46. La presa

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Il suono dei tamburi e delle urla degli uomini di Gunnar riecheggiavano tra gli alberi del bosco. Stavano cercando di incutere timore al clan dei Manner all'interno alle mura.

I bastioni di Roxbourgh era gremiti di soldati che contemplavano lo schieramento nemico. Era un ritmo tribale che risvegliava le paure più primordiali degli avversari e aumentava l'aggressività e la determinazione della fazione che li intonava.

Ci siamo! Pensò Blake guardando il Ian.

«Tra pochissimo la rivedrai fratello mio. Sei pronto?»

Blake gli rispose con un cenno di assenso e poi si rivolse verso i cinque guerrieri che li avrebbero accompagnati nella prima parte dei passaggi segreti.

«Muoviamoci!»

Si appostarono tra le siepi e attesero la comparsa di Sven. Il ragazzo sbucò dall'uscita della galleria che emergeva del suolo del bosco e iniziò a parlare con le guardie distraendole.

«Ora!» Bisbigliò Heron e si diressero silenziosamente verso i tre uomini. Quando Sven li vide arrivare alle spalle della due guardie sfoderò il suo pugnale e tagliò la gola di uno dei due, mentre Blake aveva già trafitto alle spalle il secondo.

«La situazione è abbastanza buona da questa parte, ci sono altre due guardie a metà del passaggio e ancora altre due nel punto dove i cunicoli costeggiano le camera dell'ala est.»

Il ragazzo si apprestò a fornire ulteriori dettagli mentre Ian e Blake stavano spogliando le due guardie dei loro pettorali, mantelli, elmetti e delle loro cotte di maglia. Le indossarono e passarono una corda intorno alle mani di due dei suoi uomini, i quali  avrebbero finto di essere prigionieri. Sven camminava in testa con una torcia. Ian e Blake chiudevano invece la fila camuffati da guardie di Boyd. Gli altri tre uomini di Heron rimasero invece di guardia all'uscita dei cunicoli.

«Guardate cosa abbiamo trovato qui fuori! Sven depistò altre due guardie mentre Blake e Ian fecero un balzo in avanti e li trafissero. Ripeterono il tranello altre due volte finchè non arrivarno vicino all'ala ovest.»

«Proseguendo da questa parte troverete una scala vi condurrà alla torre sud. La stanza di Lady Eeda è quella all'ultimo piano. In genere ci sono sempre due guardie fuori dalla sua porta e la levatrice dorme nella stanza accanto. Stati attenti anche a lei perché è molto fedele a Boyd e potrebbe dare l'allarme.»

Blake e Ian seguirono le sue indicazioni. L'ultimo porta dei passaggi segreti li portò in una camera da letto che sembrava essere chiusa da parecchio tempo.

Sentirono numerose guardie correre fuori nei corridoi e attesterò qualche istante. Non appena il trambusto cessò fecero capolino per controllare che non ci fosse più nessuno e risalirono le scale alla loro destra. Con sorpresa non trovarono nessuno e in cima notarono che la porta dell'ultima stanza era semplicemente socchiusa.

Blake ebbe un tuffo al cuore pensando che avessero già spostato Eeda in un altro luogo del castello. In quel caso sarebbe stato davvero difficile ritrovarla.

Si avvicinò all'entrata della stanza trattenendo il respiro e la vide a letto. Pallida in volto . Teneva gli occhi chiusi in una smorfia di dolore. Il ventre tondo risaliva in modo evidente dalla camicia da notte. Aveva le gambe spalancate e tremava. La levatrice era china davanti a lei a la stava visitando non curante della loro irruzione. Si sollevo asciugandosi la mano nel grembiule. L'espressione del suo volto era scura.

Blake avanzò lentamente con il volto impietrito dalla paura e la bocca spalancata. Ian invece si scaraventò sulla anziana donna bloccandola per le spalle e costringendola a guardalo in faccia.

«Sta partorendo? Il bambino sta bene?»

«No, non sta partorendo.» Disse con una voce affranta la donna.

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora