08. Non gridare

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Dopo il bagno, Eeda rimase nella tenda del Laird. Avrebbe voluto consumare la cena fuori con tutti gli altri in modo da raccogliere altre informazioni, ma non voleva esporsi a situazioni che avrebbero contrariato Blake. Non si era ancora creato un vero e proprio legame tra loro due. E ogni passo falso poteva costarle la precaria condizione di sua amante, o meglio mezza amante visto che non avevano ancora consumato.

Jamie si era dimostrato una buon angelo custode, e l'avrebbe spalleggiata protetta da altre insidie sociali, ma non voleva comunque rischiare. Doveva procedere piano. Un passo alla volta.

Dopo cena si tolse i vestiti rimanendo in sottoveste, si sdraiò sul letto e sentì immediatamente il profumo delle pelli impregnate dell'odore di Blake. Ispirò profondamente e pensò alla domanda che gli aveva posto la notte prima riguardo il fatto di toccarsi. Senza nemmeno accorgersene la sua mano scivolo in basso. E si accarezzo in mezzo alle gambe. Le spalancò richiamando alla mente la sensazione del suo corpo possente sopra il suo. Come avrebbe voluto che tornasse prima. Che fosse entrato in quel momento e che l'avesse fatta finalmente sua.

Era decisa a provocarlo al suo ritorno. Doveva farlo. Per il bene della sua missione ma anche della sua lucidità mentale. Era sempre difficile rimanere concentrata sui suoi obbiettivi, quando ogni volta che la sua mente veniva invasa dal ricordo della sera prima, il groviglio al basso ventre la surriscaldava e le aumentava i battiti del cuore.

Il suo viaggio di un paio di giorni fuori del accampamento non ci voleva proprio.

Cercò di imitare le movenze delle mani di Blake. Stimolò i punti su cui aveva insistito tanto lui. Si prese il tempo di conoscere quella parte del corpo che aveva trascurato fino alla sera prima.

Concentrandosi sul ricordo della sua lingua si avvicinò piano piano all'orgasmo. Lo prolungò il più possibile reprimendo ogni gemito. E infine la sua mano cadde lungo il fianco. Sospirò e si addormentò pervasa dal benessere che si era procurata.

Fece solo un sonnellino di un paio di ore. Quando si svegliò l'accampamento era quasi avvolto dal silenzio. Era notte fonda. C'era qualche gemito e grugnito che proveniva da qualche tenda in lontananza. Le ragazze si stavano dando da fare. Meglio così! I pochi che erano svegli probabilmente erano distratti a dovere.

Si avvolse nel mantello di pelliccia di Blake, e prima di uscire dalla tenda, avvicinò un lembo della pelliccia al suo volto, per respirare profondamente il suo odore. Passó vicino alla tenda della cucina e sentii russare pesantemente quella scrofa di Unah. Pefetto! Si disse per incoraggiarsi che sarebbe andato tutto bene. Voleva capire se c'era la possibilità di andare e venire del campo senza essere notata. Si appostò dietro una delle ultime tende vicino al perimetro sud. Studiò per diverso tempo i movimenti e i ritmi delle guardie che coprivano il confine. Si accorse che camminavano avanti e indietro percorrendo il tragitto ogni 70 secondi. Aspettò altri due o tre giri per verifica e poi azzardò una fuga lenta e leggera. Camminò senza guardarsi indietro per un paio minuti. Poi si voltò per controllare che nessuno l'avesse seguita e proprio in quel momento una mano le tappò la bocca reprimendo un grido, mentre un braccio la stava immobilizzando fino a farla quasi soffocare.

«Zitta! sono io!» Riconobbe la voce familiare di Angus. Il braccio destro di Aidan. 

Era ometto di bassa statura ma molto forzuto e robusto. I suo capelli non erano per niente folti e alcune ciocche si allungavano quasi sempre sul suo viso andando a coprire l'occhio sinistro e creando un groviglio arruffato con la sua barba argentata da cui spuntavano una manciata di denti marci che emanavano un fetore putrido ogni volta che apriva la bocca per emettere qualsiasi suono. Una brutta frattura ad un piede gli aveva regalato un andamento claudicante, ma allo stesso tempo gli aveva concesso una cattiveria che gli aveva permesso di farsi strada tra gli uomini di suo padre fino al fianco della prima guardia di Boyd Manner.

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora