I ragazzi erano appena arrivati a villa balestra, era ancora vuota, la nonna e Flo erano andate a pranzare in un posto vicino all'ospedale e con loro c'era anche Anita.
«Cucini tu? non vorrei morire intossicato» scherzò Simone scendendo dal motorino, Manuel gli tirò un pugnetto sulla spalla e prese a camminare con lui verso la casa.
«In caso ordiniamo d'asporto, non mi fido della tua cucina» rispose Manuel camminando con le mani in tasca.
«ma che c'hai freddo? sempre con le mani in tasca stai te»
«Ma famme capì li cazzi tua mai eh»
«Non è cosa mia» ridacchiò Simone mandandogli un bacino e prendendo le chiavi dalla tasca per aprire il portone.
«SIMÒ, IO STO A CHIAMÀ DELIVEROO TE CHE VUOI?» chiese Manuel dal salotto, Simone era al piano di sopra a studiare.
«MC? O SENNÒ VA BENE TUTTO» gli rispose affacciandosi dalla porta per farsi sentire meglio.
«VA BENE TE PIJO ER MC, TORNA A STUDIÀ»
Simone tornò così in camera e appena si sedette sulla scrivania gli arrivò un messaggio.
"amò, sono uscito adesso, prendo la metro?" era Mimmo, dopo la conversazione di quella mattina non aveva tanta voglia di vederlo ma lasciarlo solo per Roma era meglio di no.
"arrivo, per pranzo mangiamo Mc, c'è pure Manuel" rispose uscendo dalla stanza e correndo di sotto.
«Ordina pure per Mimmo, vado a prenderlo» gli disse prima di uscire dalla parta.
"va bene, ti aspetto" rispose per concludere e Simone spense il telefono e salì sul suo motorino per andare verso il carcere.
Era arrivato il più in fretta possibile e davanti all'ingresso c'era Mimmo ad aspettarlo, con lui c'era Davide, stavano scherzando insieme e Mimmo sembrava davvero felice, era contento di vederlo in quel modo ma a volte non era così libero e spensierato neanche con lui e questo lo faceva sentire strano.
Si avvicinò salutando con la mano perché non aveva idea di cosa dire, aveva passato mesi a costruire un posto sicuro per Mimmo e in qualche settimana è arrivato un uomo di mezz'età che si crede di essere così importante, vederli insieme lo fa sentire di troppo, stare con loro due sarebbe come entrare nella stanza di Dante in un momento come quello di quella mattina, ti fa sentire di troppo.
«Oi Simò, lui è Davide» lo presentò Mimmo e l'uomo allungò la mano.
«Lo so, era all'ospedale con noi quando mio padre è stato operato» rispose e strinse la mano, cercava in tutti i modi di camuffare il suo fastidio anche se con difficoltà.
«Tutto apposto?» gli chiese l'uomo guardandolo abbastanza stranito confuso sul perché Simone fosse così infastidito.
«Si si, Mimmo dobbiamo andare, tra poco arriva il mc e Manuel rompe il cazzo» disse Simone quasi fingendo che Davide non fosse lì.
Salutarono entrambi l'uomo e salirono sul motorino, prima di mettere in moto Simone prese una sigaretta dal pacco e la accese, fece un tiro e poi i due partirono, la sigaretta era stretta tra l'indice e il medio e con le altre dita teneva i manubri, ogni tanto la portava alla bocca senza dire una parola e Mimmo fece altrettanto, c'era una tensione davvero palpabile tra i due ed entrambi sapevano il motivo.
Erano arrivati a villa balestra ed entrando si trovarono davanti Manuel seduto sul divano intento a guardare il telefono, sul tavolino del salotto c'era la busta di deliveroo con dentro il cibo.
«Da quanto è arrivato?» chiese Simone attraversando l'arco che collegava l'entrata al salotto e subito dietro di lui c'era Mimmo.
«Non tanto... ma scusa me avevi detto che se stavamo a casa napoli n'ce stava» disse Manuel sedendosi più retto sul divano, l' occhiataccia che gli aveva appena lanciato Simone sarebbe bastata ad ucciderlo senza alcuna arma ma invece Manuel rise.
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𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞- 𝐌𝐢𝐦𝐦𝐨𝐧𝐞♡︎
Fanfiction𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐧 𝐟𝐢𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 (𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞) 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐡𝐞𝐫𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 (𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐧...