CAPITOLO 16

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Trascorsi tutto il giorno successivo a casa di mia nonna, tra le premure di mia madre e le soluzioni naturali di mia nonna per abbassare l temperatura corporea. Mia madre aveva negato l'accesso a chiunque volesse farmi visita, e con " chiunque" intendo Dave e Noe. Siccome i miei genitori li conoscevano da tanto tempo, era come se li volessero proteggere. Dei secondi genitori insomma. In quanto a Gabriel gli avevo vietato categoricamente di venire a casa dei miei nonni. Un pò perchè non volevo farmi vedere in questo stato,( pelle bianca, piena di sudore, appicicaticcia, mezza morta) e un pò perchè avevo la paura che i miei nonni non lo facessero entrare. Non che gli stia antipatico, ma loro sono piuttosto all'antica. Infatti non sono d'accordo sul fatto che spesso invito Gabriel a casa, o vada io da lui. Ho preferito non rischiare. Quando l febbre si è abbassata, la sera tardi, la mamma ha deciso di portarmi casa. Dopo avermi imbottito di coperte, dalla testa ai piedi, e dopo aver salutato i nonni, siamo scesi giù, dove papà ci aspettava con la macchina accesa. Appena arrivati a casa, la febbre è rimasta costante sui 37.5 ma mia madre ha voluto comunque darmi una tachipirina. Mi sono stesa sul letto e, mentre mia madre spegne la luce e chiude la porta, abbasso le palpebre e mi addormento subito.

Avere la febbre ha i suoi pro e i suoi contro, e sto seriamente pensando che i contro sono più dei pro. Da piccola era diverso, i pro superavano di netto i contro. Quando avevo la febbre mia madre faceva tutto quello che volevo, bastava fare qualche colpo di tosse e l'avevo subito ai miei servizi. Mi comprava tutto quello che volevo, povevo vedere la tv senza interruzioni, potevo dormire quanto volevo e potevo usare il computer di mia madre per giocare. E soprattutto non andavo a scuola. Bhe, oggi di quei pro ne sono rimasti solo due: non vado a scuola e posso dormire quanto voglio. Ma, mentre da piccola non mi importava di uscire, adesso questa cosa è diventata fondametale. Non posso uscire, di conseguenza non posso vedere i miei amici, e soprattutto Gabriel. Un altro contro è quello di non poter uscire da camera mia. Già, perchè potrei contagiare mia sorella, e di conseguenza niente tv. Inotre posso mangiare solo cibo non condito, potrei vomitare o cose del genere. Mi sveglio con la luce che investe la mia stanza. Mia sorella la mattina è a scuola, quindi mi è possibile uscire dalla camera. Mi siedo sul letto, stiracchiandomi, e subito dopo mi allungo verso il comodino per prendere gli occhiali. Arrotolo le coperte al mio fianco e scendo dal letto, sospirando. Stacco il telefono dalla carica e apro la porta. << Mamma? >> chiamo uscendo nel corridoio << Mamma? >> riprovo non ricevendo risposta. Entrando in cucina noto il bigliettino sul tavolo e sospiro avvicinandomi e prendendolo. '' sono uscita a fare dei servizi, non tornerò prima dell'una, quando ti svegli mandami un messaggio. Misurati la febbre. Ci sentiamo, ciao amore '' il tutto scritto in maniera frettolosa. Le mando un messaggio di buongiorno e mi avvicino al frigo, per poi aprirlo. Vago con lo sguardo e mi soffermo su uno yogurt. Lo prendo, ma prima di aprirlo un leggero fastidio allo stomaco mi induce a rimetterlo a posto. Vado in camera mia e apro la finestra, facendo cambiare aria, poi chiudo la porta e vado in salotto, decisa a guardare la tv. Passo da un canale all'altro non trovando nulla di interessante. Decido di fermarmi su un canale radio e mi misuro la febbre. In quel momento il cellulare squilla. Gabriel. Rispondo senza esitare << pronto? >> << Ehilà. Sei a casa? >>

mi chiede tranquillo.

<< no guarda ... sono al parco a mangiarmi un gelato >>

ridacchia

<< e non mi hai invitato? Mi ritengo decisamente offeso >>

alzo gli occhi al cielo

<< Gabriel, certo che sono a casa! >>

<< sei sola? >>

<< il fantasma formaggino ed io ci stiamo scambiando le figurine dei My Little Pony >>

Non Lasciarmi MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora