CAPITOLO 28

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Macarena

Resto in silenzio.
La guardo forse per qualche istante solo per realizzare che tutto quello che voglio, tutto quello che ho sempre desiderato è proprio davanti a me sulla soglia della mia porta.

È così raro trovare un'amica in un amore folle come il nostro e sarebbe sciocco se, per paura di soffrire, dimenticassi di vivere.

Perciò..

Un passo, basta quello per tornare tra le due braccia dove tutti i pezzi trovano un senso, una collocazione logica.

La bacio.

La bacio piano lentamente con una passione così forte da lacerarmi il petto mentre mi stringe al suo corpo.

Ritrovo la quiete che non sentivo più da un pio di giorni, la serenità che mi permette di respirare e volare leggera.

Appoggia la fronte contro la mia.

Non posso più negare quello che sento ma la paura di perderla è così forte da bruciarmi la gola "Ritorna a casa ti prego.."

Mi prende il viso tra le mani e mi accarezza le guance con delicatezza "Che cosa vuoi dire?"

"Che noi abbiamo bisogno di te.." l'emozione mi spezza la voce ma trovo comunque il coraggio di essere sincera fino in fondo "Io lo so che devi andare. Se ti obbligassi a restare probabilmente farei solo il tuo male. Se ti amo davvero ed è così.. devo accettare che tu sei quello che sei.." la amo così tanto da non voler cambiare nemmeno una virgola ma allo stesso tempo non possono evitare di essere terribilmente preoccupata per quello che dovrà affrontare "Perciò vai.. noi ti aspetteremo qui.. ma, ti prego, torna da me tutta intera"

Mi abbraccia così forte mentre affondo il viso nel suo petto, stringo la sua felpa nei palmi delle mani mentre le lacrime sfuggono al mio controllo.

Mi accarezza i capelli mentre mi promette in un sussurro "Torno presto, te lo giuro.."

Alzo lo sguardo nel suo, mi perdo completamente nella sua bellezza così particolare e unica "Non fare scherzi, Sergente Zahir" sorride sulle mie labbra prima di baciarmele. Restiamo per un po' così, a cullarci, sapendo perfettamente che non abbiamo mai avuto tanto tempo ma siamo grate per quello che c'è stato e che ci sarà "Okay.."

Scivola via da me ma, prima di uscire di casa, mi richiama "Maca?"

"Si?" Le chiedo con le lacrime agli occhi.

"Ti amo.."

Mi esplode il cuore dal petto.

"Resta viva" è la mia risposta, che la amo non serve certo che glielo dica. Lasciarla andare per aspettarla due anni della nostra vita è la dimostrazione più alta d'amore che potessi farle e lei lo sa bene.

Così, senza più aggiungere altro, ci lascia con la promessa che questo non è un addio definitivo.

Zulema
Due anni dopo..

Ho portato a termine il mio compito e firmato il congedo definitivo per chiudere per sempre con questo capitolo della mia vita che mi ha resa ciò che sono.
Sono grata per tutto e di tutto.
Nonostante la sofferenza, le lacrime e il sangue versato so che ho fatto grandi cose.
Ho fatto la mia parte.
E ora devo pensare a me.

Ho preso il taxi per arrivare fin qui a Hamden, un metodo civilizzato e sicuramente più rapido, sono ancora in divisa perché non ho perso tempo AA cambiarmi. Voglio semplicemente tornare a casa.

La macchina si ferma davanti alla pensione per cani e il primo gran benvenuto, appena scendo dall'auto, è di Zeus che mi corre incontro abbaiando come un pazzo.

L'ho lasciato con lei per questi due anni. Almeno uno dei due era giusto che rimanesse a casa.

E poi.. come una dannata visione celeste.. compare lei sulla soglia del fienile con una salopette di jeans e la coda di cavallo.

Il suo sguardo sorpreso, il suo sorriso così dolce..

Sono tornata a casa.

Ognuno ha il proprio destino ma non tutti decidono di seguirne il sentiero. Io sono fortunata ad averlo fatto.

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