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La sveglia era appena suonata, era passata una settimana da quando aveva visto Mimmo l'ultima volta, a scuola lo aveva cercato ma non veniva più da quando era tornato in carcere, era preoccupato per lui ma sapeva che se non fosse tornato a scuola la preside lo avrebbe comunicato al giudice quindi prima o poi sarebbe dovuto tornare.

Simone aprì gli occhi contro voglia e diede un colpo alla sveglia per farla zittire, adesso nella sua stanza c'era di nuovo Manuel che ogni mattina al suono della sveglia iniziava a lamentarsi, lo avrebbe preso a calci, gli diede un colpo con il piede per intimarlo a zittirsi e poi si mise seduto, il suo volto era girato verso la finestra, la luce del sole filtrava dalle tapparelle abbassate e illuminava i suoi occhi facendoli sembrare più chiari, si mise una mano davanti al viso per parare il sole e poi si alzò lasciando il letto completamente sfatto.

Si stava dirigendo verso l'armadio quando a terra notò una maglia che non era la sua, era grigia e molto larga, l'aveva usata Mimmo come pigiama l'ultima sera che aveva passato a casa sua, se la portò vicino al volto, profumava ancora di Mimmo, avrebbe voluto mettere quella, non poteva vederlo ma poteva sentirlo vicino e quello gli bastava, la maglia era pulita quindi Simone decise di indossarla, era talmente larga da andare larga anche a lui e questo lo fece sorridere.

Dopo essersi vestito si diresse verso la scrivania e da essa raccolse tutti i libri che gli sarebbero serviti, Manuel invece si mise a vestirsi, prese i vestiti dal cassetto e ancora in pigiama lasciò la stanza per dirigersi verso il bagno.

Lasciarono la casa insieme, Simone sulla vespa e Manuel su paperella, faceva ancora strano vedere Manuel usare la moto di suo padre ma comunque alla fine si doveva abituare, mentre si dirigevano a scuola Simone poteva giurare di aver visto un ragazzo simile a Mimmo quindi una fiamma di speranza si accese in lui, forse lo avrebbe potuto rivedere, accelerò con il motorino e Manuel lo seguì accelerando a sua volta.

Arrivarono a scuola con cinque minuti di anticipo, attraversarono metà corridoio e quando raggiunsero la macchinetta Simone si appoggiò al muro, Laura e Luna li raggiunsero e iniziarono a parlare.

«Ma avete notizie di Mimmo? non lo vediamo da capodanno»

«No, dopo averlo riaccompagnato in carcere non si è fatto né vedere né sentire»

«è 'n coglione»

«Manuel, non parlare»

«Lu, so' realista, s'è fatto ospità du settimane e poi è scomparso»

«Avrà i suoi motivi» mentre loro discutevano Simone era distante, il suo sguardo perso, immobile sulla porta, ad ogni persona che la attraversava la speranza di vedere Mimmo era immensa e poi lo vide, teneva il cappuccio alzato, una mano in tasca e la testa bassa, portava la sua solita giacca rossa e la felpa che gli aveva regalato sua nonna.

Il cuore di Simone prese a battere velocemente, voleva andare da lui, doveva andare da lui, si staccò dal muro e quando si incamminò verso Mimmo il suono della campanella lo fece fermare, il braccio di Laura si strinse attorno al suo, Laura era rivolta verso la classe mentre Simone verso Mimmo, non lo avrebbe raggiunto in tempo quindi si arrese e si incamminò verso la classe insieme alla sua migliore amica.

Mimmo fece un sospiro di sollievo, vedere Simone andare via gli levò il peso che gli bloccava il respiro e gli fece tornare l'aria nei polmoni, continuò a camminare a testa bassa verso la biblioteca, quel giorno Molosso gli aveva detto che poteva non fare il giro perché i bar erano chiusi quindi ne approfittò per presentarsi a scuola e giustificare tutte le sue assenze, il volto gli faceva male e non riusciva quasi a parlare per il dolore, se sforzava troppo la voce iniziava a tossire e ogni colpo di tosse lo faceva quasi piegare dal dolore.

𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞- 𝐌𝐢𝐦𝐦𝐨𝐧𝐞♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora