Erano ormai le 20:45.
Ginger era in camera sua che si stava preparando per andare al lavoro.
Sì stava raccogliendo i capelli in una coda alta, quando qualcuno bussò timidamente alla porta della sua stanza.
"Avanti."
Duff entrò. Ora che Ginger guardava meglio, si accorse che era altissimo.
"Ma quanto sei alto?!" chiese lei, incuriosita.
"1 metro e 91."
"Wow! Pensa che io sono 30 centimetri meno di te!" rispose lei ridendo.
Il ragazzo accennò un sorriso forzato.
La rossa si girò nuovamente verso lo specchio e iniziò a mettersi gli orecchini.
"Non ti chiami veramente Duff vero? Altrimenti i tuoi genitori ti odiavano dalla nascita!" chiese Ginger, intenta ad infilare l'orecchino che non voleva entrare.
"No. Mi chiamo Michael Andrew McKagan. Ma è da quando sono piccolo che mi chiamano Duff e ormai è diventato quello il mio nome." rispose il ragazzo, sedendosi sul letto.
Lei intanto aveva finito di prepararsi e guardò l'orologio.
"È tardissimo! Devo proprio andare. Ciao, a domani visto che dopo non ci vedremo."
"Perché?"
"Tornerò tardi immagino. E voi dormirete di già."
"A dopo, Gin." disse il ragazzo alzandosi e scompigliando i capelli alla rossa e uscì dalla camera.
Ginger fece per aprire la porta d'uscita quando Axl le si avvicinò e le diede un bacio sulla testa.
"Buon lavoro." le disse.
"Grazie. A dopo." e Ginger uscì.
"Ricordati la chiave!" le gridò dietro Axl, lanciandole la chiave.
"Grazie!" rispose lei, prendendola al volo con una mano.
Le strade erano più trafficate di notte che di giorno. La gente camminava frettolosa sui marciapiedi, i fidanzati camminavano tenendosi per mano e alcuni portavano a spasso il cane.
Ginger era arrivata davanti al locale, si fece coraggio e aprì la grande porta in vetro con il cartellino APERTO che segnalava l'ingresso.
La gente nel locale era tanta e c'era quel solito odore di fumo e alcol che riempiva tutto l'ambiente.
Ginger cercò di avvicinarsi al bancone con la più assoluta cautela.
Nell'angolo vicino ai bagni notò una faccia conosciuta. La guardò meglio. Era il tipo che l'altro giorno l'aveva spinta! Sicuro era lui! Ci avrebbe scommesso anche l'anima!
Così, intanto che andava verso il retro del locale, iniziò a pensare a un'equa vendetta.
Arrivata al bancone, l'accolse una ragazza sulla ventina, più o meno come lei, con dei lunghissimi capelli neri e gli occhi azzurri ghiaccio che, in quel viso pallido, risaltavano ancora di più la sua bellezza.
"Salve. Sono Ginger, la ragazza che ha chiamato questo pomeriggio per il posto da cameriera." disse la rossa con un sorriso cercando di essere più cordiale che poteva.
"Ciao Ginger. Io sono Alixa. Ben arrivata al Roxy. Penso tuo lo conosca come locale."
"Certo! Chi non lo conosce! Ci ho anche suonato qua dentro!"
"Davvero? Quando? Che band eravate?" chiese Alixa, molto interessata.
"Sì. Più o meno una settimana fa. Eravamo i The Moons.
"Mi dispiace ma mi sa che quella sera io non ero in turno quella sera. Però mi sarebbe molto piaciuto!"
"Ormai è acqua passata!"
"Perché?"
"Ci siamo sciolti. Ora posso iniziare a lavorare?"
"Certo. Tieni il grembiule. Se vuoi puoi iniziare a portare queste al tavolo vicino ai bagni." disse la ragazza, indicando il vassoio che si trovava sul bancone.
"Fantastico!" pensò tra sé e sé. Avrebbe avuto la sua vendetta senza aspettare una vita!
Prese il vassoio con sopra tre bicchieri di birra e uno di una bevanda alcolica color marroncino smorto che Ginger non riconobbe.
Così si avvicinò al tavolo dove il ragazzo e altri due tipi stavano parlando.
"Allora..."iniziò lei attirando l'attenzione dei tre.
"Cosa abbiamo qui! Una bella cameriera! Sei nuova per caso?" chiese il ragazzo già conosciuto.
"Sì, inizio questa sera. Allora. Le due birre di chi sono?"
"Degli altri due."
"Ecco a voi ed ecco a te il tuo..."
"Jack Daniels." finì la frase il ragazzo.
Ginger appoggiò il bicchiere sul tavolo davanti a lui e, tirando via la mano, lo fece cadere volontariamente. Il liquido finì sui pantaloni di pelle del ragazzo che subito si alzò.
"Ma che ca-!"
"Scusami! Non volevo! Vado a prendere delle salviette e dei fazzoletti!"
"No, no fa niente. Tranquilla. Ti perdono perché è la tua prima sera."
"Grazie! Che galantuomo!" mentì spudoratamente Gin. Non le dispiaceva affatto, anzi, era contenta del risultato ottenuto.
Così si affrettò ad andare la bancone per riempire un altro bicchiere. Lo riempì e lo portò al tavolo.
"Come ti chiami ragazza?" chiese lui.
"Ginger, ma tutti mi chiamano Gin."
"Io sono James."
"Piacere di conoscerti."
"Il piacere è tutto mio." rispose. Le prese la mano e la baciò cordialmente.
Gin fu attraversata da brividi.
Tolse la mano, si girò e andò verso il bancone.
"La ragazza ha fatto colpo!" le fece Alixa divertita.
"Taci va!"
"Lo sai che tutte le ragazze che vedi in questo locale sono qui per lui? Tutte lo vogliono ma lui non si fa prendere! Si fa desiderare, fa credere loro che è interessato poi sparisce e le lascia col cuore spezzato."
"Uno stronzo, in poche parole."
"Esatto. Quindi stacci ben attenta! Non cadere nella trappola!"
"No. Anche io non sono una preda facile! Ho imparato ad esserlo nel tempo. Troppe delusioni."
Rimasero in silenzio per un po' poi Ginger chiese:"Devo servire qualche tavolo?"
"Certo. Allora. Queste sono le ordinazioni del tavolo 3. Preparale, portale e poi vai a vedere se qualcuno deve ordinare altrimenti ci sono dei bicchieri da lavare."
"Vado!"
La serata trascorse tranquilla. Il locale andava riempiendosi ogni ora. Verso mezzanotte la gente se ne stava andando e così Alixa le diede il permesso di andare a casa.
Ginger si tolse il grembiule velocemente, lo gettò su una sedia dietro il bancone, prese la giacca dall'attaccapanni, si vestì in tutta fretta, uscì e corse verso casa. L'aria le passava tra i capelli e la faceva sentire libera.
Era ormai mezzanotte e mezza quando arrivò davanti alla porta. Mise la chiave nella toppa e la girò.
La casa era buia e silenziosa.
Ginger chiuse accuratamente la porta, appoggiò la chiave sul comodino lì vicino, si tolse le scarpe, le gettò in un angolo e andò verso la sua camera.
Si gettò sul letto e si addormentó profondamente, senza neanche cambiarsi.
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In the name of rock || Duff McKagan
FanfictionLei la ex bassista di un gruppo rock con problemi di droga, fumo e autolesionismo. Lui il bassista di una band che durante gli anni '80 sfonderà le classifiche mondiali del rock... Amori, lacrime, droga e, soprattutto, una buona dose di rock, porter...