26. Un bagno rovente

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Eeda non aprì gli occhi e non si voltò per celargli il sorriso di gioia che si era palesato sul suo volto.

Lui le girò intorno sfiorandogli il collo con la mano. Fu sorpresa dal suo tocco gelido.

Aprendo gli occhi se lo ritrovò davanti a sé esattamente come quando lo aveva visto per la prima volta appena arrivata la campo.

Il suo volto e la sua barba erano pieni di goccioline che brillavano alla luce delle candele. I suoi capelli appesantiti dall'acqua si allungavano oltre le spalle scivolando sugli ampi pettorali. In vita aveva legato solo un piccolo telo che aderiva perfettamente ai muscoli del suo basso ventre. Il bordo del tessuto si abbassava in modo invitante sotto il suo ventre dove i lembi erano stati incastrati uno dentro l'altro. Lo sguardo di Eeda si fermò in quel punto e poco dopo si accorse che quel telo si stavano piano piano sollevando.

«Pensavo che preferissi intrattenerti con Ian?» Disse con la gola quasi secca, avvicinandosi al bordo del catino.

«Pensavi davvero che sarei entrato nel catino ancora sporco di sangue e terra, rischiando di infettare ancora di più la tua ferita?»

«Mi sembri ben ripulito ora però...» Allungo la mano sui suoi pettorali, per poi fargli scivolare un dito fino al suo ombelico, incastonato in quelle colline di acciaio.

Il rigonfiamento aumentò sensibilmente e Eeda gli sorrise con malizia. Blake scosse il capo sorridendo a sua volta e si voltò a versare il vino dei due calici che aveva lasciato Unah.

«Bevi piccola Manner.» Disse usando un tono autoritario e porgendole il calice. «Quando addenterò le tue labbra tra qualche istante, le voglio sentire morbide e speziate.»

Eeda bevve con avidità lasciando poi il calice nelle mani di Blake. Un una goccia di vino le colò dall'angolo delle sue labbra, lungo il collo facendo aumentare ancora più visibilmente l'eccitazione di Blake.

«E se le mie labbra volessero divorare invece che essere divorate?» Slacciò il telo dai fianchi di lui facendolo cadere a terra.

Blake non ebbe la forza di fermarla e la lasciò fare. Si limitò a guardarla negli occhi mentre le sua bocca si avvicinava alla sua erezione.  Appena sentì le sue labbra morbide e calde accerchiare la punta del suo membro, allungò il suo volto verso l'alto sospirando.

Quando iniziò a sentire la sua lingua calda e umida che danzava su e giù per la sua intera lunghezza, chinò nuovamente il capo su di lei. Non voleva perdersi un solo istante di quella meravigliosa vista.

Era avida del suo piacere e percepiva dal suo sguardo che l'eccitazione stava divampando anche in lei al solo sentirlo fremere nella sua bocca. Lo stava portando pericolosamente al limite.

«Eeda...» Bisbigliò lui in un gemito gutturale. Si concesse ancora qualche istante di quell'estasi e poi si ritrasse per evitare di esplodere nella sua bocca. Si piegò in avanti appoggiandosi con i gomiti sul bordo della vasca. La fissò negli occhi con aria maliziosamente minacciosa, riflettendo sul da farsi. Si tirò quindi su e arretrò per versarsi altro vino. Lo bevve tutto d'un fiato ma trattenente l'ultimo sorso nella sa bocca. Entrò nella vasca con un passo ampio e deciso.

Si chinò su Eeda prendendole il volto con entrambe le mani. Quando lei socchiuse le labbra sotto le sue, Blake lasciò scolare il vino dalla sua bocca a quella di Eeda e iniziò a divorarle le labbra mentre immerse una mano nell'acqua, in mezzo alle sue cosce. Affondò le dita dentro di lei e sentì immediatamente l'urgenza di possederla completamente. Le fece mettere in ginocchio e le fece appoggiare le mani sul bordo del catino. Eeda allargò le gambe pronta ricevere la sua intera possenza dentro di sé. La penetrò con un colpo solo facendola sussultare.

Enemy's Daughter - La figlia del nemicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora