𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞- 𝐌𝐢𝐦𝐦𝐨𝐧𝐞♡︎

4.

Erano appena finite le lezioni, il professor Balestra si era avvicinato a suo figlio che intanto si faceva lo zaino in fretta e furia per scappare in biblioteca dove ad aspettarlo c'era Mimmo.

«Simone ti puoi fermare un attimo?» gli chiese posandogli una mano sulla spalla, il ragazzo lo guardò un attimo per capire se fosse il caso di fermarsi o meno e subito constato che andare da Mimmo era più importante.

«No pa' sono di fretta, scusa» gli rispose lui levandogli la mano dalla sua spalla, Dante gliela riportò dov'era e lo bloccò sul posto facendolo sospirare annoiato.

«Ti ricordi cosa ho pensato di fare per Mimmo questo Natale?» a quelle parole Dante ottenne la piena attenzione di Simone.

«Sai il mio amico Pantera, questa mattina ci ho parlato al telefono e mi ha detto che, firmando un po' di pratiche grazie a lui potremmo ospitare Mimmo in villa» a Simone spuntò un grande sorriso, era felice di poter immaginare Mimmo festeggiare un Natale con le persone che gli volevano bene, immaginarlo felice seduto con loro al tavolo gli scaldava il cuore.

«Simone, però mi devi fare un favore» Simone annuì subito senza neanche sapere di cosa si trattasse, non gli interessava, avrebbe fatto di tutto.

«Non dire nulla a Mimmo, è una sorpresa» Dante gli diede una pacca sulla spalla e poi lo salutò dicendogli che doveva scappare a fare le firme che Pantera gli aveva chiesto.

Simone uscì dalla classe con un passo svelto, aveva un grande sorriso sul volto e stava cercando di raggiungere la biblioteca più velocemente possibile, non vedeva l'ora di incontrare Mimmo e portarlo in giro per Roma, la biblioteca stava per chiudere, al suo interno Mimmo stava ancora parlando con il professore De Angelis, si appoggiò alla porta senza parlare e si fermò a guardare la scena, il prof faceva cose da lui non identificate e Mimmo lo guardava confuso in silenzio, alla fine De Angelis si arrese a cercare di spiegargli qualsiasi cosa stesse cercando di spiegargli e poi gli disse di sistemare i libri spari sui tavoli prima di andare via dato che solitamente lui rimaneva sempre di più.

Mimmo sembrava seccato, non poteva guardare altrove ma in realtà aspettava solo che Simone facesse il suo ingresso in biblioteca, questo lo fece ridere silenziosamente, non voleva farsi vedere, voleva guardarlo in silenzio mentre posava i libri nei rispettivi scaffali, quando De Angelis stava per uscire lui si nascose dietro la porta per evitare di essere salutato e il suo piano riuscì alla perfezione.

De Angelis lasciò la biblioteca e subito Mimmo prese il telefono per controllare se Simone gli avesse scritto, non aveva nessuna notifica e ci rimase un po' male, ripose il telefono in tasca e farfugliò qualcosa tipo "stu strunz manc' nu messagg'" Simone si sentì leggermente in colpa, Mimmo non aveva aspettato altro che vederlo tutta la mattina e in quel momento non si era neanche fatto vivo, iniziò a girovagare per la stanza con le mani occupate da una pila di libri e lì Simone decise di fare il suo ingresso, entrò nella stanza il più silenziosamente possibile, prese dei libri dal tavolo e poi si girò verso Mimmo che ancora non lo aveva notato dato che era intento a fischiettare.

«Questi dove vanno?» gli chiese con un ghigno, Mimmo sobbalzò e si girò di scatto verso Simone, fece un sospiro di sollievo e gli lanciò un'occhiataccia.

«Sono incazzato, non te lo dico» gli rispose impertinente lui voltandosi nuovamente verso la libreria che stava ordinando, Simo rise e si avvicinò a lui

«Beh, in realtà io ero qui fuori, eri così tenero mentre aspettavi di vedermi e ascoltavi svogliato De Angeli che mi sono detto "ma si dai, mi fermo qui ancora un po'"» Mimmo sorrise e con le mani vuote si girò verso Simone per levargli i libri dalle mani.

«Allora, mi insegni come si fa?» gli chiese Simone sorridendo avvicinandosi a lui pericolosamente, i loro visi erano così vicini che per poco i loro nasi non si sfiorarono, Mimmo arrossì leggermente e con uno scatto si voltò nuovamente verso la libreria in cerca dei generi dei libri che teneva in mano.