CAPITOLO 9

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Nel pomeriggio..
Zulema

Ho appena terminato di sistemare i cuccioli, Brutus non si lascia nemmeno avvicinare. È davvero un osso duro. Tutti gli altri sono sei peluche che dove li metti stanno.

"Ehi, Zulema! Tu hai la patente?" Mi volto e vedo Ruby in affanno, cambiata come se dovesse uscire, non riesco a rispondere che mi parla sopra "Macarena non c'è, devo andare a fare le prove con il coro e non so come fare.. e sono in ritardo!"

Sorrido mentre tiro via i guanti da lavoro e prendo le chiavi del loro furgone "Le do un passaggio volentieri"

Saliamo a bordo e partiamo "Quella prepotente di Macarena non mi permette più di guidare da quando ho avuto.." inizia a raccontare spezzando il silenzio generale che si era creato "beh ictus mi pare una parola eccessiva.. è stato più un blackout.." ma nel vederla adesso mi sembra che abbia recuperato molto bene "..ma questo non mi ha mica fermato!"

Sorrido divertita "Non avevo dubbi, Signora"

"Quanti anni hai ora?" Mi domanda mentre mi osserva cercando probabilmente di immaginarsi un numero.

"Ventotto" rispondo guardando la strada.

"Quanti missioni hai fatto?" Chiede e questa è una domanda più complicata.

"Tre" rispondo con un tono un po' più riservato.

Lei tamburella le dita sulla borsa che tiene in grembo quando inizia a parlare "Macarena.. non ha preso bene la tua partenza.." alterno lo sguardo da lei alla strada. Lei invece guarda fuori, come se stesse ricordando qualcosa che ha visto, che ha vissuto "..ho sempre pensato che avevate un legame particolare, forte.." ed è la verità, tra noi c'è sempre stata una fortissima intesa che si può interpretare come un'amicizia ad occhi poco attenti perché in realtà io quella la chiamo chimica "..era difficile immaginare un mondo con Macarena senza Zulema.."

Frammenti di ricordi riaffiorano come flash mentre tengo gli occhi sulla strada. Di tanto in tanto mi sembra di vederci dieci anni fa camminare insieme su quei marciapiedi, ridere su quella panchina, prenderci in giro quando lei si sporcava il naso con il gelato preso da Pop's proprio lì all'angolo.

Macarena non era nel mio cuore, lei era il mio cuore. Non passava giorno senza che ci vedessimo. Eravamo diverse insieme. Potevamo avere problemi in casa o fuori ma sapevamo che trovavamo sicurezza nell'altra. Bastava un sorriso o un sguardo per dipingere una giornata grigia. Crescendo avevo capito che quel rapporto non era amicizia. Perché non si guarda un'amica in quel modo, non si prova gelosia se esce con i ragazzi, non si provano certe cose.
Non sapevo come gestire sentimenti che credo non volessi nemmeno provare perciò non ho mai detto nulla, forse per paura di rovinare tutto. Lei non mi ha mai detto niente, forse perché non provava lo stesso.

"La mia famiglia.." rispondo sapendo che è uno dei motivi ma non l'unico motivo che mi portò a lasciare Hamden "..è una tradizione arruolarsi"

Ruby di certo non è una stupida. Arruolarsi non comporta automaticamente sparire dalla circolazione. Io non potevo più restare qui "Ma tu te ne sei andata.."

"Mi creda, non è stato facile prendere questa decisione.." rispondo con un filo di voce malinconico perché ho pensato che lasciarla fosse la decisione più giusta, lasciare che si facesse una vita senza di me, e permettere a me stessa di voltare pagina semplicemente perché non potevo averla come in fondo volevo "..e ci sono giorni in cui mi chiedo se ho davvero fatto la scelta giusta.."

"Beh dipende.. hai scelto il cuore?" Domanda più che giusta.

"Io.." credo di no. Ho scelto di testa. Altrimenti non farebbe così male.

Mi blocco e lei mi fa notare una cosa "Devi rispondere a te stessa non a me.. ad ogni modo lei non è più la stessa da un anno"

Aggrotto la fronte confusa "Che è successo?"

Le vengono gli occhi lucidi "Roman.. doveva venire a casa per il fine settimana, stava guidando la sua moto quando un veicolo gli ha tagliato la strada" l'immagine della perdita di un fratello assomiglia molto alla perdita di un compagno di guerra, non ci si riprende facilmente "Non ci è stato più niente da fare"

Sono cresciuta anche con lui, ricordo bene quel bambino alto e magro "Ruby.. io non ne avevo idea.."

"Maca non si è mai più ripresa dalla sua morte.." e posso capire perché, erano praticamente inseparabili "..è come se una parte di lei fosse andata via con lui.."

"Mi dispiace.. non esserci stata" e lo dico davvero, nessuno mi ha mai detto niente.

"Sai.. non la vedo ridere e stare bene da quando te ne sei andata via.." abbasso lo sguardo sentendo un dolore lancinante squarciarmi il petto "..è come se si fosse creata una corazza che la protegge dal mondo esterno.." la stessa dura armatura che indosso io "..la realtà è che quando invecchi e vedi morire tenta gente inizi ad apprezzare di più i ricordi che hai e smetti di rimpiangere quelli che invece non avrai mai.." ascolto senza guardarla, sono in preda alle emozioni e faccio fatica a trattenerle "Maca non ha vissuto quanto me, è giovane.. ma non è cattiva come sembra"

"Io non ho mai pensato che sia cattiva" rispondo sicura, certa, convinta.

Mi fermo sul ciglio della strada. Siamo arrivate.

Ma lei, invece di scendere mi guarda "Comunque.. domani sarà l'anniversario della sua morte e Maca andrà al cimitero.." fa una leggera pausa e mi guarda negli occhi "..avrà bisogno di te"

Sbuffo una risatina pensando a come ci siamo relazionate negli ultimi giorni e scuoto leggermente la testa "Io non credo che mi voglia intorno.."

"Fidati di me.." apre la portiera e scende, prima di chiuderla mi guarda e aggiunge "..una madre sa cosa vuole sua figlia, anche se è più cocciuta di un mulo" mi fa l'occhiolino prima di chiudere la portiera e andare via.

Giunta sera
Macarena

Sto cucinando lo stufato di carne e verdure, il piatto preferito di Ben, che ora si sta scatenando nella stanza con gli ACDC a volume alto. Ringrazio che non abbiamo vicini, altrimenti avremmo sicuramente dei problemi. Mi fa ridere il modo in cui balla sciolto, spensierato, libero "Vai così! Bravo!" Mi metto a ballare con lui, i capelli al vento e via "Si!" Ridiamo insieme "Fantastico! Ma che bella mossa quella!" Saltiamo intonso muovendo il sedere.

La porta si apre e Zulema compare sulla soglia. Mi pietrifico. Lei mi sorride involontariamente ma abbassa lo sguardo, come per nascondermelo "Ho riportato il furgone.." dice appendendo le chiavi al chiodo.

"Ti piace lo stufato??" Le domanda Ben.

Spalanco lo sguardo "Ben.. è tardi e sicuramente avrà impegni.."

"Non mi ricordo l'ultima volta che ne ho avuto uno" risponde al bambino sorridendogli complice.

"Che bello! Allora fermati con noi!" Esclama lui tornando a saltellare come un grillo.

"Allora? Te la cavi a ballare?" Dice lei mettendosi a ballare con lui "Fammi vedere!"

Torno dietro ai fornelli ma non posso, non riesco, evitare di guardarli mentre si divertono e dentro di me questo non solo è una ferita che si apre ma anche qualcosa di caldo nel mio petto. Un sentimento vecchio che si sta riaccendendo come brace accesa sotto la cenere.

Merda.

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