Capitolo 25

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Willow pov

Andare al lavoro non mi ha mai provocato la quantità di ansia che ho ora in corpo, ogni ombra mi causa un breve spasmo e un guizzo di qualche muscolo. I grandi palazzoni mi sovrastano, ma oggi non riesco a godermeli e tengo il mio sguardo fisso sulle svariate persone che popolano i marciapiedi, quanti di loro potrebbero volermi uccidere? Chi potrebbe nascondersi nel buio?

"Stai bene?" Domanda una voce glaciale alla mia sinistra.

"Una meraviglia, delle streghe nere collaborano con l'uomo che vuole uccidermi, nonché tuo fratello, sto perfettamente grazie per averlo chiesto" replico sarcastica, non riesco a farne a meno. Lo stress ha effetti strani su di me, possono risultare fastidiosi in determinate occasioni, lo ammetto.

"Mi dispiace per come l'hai scoperto" commenta qualche attimo dopo, rimango impassibile in completo silenzio. Non saprei cosa dire, grazie? Prego? Non è un problema sono solo le streghe più forti che esistano, posso sicuramente batterle?

Placa il tuo sarcasmo.

Sei sempre d'aiuto tu.

Passano i minuti e solo il rumore della pioggia e della musica in radio riempiono il silenzio. Stranamente oggi non ha fatto storie per la radio.

"È brutto non poter dire nulla di ciò che c'è stato?"

Che domanda idiota, sei diventata scema?

E stai un pò zitta tu.

"È peggio da quando sei tornata nella mia vita"

"Ciò che non mi torna è il fatto che io ricominci a ricordare qualcosa da quando ci conosciamo"

"Cosa c'è di strano in questo?"

"Un incantesimo fatto da una strega resiste a qualsiasi cosa, non dovrei ricordare nulla, Keir"

"C'è qualche possibilità che abbiano sbagliato a formularlo?"

Nego con la testa ma la domanda mi fa venire in mente una clausola "però è possibile che una delle streghe fosse in disaccordo"

Mi lascia un veloce sguardo confuso e io provo a spiegarmi nel modo più comprensibile possibile "magie simili devono essere fatte da almeno due streghe, al tempo si preferivano i gruppi di una decina. Se una o due di queste streghe non erano d'accordo con l'incantesimo, ma sono state costrette, la magia ha fatto effetto ma con un punto debole, tu"

"Quando ci siamo conosciuti quel punto ha iniziato ad essere forzato dai ricordi che volevano emergere e ad un certo punto ha ceduto"

"Pensavo fossero svaniti per sempre" sussurra pochi secondi dopo, chissà perché sono così importanti per lui? Cosa c'era tra noi? Vorrei tanto saperlo.

"Niente è mai perso veramente, soprattutto se di mezzo c'è la magia, la lezione base che ti insegnano è che esiste sempre una scorciatoia con gli incatesimi"

Il resto del tragitto lo percorriamo in rigoroso silenzio, arriviamo in ufficio e dopo aver recuperato il caffè, ricomincia la solita routine. Fingo di non essere arrivata con lui e lo saluto quando entra in ufficio, saliamo all'ultimo piano e dopo avermi salutata entra nel suo ufficio per iniziare a lavorare. Personalmente mi vado ad accomodare sulla sedia ed inizio ad organizzare gli orari di lavoro dei dipendenti per lo stipendio di fine mese.

Il mio capo sguscia fuori per una riunione di un'oretta e torna con un passo rapido e spedito, oserei dire ansioso. Caso vuole che abbia dei documenti da fargli firmare, vediamo se mi staccherà la testa o se scoprirò qualcosa. Mi alzo e mi affaccio alla porta con la testa, non sposta il suo sguardo dal pc anche se sono sicura che mi abbia sentita. Alzo gli occhi al cielo ed entro nell'ormai conosciuto ufficio, non mi calcola minimamente, dovremmo lavorare su questo bipolarismo.

The spell of memories and timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora