40. Il patto

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Nei giorni seguenti Eeda preparò gli uomini alla battaglia. Inviò un messo a Edwin per avvisare Blake e Ian della minaccia di scontro e una trentina di guerrieri al presidio sotto il comandi di Timmy e Douglas.

Organizzo dei turni di sentinelle per tutto il territorio circostante al campo e al castello e fece allestire tra questi due un allineamento di pire in modo da comunicare tempista vemente l'avvicinarsi degli eserciti nemici. Era praticamente cresciuta in stato di perenne guerra e sapeva esattamente come si metteva in sicurezza un castello. Fu quasi spontaneo dare dare tutte quelle disposizioni anche se sapeva che non sarebbero servite dopotutto.

Non avrebbe mai permesso a quegli uomini di combattere quando lei poteva risparmiare la vita a loro, a Blake e al figlio che aveva in grembo, semplicemente consegnandosi a suo padre. Ma non poteva nemmeno parlare con nessuno riguardo il patto che aveva stipulato con Ranulf. Men che meno con Blake. Non le avrebbe mai permesso di fare quello scambio.  Anche a costo di richiuderla in una torre per poi mandare tutti i suoi uomini al macello.

Lui sarebbe sicuramente morto in battaglia e lei si sarebbe ritrovata comunque nelle mani di suo padre e di Ranulf. Boyd l'avrebbe mantenuta in vita per permetterle di dare alla luce il legittimo erede di Berwick per poi gettarla in pasto al pachiderma.

Decise quindi di mettere insieme quell'enorme farsa aspettando il rientro del marito che si affrettò a fare ritorno al castello.

Nonostante il poco tempo a disposizione, Blake era riuscito a stipulare un accordo con il padre di Hemma, la quale giocò un ruolo decisivo nella trattativa. Gunnar fu molto felice di ritrovarla. Un po' meno di apprendere la verità sulla morte dell'altra sua figlia Kenna.

Heron immaginava che un giorno Gunnar avrebbe rivendicato la figlia uccidendo il Pachiderma di Bebbamburgh, ma non riusciva ad immaginare le circostanze. Gli scenari dei mesi seguenti erano imprevedibili. I Laird nella zona dei borders non erano mai stati molto fedeli a re Arold e in occasione delle tensioni con suo fratello Tosting in combutta con il Re norvegese non era così scontato con chi si sarebbero schierati.

Quando il messo arrivo da Berwick portando la notizia dell' imminente attacco, Gunnar imprecò dalla gioia. Era un ottima occasione per anticipare lo scontro con l'assassino di sua figlia, ma tutti i suoi uomini erano partiti verso nord per razziare alcuni villaggi mentre lui era rimasto a Ediwin per incontrare Lord Heron con solo una manciata di uomini.

«Non ti crucciare Gunnar, Ranulf non parteciperebbe comunque a nessuna battaglia. La sua stazza non glielo permette.»

Il Vichingo volle comunque partire con Blake, Ian e sua figlia alla volta di Berwick. Cavalcarono tutta la notte lungo il litorale ed arrivarono all'alba a Berwick. Eeda li stava aspettando sulla spiaggia in sella alla sua giumenta,  accompagnata da diverse guardie.

Blake notò subito il suo sguardo malinconico, che stava riservando all'alba. Nel vederlo arrivare non gli sorrise, ma nonostante la compostezza del suo comportamento e le formalità con le quali stava accogliendo Gunnar, intuì comunque l'urgenza di gettarsi tra le sue braccia.

«Ian puoi accompagnare tu i nostri ospiti al castello? Vorrei fermarmi qui un attimo con Eeda.»

Ian fece un cenno e con un piccolo colpo di staffa fece ripartire il cavallo ed Hemma, Gunnar e i suoi uomini lo seguirono.

«Bene, questa quindi è stata la risposta di tuo padre alla richiesta della tua mano.»

«Già. La reazione è stata peggio del previsto. Sorrise nervosamente. Scesero da cavallo e si diressero a piedi verso il castello. Eeda prese ad aggiornarlo su come aveva predisposto e organizzato tutto in modo freddo e distaccato.

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora