Ginger si sedette sul letto e Stefan, titubante, stava in piedi davanti alla porta.
"I-i-io dovrei andare." balbettò il ragazzo.
"Di già? Ma non hai conosciuto gli altri!"
"Tornerò un'altra volta. Arrivederci Gin! Ci si vede in giro!" e se ne andò.
Ginger lo rincorse e lo fermò.
"Stef, cosa ti prende?"
"Niente Ginger. Sono solo stanco."
"Non raccontarmi balle!"
"Ok. Vuoi la verità? Eccola. Ti stai rovinando! Non approvo la gente con cui vivi! Sono drogati e si fanno le mie amiche!"
"Certo, è il loro lavoro! Sono puttane!"
"Non tutte! Alcune sono ragazze perbene! Ti prego, vattene da quella casa!"
"Non dirmi quello che devo fare!"
"Lo dico solo per il tuo bene!"
"Lo so io cosa mi fa bene! E di sicuro non è vedere te e Viktor. Quindi addio Stefan! Non tornare mai più!"
"Addio Ginger! Sappi che se muori di overdose non ci sarò al tuo funerale! Non me ne frega più un cazzo di te!" e Stefan se ne andò, nascondendosi tra la folla come una serpe.
Ginger girò su se stessa e tornò verso la destra gialla.
Quando entrò, le ragazze erano andate via e la casa era ancora un casino. Così si mise a pulire, a riordinare e a prepararsi per andare a lavorare.
Intanto tornarono anche Slash e Izzy che erano andati a fare un giro per L.A. Quando entrarono in casa e la trovarono ordinata Slash iniziò a gridare:"Dove sono finite le mie mutande! E la mia chitarra? I dischi degli AC/DC?"
Ginger dalla sua stanza sentiva tutto ma non aveva intenzione di andare di là a risolvere i problemi del riccioluto.
La ragazza era sdraiata sul letto che guardava il soffitto con sguardo vuoto, fumando lentamente la sua sigaretta.
Non sapeva che ore fossero ma aveva avvertito Duff di venirla a chiamare quando doveva cambiarsi per andare al lavoro.
Verso le 20 e 30, il biondo bussò alla camera di Gin.
"È ora di andare, darling!"
"Grazie Duff ma tanto sono già pronta. Entra pure se vuoi."
Il biondo entrò e trovo la rossa con la sua maglia dei Sex Pistols.
"Che cazzo ci fai con la mia maglia?"
"Questa? Non sapevo cosa mettere e l'ho trovata per terra, così me la sono presa."
"Ma..."
"Te la riporto dopo. Ora vado. Ciao." e la ragazza uscì dalla camera, lasciando Duff con un palmo di naso.
Attraversò il salotto. Axl la raggiunse.
"Ehi! Dove vai?"
"Al lavoro."
"Posso accompagnarti?"
"Preferisco andare da sola."
"Insisto."
"Tanto ti dico di no!"
"Allora arrivederci."
Prese le chiavi e uscì. Camminando per strada, Ginger incontrò nuovamente il ragazzo che le era venuto contro. Lei abbassò la testa cercando di nascondersi ma l'incontro fu inevitabile. Ci mancava solo lui e questa giornata sarebbe stata definitivamente una merda!
Ginger gli passò a due metri di distanza e accelerò il passo.
Il ragazzo la affiancò.
"Buona sera, signorina."
"Ciao stronzo!"
"Ma non mi conosci neanche!"
"Ti conosco abbastanza per capire con chi ho a che fare!"
"E dimmi, come sono?"
"Un coglione a cui piace succhiare cazzi, farsi le puttane e drogarsi. Ho dimenticato qualcosa? E ora devo andare."
Ginger se ne andò.
James, questo era il nome del ragazzo, restò fermo.
"Che ragazza! Penso che prima o poi sarà mia!"
Quella sera, al Roxy, la gente era troppa.
"Alixa, scusa se te lo chiedo ma vorrei andare a casa."
"Cosa c'è? Stai male?"
"Ho un mal di testa fortissimo e mi tremano le gambe. Penso di essere stanchissima!"
"Ti capisco anch'io ne soffrivo!"
"Di cosa?" facendo finta di non aver capito.
"Ansia sociale e attacchi di panico."
"Io ne soffro da sempre. Non so controllarmi. Allora, posso andare?"
"Certo, vai pure. Tanto tra mezz'ora chiudiamo. Sono quasi le 23."
"Di già?"
"Sì."
Ginger prese la sua giacca da sotto il bancone, salutò Alixa e gli altri e andò verso casa.
Arrivò a casa molto presto, entrò ma non trovò nessuno.
"Dove sono tutti!" si chiese.
Poi sentì dei rumori provenienti dal garage vicino alla casa.
"Trovati!" sì rallegrò.
Scese nuovamente le scale e irruppe nel garage. Tutti smisero di suonare.
"Ciao Ginger! Come mai ancora sveglia?" chiese Axl.
"Sono tornata adesso dal lavoro."
"Com'è andata?" domandò Duff.
"Bene. Voi? Riuscite a produrre qualcosa?"
"Abbiamo finito una canzone. La vuoi sentire?"
"Volentieri!"
Ginger andò a sedersi per terra. Incrociò le gambe e appoggiò le mani a terra dietro di lei.
"Pronta."
"One, two, one, two, three, four." sussurrò Axl per dare il tempo.
Un assolo fantastico parti dalla chitarra di Slash. Poi si aggiunse la batteria e il basso e infine Axl.She's got a smile that it seems to me
Reminds me of childhood memories
Where everything was as fresh as the bright blue sky...Ginger era completamente presa dal ritmo di quella canzone. Le parole, la musica, gli accordi, la melodia, il modo in cui veniva cantata da Axl, gli assoli spettacolari di Slash. Tutto le piaceva.
Iniziò senza accorgersi a battere il piede a tempo. Sì alzò, andò dal rosso e lo abbracciò.
"È bellissima ragazzi! Siete proprio bravi! Mi è venuta un'idea! E se vi iscrivessi a una serata al Roxy? Potreste suonare lì. Fareste il pienone!"
"Non so, sai-" tentò di dire Izzy.
"Proviamoci!" saltò su Steven, con le bacchette nella mano destra.
"Tanto non abbiamo niente da perdere!" esclamò Axl.
"La mia reputazione!" ribatté Izzy.
"Taci coglione!" gli rispose Slash.
"Facciamolo!" aggiunse Duff:"Ci divertiremo!"
Poi si girò verso Ginger.
"Perché mi guardi così?"
"Hai qualche pezzo? Non possiamo presentarci con una sola canzone!"
"Aspetta." intervenì Axl:"Ho un sacco di testi che possiamo mettere in musica!"
"E dove li hai tenuti nascosti tutto questo tempo?" sì arrabbiò Slash.
"In un posto in cui tu non li avresti potuto trovare!"
"E poi dovremmo essere amici?"
"Ehi! Stronzo! Taci che tu sia solo suonare la chitarra!"
"Ti sembra poco?"
Axl non ci vide più dalla rabbia. Sì scagliò furiosamente contro il riccioluto.
"Calmatevi! Ragazzi! Calmi!" li separò Duff rendendosi conto della reazione di Ginger.
La rossa era seduta per terra con le gambe piegate vicino al petto, le mani sulle orecchie e le lacrime agli occhi.
"Darling, cosa succede?" le chiese Duff.
"Niente, niente. Sto bene." rispose Gin tra un singhiozzo e l'altro.
"No, non stai bene, darling! Altrimenti non piangeresti!"
"Lasciami stare. Sono stanca. Vado a dormire."
Sì alzò e tornò verso casa.
"Complimenti ragazzi!" disse Duff:" L'avete fatta piangere! Spero siate felici adesso!"
Poi mollò il basso a terra e la raggiunse.
Axl e Slash si guardarono e dissero insieme:" È la sua ragazza!"
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In the name of rock || Duff McKagan
FanfictionLei la ex bassista di un gruppo rock con problemi di droga, fumo e autolesionismo. Lui il bassista di una band che durante gli anni '80 sfonderà le classifiche mondiali del rock... Amori, lacrime, droga e, soprattutto, una buona dose di rock, porter...