Pranzarono assieme come se fra loro fosse sempre stato così.
«Ti piace proprio mangiare la zuppa fredda, vedo?»
«Mi sto sforzando. Il mio stomaco è chiuso da giorni. Mi sento come se stessi mangiando un bue intero.»
«Bhe a quello ci sta pensando il vostro Laird, Signora si intromise Ian prendendo in giro l'amico che stava addentando la terza porzione del cinghiale che Unah aveva cotto per l'intera mattinata.»
«Ho fame! Che male c'è. Ora sono rilassato e mi sto godendo il pranzo.» Sorrise guardando Eeda negli occhi. Non era un pranzo da bivacco dell'accampamento. Per lui era come se fosse un banchetto di Natale con lei al suo tavolo. Fuori pericolo. Salva da suo padre e da Aidan. E come se non bastasse la sera prima gli aveva confessato di amarlo.
Sempre fissandola si fermò a fantasticare su come sarebbero stato davvero il Natale a Berwick con lei a suo fianco. Poteva scorgere i fiocchi di neve dentro il ghiaccio dei suoi occhi. Gli stessi fiocchi di una mattina di Natale che imbiancavano le colline intorno al suo castello. Il salone imbandito di addobbi, il grosso focolare acceso, le grida dei bambini dei fittavoli che correvano tra le tavolate, i brindisi dei suoi uomini, le risate delle donne, l'odore del pane appena sfornato servito in tavola e lei che entrava nel salone. Se la immaginava vestita con abiti di foggia nobile, radiosa e incinta. Doveva sposarla al più presto. Non poteva rischiare che la loro discendenza fosse messa in discussione perché concepita fuori dal matrimonio. Non aveva mai prestato nessuna attenzione ad evitare un concepimento fino a quel momento e non aveva nemmeno sollevato la questione con lei. Nei giorni precedenti, tutte le volte che l'aveva fatta sua, il desiderio di possederla non si era mai limitato al preciso istante dell'amplesso. Probabilmente il suo corpo, segretamente dalla sua ragione, aveva desiderato ingravidarla in modo da legarla a lui per sempre. Non si spiegava però perché lei non si era posta il minimo problema.
«Hai intenzione di lavarti via di dosso tutto quel sangue prima o poi?». Eeda interruppe i suoi pensieri.
«Ti faccio così impressione?»
«No in realtà. Stavo solo cercando una scusa per accompagnarti a fare un bagno.»
«Vorresti rifarlo in acqua? le sussurrò piano in modo che nessun altro sentisse la loro conversazione.»
«Beh...non mi dispiacerebbe affatto. Ma Blake... vorrei davvero lavarmi. Ti prego portami alla sorgente termale!»
«Dovremmo chiedere a Unah il permesso.»
«Cosa? Pensavo che il laird fossi tu. O è tutta una messa in scena e in realtà comanda lei qui?»
«Io sarò il Laird, ma lei è la tua guaritrice.»
«Davvero? In realtà pensavo che il mio guaritore fossì tu, visto il risultato miracoloso della cura che mi ha somministrato la scorsa notte.»
Blake sentì tendere il tessuto dei sui pantaloni. Eeda aveva messo a segno il suo colpo. Abbassò lo sguardo sul suo boccale di birra per nascondere l'ardore che era sicuro fosse diventato visibile nei suoi occhi e sul suo volto. Oltre ovviamente che tra le sue braghe.
«Ok Eeda. Hai vinto!» Disse ricomponendosi e alzando gli occhi promettendole con lo sguardo che le avrebbe riservato ancora moltissime cure.
Ma solo se prima ti riposi un po'. Io nel frattempo mi assicurerò con Unah che non ci sia davvero nessuna controindicazione a fare un bagno nell'acqua così calda.
«Calda, fredda.. qualsiasi temperatura andrà benissimo! Mi basterà potermi lavare!»
«Bene, allora fila a letto!»
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Enemy's Daughter - La figlia del nemico
Ficção Histórica[COMPLETA] 🔞 Contenuti sessuali espliciti e scene violente Lady Eeda è costretta dal padre, il Laird Boyd Manner di Roxburgh, ad introdursi sotto mentite spoglie nell'accampamento del suo acerrimo nemico, il Laird Blake Heron di Berwick. Si trover...