Capitolo 27

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Willow pov

"Non se ne parla" replica con tono ferreo il mio capo di fronte a me. Incrocio le braccia al petto, non mi sta nemmeno guardando in faccia.

"Io verrò, che ti vada bene oppure no" replico testardamente a voce alta, l'uomo davanti a me sosprira, saturo della situazione. Ieri mattina mi sono svegliata dalla mia 'pausa di ricarica' e lui non mi ha mollata mezzo secondo, è andato al lavoro in perfetto orario e alle cinque era già a casa, chiedeva a Raven ogni due ore se stessi bene oppure no, maniaco. Ieri sera sono venuta a scoprire inoltre che oggi si sarebbe tenuta la famosa cena di cui mi parlava qualche giorno fa e non ha negato quando l'ho accusato che volesse invitare me, per me vuol dire si.

Dopo aver dedotto questo gli ho detto che ci sarei stata e me lo ha negato, ed eccoci qui, lui che sospira sulla sua scrivania nell'ufficio di casa ed io con il pigiama con le pecorelle che gli dico che voglio esserci, senza ben sapere la motivazione.

Due giorni fa saresti morta pur di non andarci.

Ma ora è entrato in gioco l'orgoglio, ha toccato il tasto dolente.

"Willow, sei quasi morta due giorni fa, non ti porterò ad una cena di affari come un gioiello da sfoggiare" replica alzandosi in piedi e venendo ad appoggiarsi alla scrivania, a pochi metri da me.

"Sono viva adesso, sto bene"

Sospira nuovamente, tenendosi la base del naso con le dita, sento l'indecisione nel suo corpo.

"È per la tua sicurezza Willow"

"Quandi cosa dovrei fare? Vivere in una teca di vetro il resto della mia esistenza perché il grande vampiro lo comanda?" replico con tono abbastanza alterato incontrando gli occhi pece del mio capo "non sono un pezzo di cristallo Keir"

Sostiene il contatto visivo per svariati, interminabili, secondi "va bene, ma se ti sentirai male torniamo qui e farai come dirò io senza fiatare"

Un sorriso genuinamente soddisfatto mi nasce sulle labbra, annuisco, lievemente preoccupata dalla possibilità che possa stare male "fatti trovare alle sei e mezza nell'atrio di casa". Annuisco felice, uscendo dall'ufficio mentre lo sguardo confuso di Raven si posa su di me.

"Cos'è successo?" Domanda incuriosito.

"Non ti conviene saperlo" replico con gioia e facendogli un occhiolino, spero abbia imparato a capire che non sono una persona normale. Torno in camera mia e apro l'armadio, alla ricerca di un vestito per la serata, non trovo nulla.

Mi volto scocciata e davanti a me c'è la scrivania con sopra la copia del grimorio di mia madre, l'ho sfogliato questa notte, mentre inutilmente tentavo di addormentarmi. Nulla di interessante ha attirato la mia attenzione, è identico alla copia originale. Perché dovrebbero volere un grimorio che non ha nulla di interessante?

"Ti sei incantata?" Mi domanda la mia migliore amica alle spalle, mi ha fatto prendere un infarto.

"Fra tre ore devo essere pronta per una cena, non ho idea di cosa mettere" replico tornando ad un discorso più leggero.

"Vai a farti una doccia, io ti cerco delle opzioni"

"Dovrei prenderla come un'offesa?" Domando ridacchiando e mi risponde alzando gli occhi al cielo. Entro nel bagno e mi chiudo la porta alle spalle, mi svesto ed entro nel box doccia, sotto una pioggia di acqua bollente.

Ho passato i due giorni a riposo a rivivere la mia vita, compresi i momenti che avrei dovuto dimenticare. Sono stati la mia unica compagnia, nella landa desolata della mia mente, non riuscivo più a rimanere in quella situazione, stavo impazzendo.

The spell of memories and timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora