18 - Il libro

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Erano passati tre giorni e solo gli Zemit dell'Acqua aveva riavuto i loro poteri.
Il morale era pesante, tutti gli altri si chiedevano se avessero riavuto il loro Elemento o se non c'era più speranza.
Ormai anche i Guerrieri avevano perso quel briciolo di potere che gli era rimasto.
Sam era demoralizzata, non aveva il suo potere e le ricerche erano a un punto morto, ancora non avevano capito come si era aperto il primo Portale.
Da quando aveva cominciato l'addestramento con i Guerrieri era diventata più forte, anche il suo Elemento era cresciuto, prima che scomparisse.
Spesso, quando si ritrovavano tutti insieme in biblioteca, Sam osservava i due ragazzi. Erano tormentati dal fatto che non riuscissero a trovare una soluzione. Kyle non si riposava un attimo e Alex era a pezzi. Quest'ultimo, sempre più spesso, spariva per ore. Sam non aveva idea di dove andasse, una volta aveva provato a chiederlo a Kyle, ma era rimasto sul vago -È andato nel suo luogo di pace- e lei non aveva chiesto altro.
Ora stava uscendo dalla doccia, dopo l'addestramento con i Guerrieri dell'Aria era sudata fradicia e aveva i muscoli delle braccia distrutti, Prima Kham era severa nei suoi esercizi con l'arco.
Mentre si asciugava i capelli con un asciugamano, pensava a quanto le mancasse il suo Elemento quando in un attimo li asciugava, ora doveva usare il phon mettendoci il triplo del tempo.
Uscì dal bagno accaldata e l'aria fresca del corridoio la fece rabbrividire. Passò davanti alla sua camera, non aveva voglia di stare al chiuso, ma non aveva nemmeno voglia di stare in compagnia. Uscì, stringendosi nella felpa, girò l'angolo e si mise davanti alla tomba di Tisha.
Spesso andava lì quando aveva bisogno di pensare o quando voleva stare sola.
-Quanto vorrei che tu fossi qui- disse stringendosi le braccia intorno al corpo -Sapresti cosa fare e tireresti su il morale a tutti-
Si sentiva sola, la sua migliore amica le mancava come l'aria. Le mancava quando si infastidiva per i suoi abbracci, le mancavano le serate solo loro due senza ragazzi, ma soprattutto le mancava la sua presenza, Lara non passava inosservata nemmeno quando stava in silenzio e ora la sua assenza si sentiva fin dentro l'anima.
Kyle si isolava sempre di più, passava molto tempo in biblioteca. Ormai non dormivano nemmeno più insieme e questo faceva sentire Sam ancora più sola. Per non parlare di Alex, che si vedeva sempre più di rado. I due avevano fatto pace, ma quando erano insieme parlavano comunque poco, l'argomento principale erano le ricerche.
-Sapevo di trovarti qui-
Sam si girò e vide il Gran Maestro che si metteva al suo fianco, davanti alla tomba della sorella.
-Si sente molto la sua mancanza- i suoi occhi azzurri luccicavano -Come anche quella di Lara-
Sam trattenne il fiato, era come se il Gran Maestro l'avesse letta nel pensiero.
-Voleva parlarmi?- chiese cercando di nascondere il nodo alla gola.
-Sì, andiamo dentro, qui non riesco a parlare- fece un debole sorriso poi rientrò nel Quartier Generale.
Sam guardò un'ultima volta la tomba di Tisha, poi seguì il Gran Maestro.
Il suo ufficio era sempre lo stesso se non si guardava la scrivania in disordine, i libri sparsi ovunque, alcuni sempre aperti, e il tavolo delle pozioni che sembrava ci fosse passato un tornado. Normalmente l'ufficio era impeccabile. Quella stanza ritraeva lo stato d'animo del proprietario.
-Accomodati-
Sam dovette spostare due libri per potersi mettere a sedere.
-Ho bisogno di un grosso favore- proseguì lui guardandosi le mani -Qualcuno deve andare a prendere le cose di Tisha nella sua casa, io non credo di potercela fare-
Nemmeno Sam era sicura di riuscire a fare quello che chiedeva, ma vide negli occhi del Gran Maestro l'angoscia che stava provando.
-Va bene, non si preoccupi. Chiederò a Kyle e Alex di darmi una mano-
-Grazie Samantha, so che vi chiedo tanto, ma è molto difficile per me e siete gli unici che conoscono la casa- disse con un tono molto triste -Portatevi le armi, non si sa mai-
Così il Gran Maestro aveva fatto comparire degli scatoloni componibili, che Sam si era messa sotto entrambe la braccia diretta in biblioteca, sicura di trovare lì Kyle.
Il ragazzo era al solito tavolo, che usavano sempre quando facevano le ricerche insieme, ed era immerso nella lettura di un libro molto grosso. Non si accorse dell'arrivo della ragazza e non alzò la testa nemmeno quando Sam posò, non troppo delicatamente, a terra gli scatoloni.
-Kyle- lo chiamò la ragazza.
Lui mugugnò in risposta.
-Devo parlarti, puoi alzare gli occhi da quel libro per un momento- disse stizzita.
Il ragazzo alzò lentamente la testa senza, però, staccare gli occhi dal libro. Finì di leggere la frase poi guardò la ragazza -Dimmi-
Sam prese fiato, raccogliendo tutta la calma -Il Gran Maestro mi ha chiesto di prendere tutte le cose di Tisha dalla sua casa. Mi serve una mano-
-Non puoi chiedere a qualcun'altro, devo finire questo e ne ho altri da leggere- disse indicando il libro -Se vuoi sento Alex-
La ragazza lo fissò un attimo prima di rispondere -No, non chiederò a nessun'altro e Alex lo sentirai lo stesso, perché verrà anche lui. Quindi chiudi quel libro e chiama il tuo migliore amico, io ti aspetto alla macchina. Prendi la lancia, il Gran Maestro ha detto che potremmo avere problemi- senza aspettare risposta, prese gli scatoloni sotto braccio e andò prima in camera sua per prendere l'arco e le frecce, che si mise a tracolla, poi si avviò giù per le scale e fuori dal Quartier Generale.
Fece il giro e lì parcheggiata trovò la sua macchina e quella di Kyle. C'era anche un furgoncino, che era proprietà del Campo e poteva essere usato dai Maestri con il permesso del Gran Maestro. Poco più in là, c'erano anche i mezzi dei Guerrieri, che usavano per muoversi fuori dal Campo Zemit. Non tutti i Guerrieri sapevano guidare perché nelle Terre Antiche non c'erano automobili, per questo non erano interessati a prendere la patente.
La macchina di Kyle era aperta, lì non c'era bisogno di chiuderla, così mise gli scatoloni nel bagagliaio. Aveva le braccia doloranti, gli scatoloni componibili non erano pesanti ma tenere le braccia in quella posizione non era stato semplice, considerando il fatto che poco prima aveva finito un addestramento con i Guerrieri dell'Aria che era stato stancante.
Kyle comparve poco dopo con le chiavi in una mano e la lancia nell'altra, non disse nulla e salì in macchina. Sam non si era mai sentita così sola e triste come in quel momento.
-Hai chiamato Alex?- chiese la ragazza dopo aver superato il cancello.
-Ah già, me ne sono dimenticato- disse Kyle senza staccare gli occhi dalla strada. La sua espressione rimase tranquilla, come se non gliene importasse nulla. Aveva ancora la testa sul libro e sulle ricerche.
-Ferma la macchina- avevano appena superato il vialetto di cipressi che portava al Campo Zemit.
Kyle la guardò un attimo prima di riportare l'attenzione sulla strada -Perché?- era come se stesse cascando dalle nuvole.
-Ferma la macchina- ripeté alzando la voce.
Il ragazzo accostò lentamente sul ciglio della strada -Che succede?- le chiese guardandola.
-Hai anche il coraggio di chiederlo- inveì la ragazza, poi buttò fuori l'aria cercando calmarsi anche se la voce le tremava -Non sei più tu, ti sei fissato con le ricerche. Ci vediamo solo in biblioteca e parliamo solo quando è necessario, se provo ad avere un conversazione con te su qualsiasi altro argomento che non siano le ricerche, tu mi rispondi a monosillabi, sei assente e io non ce la faccio più-
Kyle si guardò le mani, colpito dalle parole della sua ragazza -Tutti siamo cambiati il giorno in cui è morta Tisha e quando è scomparsa Lara. Io sono sempre stato il più razionale del gruppo e posso rendermi utile solo nelle ricerche-
-Anche io voglio riportare indietro Lara, più di ogni altra cosa, ma ho bisogno che tu mi stia vicino, non ci riesco da sola- gli occhi diventarono lucidi.
-Mi dispiace, non mi ero accorto che ti stavo ferendo con la mia lontananza- le accarezzò delicatamente la guancia. Sam si abbandonò sulla sua mano, beandosi del suo calore.
Kyle avvicinò anche l'altra mano e le prese il viso, poco dopo le loro labbra si scontrarono in un bacio appassionato. Per Sam era come tornare a respirare, strinse forte la sua maglietta per aggrapparsi, voleva che quel bacio non finisse mai.

Kyle parcheggiò la macchina al limitare del bosco, dove iniziava il sentiero che portava alla casa di Tisha. Mentre il ragazzo aiutava Sam a scaricare gli scatoloni, Alex arrivò con la sua moto. Kyle l'aveva chiamato dopo essersi chiarito con Sam.
Alex si tolse il casco e si passò una mano tra i capelli. Aveva la faccia seria, non era molto contento del lavoro che lo stava aspettando, del resto come gli altri due ragazzi.
-Ti abbiamo portato la spada- disse Sam porgendogliela.
In religioso silenzio attraversarono tutto il sentiero, fino ad arrivare alla casa. Era tutto come sempre, l'unica cosa che mancava era la protezione che con la morte della maga era sparita.
Sam, con la mano sulla maniglia, guardò prima i due ragazzi poi spinse la porta ed entrò. Il silenzio che regnava nella casa fu come uno schiaffo, per ricordarle ancora una volta che Tisha non c'era più. Quella casa non era mai stata silenziosa.
Si divisero i compiti, prima uscivano di lì, meglio sarebbe stato per tutti.
C'erano libri, ingredienti, pozioni e oggetti vari.
Avevano appena finito di fare il salotto tutti insieme e Alex non aveva aperto bocca.
Mentre Sam e Kyle si occuparono della camera da letto di Tisha, lui andò in cucina. Non c'erano cose importanti da prendere, solo qualche libro e qualche ingrediente importante che si trovava nel frigo e nelle credenze.
Guardò il tavolo ripensando alle cene e ai pranzi insieme a Tisha e Lara, all'allegria che c'era nell'aria e alle risate, ma anche ai momenti difficili quando Lara era giù di morale.
L'unica stanza che mancava era proprio quella della ragazza.
Kyle e Sam erano ancora indaffarati nella camera di Tisha, così Alex dovette affrontare da solo quel compito difficile.
Lentamente spinse la porta e fece qualche passo avanti. La camera era proprio come se la ricordava. Il letto rifatto in cui aveva visto molte volte Lara dormire, quando vegliava su di lei. Il divanetto su cui si era spesso appisolato, per poi risvegliarsi con mille dolori.
Si mise a raccogliere i libri che aveva preso dalla biblioteca del Campo e non aveva riportato indietro. Quando pensava di aver messo tutto a posto, vide sul comodino un altro libro. Sorrise divertito, ma quando lo prese in mano si accorse che non era un libro della biblioteca. Era un romanzo fantasy, il genere preferito di Lara. Aveva sempre sognato quei mondi che leggeva nei sui libri preferiti, poi ci si era ritrovata dentro.
-Noi abbiamo finito- Sam si affiancò al ragazzo -Fa strano stare qui senza di lei-
-Mi manca da morire- disse Alex.
-Anche a me-
Portarono gli scatoloni alla macchina con un po' di fatica, dovettero fare più viaggi. Se Sam avesse avuto i suoi poteri, avrebbe potuto portarli tutti senza fatica facendoli levitare. Sistemarono tutto nella macchina di Kyle, poi tornarono al Campo Zemit.
Alex arrivò per primo grazie alla sua moto, ma rimase tutto il tempo sulle spine mentre aspettava gli amici, voleva fare una cosa importante e voleva farla subito.
Quando li vide arrivare li aiutò a scaricare gli scatoloni, li portarono dentro il Quartier Generale.
-Ragazzi io devo fare un cosa- disse Alex -Avete bisogno di aiuto?-
-Da qui in poi ci pensiamo noi- disse Kyle sorridendo.
Alex salì veloce le scale, percorse il corridoio a passo svelto, fino ad arrivare davanti alla porta della camera dei genitori della sua ragazza. Si erano trasferiti lì in modo che l'Angelo potesse essere subito pronto per dare una mano a proteggere il Campo.
Fece un respiro, bussò e aspettò con ansia.
Da dentro si sentivano delle risate, poco dopo Lauren aprì la porta. Stava ancora ridendo guardando dentro la camera, poi si girò verso il ragazzo.
-Alex- disse con un sorriso radioso -Cosa posso fare per te?-
Lui però perse un po' del suo coraggio, non era più sicuro di darle il libro, avrebbe significato far intristire Lauren.
-Ecco... ehm... il Gran Maestro ci ha chiesto un favore- decise di prenderla alla larga -Dovevamo prendere tutte le cose di Tisha-
-Oh- disse preoccupata -Deve essere stato difficile-
-Un po', ma penso che il Gran Maestro non ce l'avrebbe chiesto se per lui non fosse stato doloroso- poi Alex prese da dentro la giacca il libro e lo tenne in mano rigirandoselo -Ho trovato questo nella camera che usava Lara-
Il sorriso di Lauren si spense, come aveva previsto, e fece un passo indietro.
Arion si accorse subito che qualcosa non andava, così si alzò dalla poltrona e affiancò la moglie
Alex vide l'Angelo circondare con un braccio la moglie e le dette un bacio sulla tempia. Lei, che stava per mettersi a piangere, scomparve dietro la porta.
-Lo prendo io- disse Arion con un sorriso triste.
Il ragazzo allungò il libro, era giù di morale, se se lo fosse tenuto per sé non avrebbe dato un dispiacere ai genitori di Lara e lui avrebbe avuto qualcosa di suo.
-Non era mi intenzione turbarvi, pensavo vi avrebbe fatto piacere riaverlo-
-Non ti preoccupare, è dura ma siamo contenti di riavere qualcosa che Lara amava tanto- disse Arion guardando libro, poi puntò gli occhi di nuovo sul ragazzo -Come anche te-
Ad Alex per poco non gli prese un colpo, non aveva mai visto così bene gli occhi dell'Angelo, erano identici a quelli della figlia.
-Io la amo più di ogni altra cosa- aver detto una cosa del genere al padre della propria ragazza era come una dichiarazione d'amore, peccato che la diretta interessata non ci fosse.
-Lo so, anche se per poco, ho avuto modo di osservarvi. Sono contento che Lara abbia trovato un ragazzo come te-

La Prima Figlia 2 - I Templi degli ElementiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora