Capitolo 30

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Keir pov

"Lungida me giudicare, ma mi sembra una mise un pò troppo elegante per dormire Malá čarodějnice" commento vedendola uscire dal bagno con il vestito che ha indossato tutta la serata. Il tessuto nero le cinge morbido il corpo, dei dettagli argento agghindano la sua figura e mi ipnotizza senza ritegno.

"Non riesco a slegarlo, potresti aiutarmi?" Mi domanda "sempre che tu sappia slegare un corsetto".

Rido spontaneamente della sua affermazione, le faccio cenno di avvicinarsi. Esegue rapidamente e si volta di schiena, per darmi piena visione del retro dell'abito. Porto le mani sulla base dell'inteccio di nastri ed inizio ad allentarli a poco a poco "non sei la prima donna che svesto Malá čarodějnice" replico sinceramente, ed è la verità. Nel corso della mia vita ho visto decine di donne nude, le ho svestite, ho dato loro piacere e loro hanno fatto altrettanto con me, nulla di più.

"Quasi rivoltante" replica con finto disgusto, rido della sua risposta. Prova a fingere ma il suo corpo la tradisce sempre, si irrigidisce sotto le mie mani gelide e anche se è di spalle riesco ad intuire la tensione aumentare dentro di lei, è una ragazza veramente strana. È un libro aperto, almeno per me, mostra le sue emozioni con ogni fibra del suo corpo, soprattutto quando tenta di mentire. Ci sono volte invece nelle quali non riesco a decifrarla, solo frammenti della donna che conoscevo trecento anni fa sono rimasti ed è misteriosa come non è mai, un puzzle senza metà dei pezzi.

Sono stato lontano da lei per trecento anni, evitandola, sperando di non incrociare più i suoi meravigliosi occhi verdi e la trovo casualmente nel mio ufficio per un colloquio. Quando è uscita, dopo averla assunta, me ne sono andato dall'azienda e mi sono allenato con Raven, fornendogli pochi dettagli, per diverse ore per allentare la tensione. Lei non ricorda che frammenti di ciò che siamo stati e forse è un bene, un bene che non ricordi tutto il male che ho portato nel mondo, sono un assassino e lei non merita di stare accanto ad un mostro.

"Raccontami Malá čarodějnice, quali sono state le tue avventure amorose degli ultimi trecento anni?" Domando, senza evidentemente sapere cosa dire ma con un, inaspettato, bisogno di parlare.

"Tutto ad un tratto ti interessa la mia vita sentimentale vampiro?" Mi chiede con una nota di sarcasmo nella voce.

"Sei stata tu ad aver introdotto l'argomento" replico, inabile di dare una spiegazione sensata alla gelosia che provo nel petto, sapendo che è stata con altri uomini. Non ho nessun diritto nei suoi confronti ed è libera di fare ciò che vuole della sua vita, eppure la cosa mi innervosisce.

"Toccate e fughe" le sento rispondere "avventure da una notte e via, non esistono stregoni rossi immortali con cui condividere il letto regolarmente"

"Molto triste" replico in un tono di voce abbastanza basso, con la gelosia che mi scorre nelle vene senza freni.

"Cosa dovrebbe esserci di triste esattamente?" Mi domanda ingenuamente, probabilmente è stato il mix di emozioni che sto provando ad offuscarmi la mente e a farmi rispondere in modo più crudele di quanto avessi voluto.

"Che nessun uomo ha mai scoperto quali sono i tuoi punti deboli a letto Malá čarodějnice" replico con un ultimo strattone, liberandola dall'intricato insieme di nastri e stoffa. Le sue guance morbide si tingono di rosso alle mie parole, non so dire se per la gelosia o la rabbia nei miei confronti. Mi pento immediatamente di ciò che ho detto, ma il mio orgoglio si rifiuta di ritirarle, di cambiare la mia frase.

"Immagino tutte quelle donne appagate da una scopata con te, dopo essere riuscite a soddisfare il grande vampiro di quattrocento anni. Cosa direbbero quelle donne se avessi rivelato loro che durante tutto il rapporto pensavi ad un'altra?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 29 ⏰

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