37. Le norne

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«Buongiorno amore mio.» Blake le stava sorridendo con il volto illuminato dai colori caldi del crepuscolo, cingendola in un avvolgente abbraccio. «Vuoi uscire a vedere il sorgere del sole?»

«Non ci penso nemmeno!» Rise Eeda. «Sto benissimo dove sono» disse strusciando il suo corpo contro quello di Heron.

«Piccola Manner fai la brava.» Sospirò e le prese il volto per baciarla «Non abbiamo tempo questa mattina. Dobbiamo partire il prima possibile per Dunholm.» Ma non resistette e la sua mano affondò dentro di lei per controllare quanto lo desiderasse. «Inoltre se ti facessi quello che ho in mente, ho paura che arrossiresti troppo davanti al vescovo.» Si ritrasse mettendosi seduto sul letto.

«No, ti prego!» Si contorse tra le lenzuola.
«Sei davvero crudele! Non possiamo partire più tardi?»

«No, amore mio. Dobbiamo sbrigare questa faccenda in fretta. Ho già inviato un messo a Roxbourgh e voglio prendere gli accordi con il vescovo prima di partire per l'incontro con Gunnar.»

«Andiamo! Muoviti!» Con un rapido gesto la scoprì per poi indugiare con lo sguardo sul suo corpo. «Credo che sia meglio nascondere questa meraviglia sotto vesti femminili per questa viaggio.»

«Niente pantaloni, armatura arco e frecce davanti al vescovo?»

«Meglio di no.»

Cavalcarono per tutto il giorno scortati da quattro guardie senza esporre alcun vessillo

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Cavalcarono per tutto il giorno scortati da quattro guardie senza esporre alcun vessillo. Fecero solo brevi pause lungo il tragitto per far rifocillare i cavalli e solamente a fine giornata si fermarono in una taverna di un piccolo villaggio a metà strada tra Bebbamburgh e Dunholm. Erano stanchi e affamati. Fortunatamente lo stufato della taverna della locanda era decente, così come la birra. Anche l'atmosfera era estremamente gioviale. Per il viaggio avevano indossato vesti abbastanza comuni in modo da non dare nell'occhio. Così i clienti della locanda li accolsero come loro pari. Sia Eeda che Blake furono felici di godere della loro compagnia per qualche ora partecipando a danze, canti e vari brindisi.

Eeda era contenta di quella parentesi così genuina in cui finsero di essere qualcun altro di meno complicato. E guardando il volto di Blake disteso e rilassato concluse che fosse così anche per lui.

Continuavano a guardarsi di tanto in tanto negli occhi mentre lei chiacchierava con la locandiera in un piccolo tavolo vicino al bancone e Blake beveva al bancone con le sue guardie anch'esse vestite in modo semplice. La donna le stava raccontato quanto fosse stata avventurosa la sua vita prima di aprire quella locanda con l'attuale marito. Da giovane si era innamorata di un vichingo, lo aveva seguito in diverse battaglie fio ad attraversare il mare con lui per accompagnarlo in Danimarca. Le raccontò l'intera storia della sua vita con occhi trasognati.

«Mia zia Seònaid, mi aveva predetto tutto sai. Dovresti farti leggere il fondo del boccale di birra da lei! E' una veggente davvero potente.»

«Nessuno mi ha mai predetto il futuro.» Era piacevolmente incuriosita. «Ad eccezione di mio padre. Ma penso sia diverso.»

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora