22. Cauterizzazione

1.7K 70 13
                                    

Arrivarono con i cavalli fino alla tenda di Unah.

Ian la prese in braccio solamente per permettere a Blake di scendere dal suo stallone, riconsegnandola nelle braccia del suo signore subito dopo.

Era abbastanza evidente che fosse sopraffatto dall'apprensione. La ferita non sembrava letale. La freccia l'aveva trapassata da parte a parte, ma non aveva preso organi vitali. Ian le avrebbe estratto quello che rimaneva della freccia e poi avrebbero cauterizzare la ferita con la punta di una spada rovente. Tutt'altro che piacevole. Ma se la sarebbe cavata. L'unico pericolo sarebbe rimasta la febbre che a volte compare dopo certe ferite. Ma era certo che Unah e le sue erbe lo avrebbero evitato.

Blake l'adagiò con estrema cautela su di un tavolone in legno che Unah aveva sistemato sotto la tenda della cucina.

«Posso svestirla mio signore? » Chiese la donna prima di procedere con le operazioni necessarie. Blake si voltò e vide tutti i suoi uomini intorno alla tenda, in preda alla curiosità sull'accaduto.

Senza proferire verbo, chiuse l'apertura slegando il tendaggio. Non sarebbe servita nessuna luce esterna in quanto ormai era notte. Intorno al corpo di Eeda ancora privo di sensi rimasero solamente Blake, Ian, Unah e Hemma.

«Blake vuoi che rimanga?»

«Sì Ian, ho bisogno di te» Esitò un istante «Io non credo di essere in grado ad infliggerle dolore.»

«Non ti preoccupare sarò rapido.» Il vichingo si voltò verso la sua compagna e le porse  il suo pugnale. «Hemma per favore infilalo nella brace.»

Unah nel frattempo stava tagliando il vestito di Eeda in prossimità della ferita e anche sulla spalla sana. Lo fece scivolare sotto le braccia in modo da lasciare coperto solo il petto. Poi prese a lavarla con un pezza imbevuta nell'acqua calda e qualche altra erba medicinale.

Blake si sedette prendendosi la testa tra le mani come per contenere l'ansia e i sensi di colpa.

«Se riesco estrarrò la freccia con un colpo secco. Non farà in tempo a svegliarsi che sarà già tutto finito.»

Blake guardò l'amico con la fronte corrugata.

«Grazie Ian.»

«Dobbiamo ad ogni modo tenerla ferma. Se fa qualche movimento azzardato durante l'estrazione potrebbero perdersi dei pezzi di legno nella ferita e sarebbe impossibile estrarli in seguito.»

Blake si alzò e si avvicinò al tavolo prendendo la mano di Eeda tra le sue.

«Hemma come andiamo? La punta del mio pugnale è abbastanza incandescente?»

«Sì, è pronta. Al tuo segnale te la passerò.»

«Unah aiuta Blake a tenerla ferma perefavore.»

Erano tutti in posizione.

«Al mio tre. Uno, due e tre!» Con presa decisa estrasse la freccia dalla spalla di Eeda, la quale si alzò di scatto mettendosi seduta ed emettendo un urlo di dolore assordante. Blake la avvolse tra le braccia come a contenere il suo dolore.

«Ssssh. E' tutto finito. Tra poco il dolore passerà» La fece poi riadagiare sulla tavola  lentamente tentando di rassicurarla con lo sguardo. Tra le sue braccia Eeda singhiozzava e piangeva copiosamente. Unah nel frattempo cercava di pulire e tamponare il sangue che fuoriusciva da entrambi i lati della ferita.

«Hemma. Ora! Dobbiamo fare in fretta. Sta uscendo troppo sangue»

Blake prese il volto delle donna tra le mani.

«Eeda, ora voglio che tu stringa la mia mano e che metta questo legnetto tra i denti. Sentirai molto dolore ma dobbiamo assolutamente chiudere la ferita per non farti perdere altro sangue. Ok?» Blake le parlò con molta dolcezza, ma cercando di rimanere leggermente autoritario. Non era una proposta. Dovevano procedere a tutti i costi e anche molto velocemente.

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora