The spell of memories and time

Capitolo 26

Luna pov

"Willow"
Una voce squarcia il mio mondo, spalanco gli occhi ad una velocità disumana e mi alzo rapidamente, correndo nella camera della mia migliore amica. Ci sono anche i due vampiri, Keir tiene tra le braccia la mora, incosciente, mentre Raven si sta avvicinando a loro preoccupato. Il mio cuore crolla, i miei muscoli si congelano, la paura di averla persa mi invade, l'adrenalina schizza al cervello e cancella ogni traccia di sonno che mi fosse rimasto.

Percorro i pochi metri che ci separano senza pensarci e mi trovo di fronte al corpo di Willow "santa madre" esclamo vedendo il suo viso "stendila sul letto" esclamo al vampiro ed esegue senza fiatare. La pelle della ragazza è cadaverica, più bianca di quella dei nostri coinquilini. Sotto le narici ha delle scie di sangue secco rapprese sulla pelle che rendono la sua immagine ancora più preoccupante.

Avvicino le dita alle sue guance, è gelida, ma mi tranquillizza vedere che il suo petto si alza ed abbassa ancora "cosa diavolo è successo? E perché non mi avete chiamata?"

Nessuno dei due risponde ma gli occhi di Raven si puntano su un libro, la copia del grimorio di sua madre, questa scapestrata ha deciso di aprirlo da sola, sospiro pesantemente "giuro che quando si sveglia sarò io ad ucciderla"

Senza fiatare ulteriormente torno in camera e rovisto tra le erbe che posseggo e prendo il libro di infusioni che ha utilizzato lei poche ore fa. Torno nella sua stanza, i due vampiri sono agitati e la guardano preoccupati. Poggio ciò che ho tra le mani sul letto e prendono i cristalli che la mia migliore amica tiene in uno dei suoi bauli di magia, li prelevo tutti e glieli spargo attorno in modo da formarle un cerchio in cui lei è il punto cardine.

Recupero una ciotola e mischio delle foglie verdi e rigogliose, insieme a delle lozioni per la guarigione, poggio il contenitore sul comodino e pronuncio qualche parola in gaelico, il miscugio inizia a bollire. Tengo lo sguardo fisso su di esso per continuare l'ebollizione e in pochi minuti nell'aria si espande una fragranza di cedro e valeriana.

"Morirà?" Mi domanda Keir mentre sto sistemando ciò che ho utilizzato per l'intruglio. Noto il terrore nelle sue iridi nere, è perso nei ricordi, qualcosa che nessuno di noi può comprendere. Willow mi ha raccontato tutto ciò che è successo tra loro ultimamente e non posso fare altro che dispiacermi per lui, per ciò che deve aver passato. La mia migliore amica ignora ciò che potrebbe essere successo tra loro, tende a nascondersi dalla verità in realtà, per me è tutto chiaro come la luce del giorno, lui era innamorato di lei e sono abbastanza sicura che lo sia anche ora.

"Non lo so, sta solo al suo corpo deciderlo, noi non possiamo fare molto"

Riporto lo sguardo su di lei, il suo corpo disteso, indifeso sul materasso. Mi riporta alla mente i tanti ricordi che ho con lei, mi ha trovata nella foresta mentre tentavo di fare un incantesimo, avevo dodici anni. Mi si è avvicinata piano, pensavo volesse uccidermi o denunciarmi per stregoneria, era ancora molto in voga al tempo, ma lei mi ha sorpreso. Si è avvicinata e nel buio della notte ha posato le mani a coppa sul terreno, facendo crescere in pochi attimi una piccola piantina.

Sono rimasta incantata da lei, dai suoi meravigliosi occhi viola, le sue mani magiche e la sua grazia nel fare una cosa che a me sembrava talmente complessa. Mi ha chiesto come mi chiamassi e da quel momento è entrata a far parte del mio cuore, poi della mia anima. Mi ha insegnato la magia, fino ai vent'anni, quando la mia famiglia è morta di tifo ed io sono sopravvissuta, grazie alla mia immortalità.

Ho pianto per giorni sui loro corpi, poi sono uscita dalla casa, Willow mi aspettava davanti all'ingresso, ci siamo allontanate di pochi metri e dando sfogo ai miei insegnamenti magici, ho incendiato la mia casa, con la mia famiglia all'interno. Quel giorno ho lasciato la mia vecchia vita, ogni legame che avessi con la mia umanità è morto e sono diventata a tutti gli effetti una strega rossa, devota alla magia e fedele alla propria migliore amica.