

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Rimango interdetta dalle parole di Filip.
Riavvolgiamo il nastro: lui, la mia cotta platonica da quasi un anno, ha appena detto che è geloso di me. Sto sognando, non c'è altra spiegazione.

F.K:"Lo sapevo, è stato un errore." Fa per andarsene, ma fortunatamente mi riprendo in tempo per prendergli un polso e fermarlo.
Gli indico il divano con la testa per fargli segno di sedersi e così fa, seguito da me.
Io:"Sono stata a casa di Federico perché oggi è successa una cosa, lui è capitato là per caso e mi ha portata da Lucia. Non c'è niente tra me e lui, come potrebbe? È innamorato perso di lei e poi non è proprio il mio tipo, a me piacciono le fossette." Affermo diventando un po' rossa, lui evidentemente capisce la mia allusione ed abbassa la testa in imbarazzo, solo in questo momento mi rendo conto che la mia mano è ancora stretta al suo polso, così sciolgo la presa e mi sistemo meglio sul divano.

F.K:"Cos'è successo?" Prendo un respiro profondo e gli racconto tutto, per filo e per segno, ad ogni parola stringe sempre di più i pugni così gli poso le mani sopra per provare a farlo calmare, cosa che apparentemente riesco a fare.
F.K:"Io lo ammazzo, la prossima volta che lo becco in campo gli spacco un ginocchio!" È furioso ed io sinceramente non lo biasimo, ma non può compromettere la sua stagione per me, non è giusto.
Mi alzo seguendolo e gli poso le mani sul viso, fortunatamente si rilassa sotto il mio tocco.

Io:"Ehi, va tutto bene. Io sto bene, non è successo niente e non succederà niente. Sono qua con te, non potrei essere più al sicuro di così." In risposta, mi stringe forte, probabilmente nessuno mi ha mai abbracciato così forte. Gli accarezzo lentamente la schiena e lui mi posa in bacio in fronte, le sue labbra sono così morbide che per un momento le immagino sulle mie, ma scaccio subito quel pensiero.

Io:"Vuoi fermarti a dormire qua? Sarei molto più tranquilla." Siamo sul divano a guardare un film accoccolati l'uno all'altra ed io mi sento in paradiso.

Pov's Filip
Stare con lei rende le mie giornate piene, non mi sentivo così da tempo.
Abbracciarla e farle i grattini mi fanno sentire al settimo cielo e sapere che ho anche la possibilità di dormire abbracciata a lei mi riempie il cuore, finalmente.
Mentre mi raccontava di quel viscido di Correa sentivo il sangue ribollirmi nelle vene, nessuno deve azzardarsi anche solo di pensare di poterla toccare o farle del male, non finché ci sarò io.

Io:"Sicura che non disturbo?"
S.M:"Tu non disturbi mai." Afferma in imbarazzo, per poi nascondere il viso nell'incavo del mio collo.
Sorrido spontaneamente e le poso un bacio tra i capelli per poi dare un'occhiata all'orologio sulla parete, ormai si è fatta ora di cena.
Io:"Cosa vuoi mangiare?"
S.M:"Ordiniamo una pizza? Non ho voglia di cucinare e nemmeno di morire bruciata se ti metti ai fornelli."
Io:"Guarda che potrei offendermi!" Affermo con fare teatrale mettendomi una mano sul cuore.
Lei scoppia a ridere ed io, semplicemente, m'incanto a guardarla, mi perdo nel suo sorriso ed è come se tutto intorno a noi non esistesse più, ci siamo solo io, lei e la sua splendida risata.

S.M:"Ehii, terra chiama Filip, ci sei?" Solo ora mi rendo conto che mi sta sventolando una mano davanti gli occhi chissà da quanto, che figura di merda!
S.M:"Mi stavi mangiando con gli occhi, devo preoccuparmi?" Afferma toccandosi la faccia.
Io:"No scusa, mi ero imbambolato. Dicevi?" Mi alzo un attimo dal divano perché altrimenti potrei baciarla da un momento all'altro e non credo sia il caso, non voglio rovinare tutto.
S.M:"Ti ho chiesto come vuoi la pizza."
Io:"Ah. Non lo so, non ho mai mangiato una pizza qua." Lei sgrana gli occhi come se mi fossero uscite quattro braccia ed io inarco un sopracciglio, è così grave?
S.M:"Mi stai prendendo in giro, vero?"
Io:"Sofia ti ho detto che non ho mangiato una pizza, non che sono un terrorista ricercato."
S.M:"È PRATICAMENTE LA STESSA COS! Okay, ci penso io, sei un calciatore e devi mantenere la linea quindi te la prendo margherita, ma scelgo io dove."
Vedo che sfoglia freneticamente i volantini finché non ne trova uno di una pizzeria napoletana, credo sia qua vicino.


Dopo circa una mezz'ora arrivano le pizze e lei si lancia per pagare, ringrazia il ragazzo e poi torna in casa.
S.M:"Sei pronto?" Io annuisco, anche se mi sta spaventando.
Ci sediamo sul divano a mangiare mentre guardiamo un cartone animato, sembriamo due bambini ma non me ne importa niente.
Addento una fetta di pizza e devo ammettere che ha ragione: è il paradiso.
Io:"Okay Mansi, avevi ragione tu, è strepitosa." Affermo estasiato.
S.M:"Hai visto? Ho sempre ragione!" Presa dall'euforia del momento si lancia per darmi un bacio sulla guancia, ma prende male la mira e finisce con le labbra all'angolo della mia bocca, solo qualche centimetro più in là e finalmente potevo baciarla.
Mi guarda in imbarazzo ed io le sorrido spontaneamente per tranquillizzarla, sembra una bambina indifesa quando si fa tutta rossa e questa cosa mi fa impazzire.



Pov's Sofia
Dopo aver sparecchiato io e Filip torniamo ad accoccolarci sul divano, questa volta ha la testa sulle mie gambe e gli sto accarezzando i capelli, è così rilassato che probabilmente tra poco si addormenta così gli propongo di andare direttamente nel letto.
Lui annuisce sorridendo ad occhi chiusi ed io sinceramente mi perdo a guardarlo, è così bello ed a me sembra ancora tutto un sogno.
Dopo esserci lavati i denti e aver messo il pigiama ci sdraiamo sotto le coperte l'uno di fianco all'altra.
Ci guardiamo negli occhi per secondi che sembrano interminabili e poi finalmente il primo contatto, lui prende l'iniziativa e poggia la mano sul mio fianco, così io decido di avvicinarmi di più a lui e di intrecciare le nostre gambe, per poi posargli una mano sul viso.
Lui mi guarda come a chiedermi il permesso ed io, in tutta risposta, lo bacio. Le sue labbra sono così morbide che sono una calamita per me, non vorrei staccarmi mai più. Un brivido mi percorre la spina dorsale ed anche se questo non è il mio primo bacio, è il primo che mi fa sperare di non staccarmi mai.
Purtroppo però, per riprendere fiato ci dobbiamo staccare e lui mi posa un bacio in fronte.
Io mi stringo ancora di più al suo petto e ci addormentiamo così, l'uno legato all'altra.

Destino/Filip Kostic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora