09. Il bordello di Etal

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Ian arrivò a Etal prima di mezzogiorno. Si fermò alla prima locanda del villaggio. Era tetra e fumosa. L'oste stava cucinando un grosso pentolone di verdure. Nell'aria aleggiava un forte odore di patate bollite, birra e torba.

Non era molto affollata, ma d'altra parte non ci sarebbe stato bisogno di parlare con molta gente. Doveva solo attaccare bottone con chi serviva da bere in quella bettola. Un uomo alto, con barba lunga, capelli corti e un ventre importate lo stava guardando con il sopracciglio rialzato dall'altro lato del bancone. Se c'era stato uno scandalo al villaggio era sicuramento lui la persona più aggiornata, avendo raccolto per giorni tutti i particolari sul pettegolezzo.

Lo salutò e si diresse verso di lui. Si sedette al bancone chiedendogli una birra. L'uomo gli stava facendo già il terzo grado. Ian rispose a tutte le sue domane fingendosi un mercante di pelli. Quell'uomo era convinto di raccogliere informazioni da lui, ma a fine della conversazione sarebbe stato Ian ad scucire informazioni utili, come sempre. Era molto abile ad estorcere notizie a chiunque gli capitasse a tiro.

La prima guardia di Heron, raccontò di venire dalle Highlands dove sua madre lo aveva cresciuto da sola facendo la prostituta. Gli disse che era scappata da suo padre la mattina seguente il matrimonio, in quanto era un uomo molto violento e che nove mesi dopo la fuga nacque lui.

L'uomo lo ascoltò molto interessato alla sua storia ma non ne seguì nessun riferimento a vicende simili accadute nel suo villaggio.

Facendo finta di mostrarsi incuriosito dalla sorte del proprio padre, gli domandò apertamente se avesse mai conosciuto un uomo abbandonato dalla propria moglie o fidanzata.

L'uomo gli rispose scrollando la testa e ridendo in modo fragoroso.

«No direi di no, ma ho conosciuto un numero considerevole di donne incinte abbandonate prima del matrimonio.»

Aveva appena fatto il suo primo buco nell'acqua. Ringraziando della birra, pagò e si diresse verso la locanda successiva.

Provò diverse varianti di quella storia in tre locande diverse. Fortunatamente in quel villaggio i locandieri erano abbastanza disonesti e annacquavano la birra. Diversamente sarebbe già stato completamente sbronzo con tutte quelle che era stato costretto a bere in poche ore. Invece era rimasto perfettamente lucido, ma nessun oste e nessun cliente, sentendo i suoi aneddoti inventati a tavolino, aveva mai accennato alla vicenda di Glenna.

Iniziò a preoccuparsi per l'amico.  A fine giornata non aveva cavato un ragno dal buco. Decise di esporsi e di giocarsi l'ultima carta nell'altro punto nevralgico di pettegolezzi di qualsiasi borgo al mondo. Il bordello del villaggio.

Non aveva una grande passione per le donne di mestiere. Si intratteneva con alcune cortigiane quando soggiornava al castello di Berwick. Ma con le mestieranti non si era mai trovato a suo agio.

Trovava assurdo pagare per fare sesso quando per il momento diverse donne si offrivano a lui senza voler denaro in cambio. Probabilmente avrebbe cambiato idea una volta che la sua prestanza fisica e i suoi folti capelli biondi da vichingo lo avrebbero abbandonato nel corso degli anni ad avvenire.

Ed era proprio quello che sperava avesse fatto un anziano sposino abbandonato all'altare. Dopo lo scandalo sperava che il vecchio avesse consolato il suo ego con i servigi delle signore in questione.

Non volendo fingere interesse per la mercanzia come aveva fatto con le birre, andò diretto al punto con l'anziana signora che gestiva il bordello. Era comunque l'ultima carta che poteva giocarsi in zona. Poteva tranquillamente esporsi.

«Non voglio servigi delle vostre ragazze Milady, ma pagherò il prezzo pieno del servizio completo in cambio di un letto per dormire, un pasto e di alcune informazioni.»

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora