Capitolo 28

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Willow pov

Non sentivo nulla, freddo silenzio riverberava nelle mie vene.

La prima portata viene servita da camerieri e il mio stomaco è completamente chiuso, sento a malapena i cerchi sulla pelle nuda della coscia prodotti dalla mano gelata del mio capo. Mi costringo ad inghiottire il cibo, tenendo un occhio sui due soggetti di fronte a me.

"Quindi vi conoscete?" Domanda la padrona di casa riferendosi a me ed alla ragazza di fronte, mi va di traverso il boccone di pasta che stavo tentando di inghiottire.

"Lavoriamo insieme per il signor Volkov" replica prontamente Alabama, traditrice.

"Lo eravamo" riprendo io, gli occhi della ragazza scattano su di me fulminei "con i mesi abbiamo perso i rapporti" termino portandomi alle labbra una forcettata di cibo, non rivolgendole la mia attenzione.

"Che peccato, dopo questa cena magari vi avvicinerete nuovamente, potreste trovare degli interessanti spunti di conversazione"

"Avremmo sicuramente di cui parlare dopo questa sera, ne stia certa" replico, più velocemente di quanto il mio cervello possa impormi di tacere. La mano si stringe sulla pelle, mi infonde calma ed è ciò che assorbo. Se vogliono giocare, sarà esattamente ciò che gli darò. Sposto la mia mano su quella del mio capo, incurante degli sguardi di tutta la tavolata.

Noto un lieve sorriso sulle labbra del mio capo, dovuto ancora alle mie parole di pochi attimi prima suppongo.

"Da quanto siete fidanzati?" Domanda una delle donne che pochi minuti fa mi giudicava, alla coppia felice di fronte ai miei occhi.

"Qualche mese" rivela raggiante il vampiro, tutto falso. Il viso sembra veramente felice e sincero, una maschera di falsità. L'unico lato di lui di cui mi deve importare è quello che mi ha mostrato con una mano sulla mia gola, ho ancora i suoi occhi impressi in mente.

"Veramente bello, avete già in mente la data del matrimonio?" Domanda l'altra vipera in vestito costoso.

I due si scambiano uno sguardo complice e si stringolo le mani sotto il tavolo, imitando la posizione che abbiamo assunto il mio capo ed io "sicuramente in primavera, non abbiamo ancora un periodo preciso"

Termino finalmente la prima portata e ringrazio del vino che ho nel bicchiere, ne prendo un grande sorso. L'uomo seduto affianco a Keir lo coinvolge in una conversazione su dei conti esteri, mentre io mi ritrovo a sentire una divertente storia raccontata dalla padrona di casa, sulla costruzione del loro patio.

Rido geniuinamente della storia, ma la paura è comunque riverberante nei miei organi. Il teatro, il vicolo e il grimorio sono immagini ricorrenti nella mia mente. Mai avrei pensato però che Alabama potesse essere una strega, sua fidanzata, sempre che anche la loro folle storia d'amore, che stanno raccontando in questo momento, non sia una bugia.

"-e così per quattro mesi abbiamo vissuto con un buco di sei metri nel nostro patio. Vi porterò a vedere quanto bene sia venuto un giorno" termina la donna con le lacrime agli occhi, rido in risposta, tenendo d'occhio i due pericoli di fronte a me.

"Veramente una storia esilarante e la ringrazio per l'ospitalità" replico prendendo un altro sorso del vino bianco che ho nel calice, dopo averlo velocemente annusato, non si sa mai.

"E ditemi" inizia nuovamente la donna, prevedo una domanda scomoda "tra voi e il signor Volkov c'è per caso qualcosa?"

Se solo sapesse signora Hawthorn, non ha nemmeno idea. Come dovrei rispondere ora?

Non eri tu che volevi giocare?

Un'idea mi si forma in mente, decisamente pericolosa e azzardata, Keir mi ucciderà sicuramente dopo questo ma farà bene a capire, è tutto ciò a cui riesco a pensare in questo momento.

The spell of memories and timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora