Capitolo 13

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Willow pov

"Non andrò alla cena con il vampiro con il collo scoperto" esclamo con voce elevata nei confronti della mia povera migliore amica. 

Sono due ore che stiamo osservando il mio armadio per decidere quale abito indosserò questa sera. La scelta di Luna è orientata verso un tubino nero che lascia la mia schiena completamente scoperta con uno scollo a V. La mia selezione è più orientata verso un passamontagna total body.

"Willow, metterai questo maledetto vestito o giuro che ti faccio pentire di avere degli arti"

"Non oseresti" replico sconcertata.

"Certo che oserei"

"Che bastarda" canzono indignata "va bene" commento ormai stanca di questo discorso. Mi uccideranno questa sera, me lo sento. Sono ormai le cinque quando mi riscaldo sotto il getto caldo della doccia.

L'immagine che ho visto questa mattina appena sveglia mi ritorna in mente come se fosse stata richiamata dal getto caldo. Ero distesa sotto le coperte nel mio letto, con i capelli spostati dal viso e solo qualche attimo dopo essermi svegliata, ho notato il biglietto che giaceva tra le pagine del libro che stavo leggendo ieri sera.

Dracula.

Ci hai preso gusto con i vampiri Malá čarodějnice?

Ricordo un brivido che mi ha attraversato la schiena, qualcosa di completamente diverso rispetto al senso da strega, un istinto primordiale, l'adrenalina.

Esco piuttosto rapidamente dalla doccia e asciugo in poco tempo i capelli, formando dei boccoli che ricadono sulla mia schiena coperta da una lunga maglietta a maniche corte. Il tepore proveniente dalla doccia appena finita mi scalda la pelle, mentre ultimo l'operazione acconciatura. Luna spalanca la porta e fa entrare una corrente fredda che mi congela il corpo. Abbassa la maniglia alle sue spalle, raccontandomi qualche notizia che ha scoperto su questo 'ricevimento'.

"Si fa da prima che tu nascessi, è una tradizione. Ogni anno i lignaggi originari dei vampiri partecipino, ogni membro della famiglia. È d'obbligo essere accompagnati e ogni invitato deve prendere parte ad almeno un ballo"

"È in stile 'balli delle corti nei castelli', infatti l'usanza risale all'alto medioevo" termina con entusiasmo. Di tutta la gioia che sprigiona la mia migliore amica non riesco ad assorbirne nemmeno una goccia. 

La sensazione di morte che si avvicina è fin troppo presente e la runa disegnata sul muro della Volkov Industries mi riappare costantemente in testa da questa mattina, un monito di ciò è probabile mi accadrà. Un strana sensazione di freddo si impossessa del mio corpo e non proviene certamente dall'esterno.

"Se tieni ancora un po' la piastra ferma ti si staccherà di netto la ciocca" mi fa notare la mia migliore amica ed effettivamente noto che non ho mosso il braccio da dov'era trenta secondi fa.

Luna inizia a raccontarmi delle sue conversazioni con Raven, da soli, in biblioteca o per i corridoi "se provi solo ad innamorarti di lui giuro che ti uccido"

"Non sparare cagate Willow, cosa dovrei dire io della tensione tra te e Keir Volkov"

"Tra me e Keir Volkov c'è un rispettivo interesse nel lavoro e nella mia sicurezza e il tutto finisce lì"

"L'ho letto il bigliettino che ti ha scritto e anche il nomignolo che ti ha affibbiato"

"Non ho ancora scoperto cosa significa a proposito"

"Lui è nato in un villaggio della repubblica cec-" inizia a raccontarmi la mia migliore amica. Senza sentire il resto della frase che sta formulando prendo il telefono e apro Google traduttore impostando la modalità per la lingua ceca. Trascrivo le parole che mi ha lasciato impresse sul foglio e la mia voglia di uscire da questa stanza e andarlo a prendere a sberle aumenta istantaneamente, pur sapendo che avrebbe la meglio.

The spell of memories and timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora