Notte piena di stelle

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Caccia alla regina di Mosca

-Capitolo 1-

Notte piena di stelle


Dalla finestra si vedeva solo una distesa bianca di neve.

Non c'erano le case con le luci accese e non c'era il rumore della città, era vuoto, tranquillo e solo.

Sasha aveva la faccia appoggiata al davanzale della finestra, Artù era al suo fianco e alle volte gli metteva la coda in faccia, e il bambino si strofinava la parte colpita per via del solletico.

Era Natale, e anche quel Natale Masha non era tornata da lui.

Controllava se nel giardino ci fossero le orme di babbo natale, ma nemmeno lui era venuto a fargli visita.

<Sarò stato un bambino cattivo?> si chiese tra sé e sé Sasha.

Da quel giorno non l'aveva più vista, era scappata via con quella grande auto che faceva tanto rumore.

Tutti gli dicevano che sarebbe tornata presto, ma così non era successo.

Gli mancava la sua Masha, gli mancava davvero tanto e non sapeva cosa fare.

Sentì la coda del gatto di nuovo in faccia e disse <Artù, un re che si rispetti non dà fastidio ai suoi sudditi!>

E guardandolo con i suoi grandi occhi blu, Artù ribattè <Miao!>

E saltando giù dal davanzale, morse il piede del bambino, che staccandosi a sua volta dalla finestra, borbottò dandogli un piccolo calcetto per allontanarlo <Sei così cattivo con me ultimamente Artù>

Il gatto miagolò per ripicca e facendo muovere la sua coda, si diresse in una stanza.

Sasha sbuffò e lo seguì, dopotutto c'era poco da fare, era re Artù, re di Camelot e anche di quella casa.

Vide che si dirise nella camera da letto e capendo che era molto tardi, decise di mettersi sotto le coperte.

Si sfilò le pantofole con le calze che gli tenevano caldi i piedini, si tolse il maglione pesante e buttandolo sulla sedia, si decise a mettere la testa sul cuscino.

Cosa avrebbe potuto fare per far tornare da lui Masha?

Non era stato un cattivo bambino quell'anno, e allora perché babbo natale invece di ridargliela, gli aveva portato una slitta?

Doveva ammettere che si era divertito molto quel giorno con la sua slitta, ma si sarebbe divertito di più giocandoci con la sua Masha!

Insomma, perché non poteva avere entrambi?!

<Che barba!> sbuffò Sasha mettendosi bene sotto le coperte.

Era stressante quella situazione! Tutti dicevano che non l'aveva abbandonato, però non si faceva nemmeno viva!

Gli scese una lacrima e iniziò a singhiozzare, non faceva nient'altro che piangere e non ne poteva più di quella situazione!

Sentì il gatto andargli sopra e iniziare a fare delle fuse, ma lui voleva la sua Masha!

Iniziò a piangere a gran voce e si aprì subito la porta, dove si mostrò Gaiya. Dispiaciuta si avvicinò al letto e abbracciò il bambino.

<Shhhh non preoccuparti Sasha la Masha torna->

<NON È VERO! UGH! LA MASHA NON TORNA! NON TORNA!>

Le lacrime scendevano irreparabili e Gaiya sentiva come si scuoteva la schiena del bambino, per via dei grandi singhiozzi che non accennavano fermarsi!

Lo strinse forte a sé e baciandogli anche la testa, riuscì a calmarlo e per via della stanchezza nel piangere, si addormentò stremato!

La donna gli rimboccò le coperte, facendo una carezza al gatto che si mise vicino al suo padroncino, uscì silenziosamente dalla stanza.

<Tesoro...> sussurrò Rafail e la moglie sospirando disse <Non possiamo andare avanti così Rafail, piange di meno, ma quando piange mi si spezza il cuore. Dobbiamo fare qualcosa!>

<Lo so, ma il signor Orlov non ci ha ancora dato il via libera per ridarlo a Masha. È una situazione complicata, lo sai bene anche tu>

Gaiya sospirò pesantemente, Boian! Boian Doronin! Era tutta colpa sua!

Come era possibile che avesse potuto costringere Masha a sposarlo?!

Vide Rafail fissare pensieroso la porta della stanza del bambino e guardando le sue scarpe, si ricordò come fosse iniziata tutta quella storia.

Uomo agli ordini di Orlov che per tenere sotto controllo Masha e vedere che andasse tutto bene, lo aveva messo come uomo sotto copertura fingendosi suo vicino.

Era stato scelto lui dato che era nata da poco Rozana e dato che avevano già in mente di fare un altro figlio, erano gli ideali vicini di sempre.

Prese la mano del marito e appoggiando la sua fronte contro la spalla dell'uomo, chiuse gli occhi.

All'inizio Masha si era rivelata una donna molto schiva e diffidente, poi a mano a mano, vedendo soprattutto come trattavano bene Rozana, decise di farsi avanti e si era venuta a creare un perfetto equilibrio tra le due famiglie.

Le mancava abitare a Mosca e passare del tempo tutti insieme, ma la situazione era cambiata, e dovevano proteggere il piccolo Sasha dalle grinfie di Doronin.

Si sentì accarezzare la guancia e alzando il capo, vide il volto stanco, ma sorridente di Rafail sussurrarle <Andiamo a letto amore, con quattro bambini domani dovremo essere pronti a prendercene cura>

Gaiya sorrise e baciando delicatamente le labbra del marito, si dirisero nella loro stanza per riposarsi e passar del tempo da soli.

E così un altro Natale passò...

Caccia alla regina di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora