CAPITOLO 28

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Perché tu esisti

Zero06:14 MercoledìA: YuukiImmagino che tu ora stia dormendo. E immagino che tu ti sia addormentata gettandomi addosso tutta la tua rabbia, perché non ti ho risposto. Forse avrai pensato che sono arrabbiato...ma in realtà non lo sono, Yuuki. Mi sento un verme per non averti chiamato e per non essermi fatto sentire spesso, ma se l'ho fatto è stato perché qui avevo dei problemi. Questo viaggio mi ha cambiato in una maniera che non so se riuscirò mai a spiegarti. E so anche che non dovrei dare la colpa ai miei problemi e che avrei dovuto chiamarti lo stesso, perché tu sei più importante di qualsiasi cosa. Quindi faresti bene a odiarmi....Incontro professionale? Mmmh...faccio finta di crederci. Non fraintendermi, piccola, io mi fido di te. E' che non so se mi fido di lui. In ogni caso mi ricordo BENISSIMO che il tuo concorso di canto si avvicina, infatti non vedo l'ora di ricevere l'invito ufficiale. Chissà che questo Kaname non sia bravo solo a offrirti l'aperitivo ma che si dimostri un buon insegnante ;)So per certo che adesso sei tu quella che alza gli occhi al cielo. E so che non vedi l'ora di farmela pagare per quello che ho fatto. Un motivo in più per tornare. Sto per partire, Yuuki...credo che arriverò nel primo pomeriggio. Il primo posto in cui verrò quando arriverò a San Diego sarà dove ci sei tu. Per cui fatti trovare :)Ti amo anche io, lo sai, e non smetterei mai di ripetertelo. Mi sei mancata da morire e ti giuro che non ti lascerò mai più. Non averti avuta accanto per una settimana è stata la cosa più orribile che abbia mai dovuto sopportare in vent'anni di vita...ti penso sempre, amore mio, sempre. Sei mia, e sto per tornare. E so che queste cose non dovrei dirtele per messaggio, ma pensa che quando ti sveglierai mancherà davvero poco al mio ritorno e potrò dirtele a voce.Ok, è ufficialmente il messaggio più lungo che abbia mai scritto :P Sto facendo progressi. Sai, piccola? L'ultima volta che ho lasciato il mio paese ero un uomo vuoto. Ora sono un'altra persona. Sono una persona migliore; è scontato dirtelo, ma se sono ciò che sono ora è grazie a te.Dolci sogni, piccolo bruco. Ci vediamo presto,Zero


Il telefono finisce lontano da me. Metto in moto la macchina e mi immetto nel traffico mentre nello specchietto la casa di mia zia diventa sempre più piccola, fino a trasformarsi in un puntino insignificante e invisibile in fondo al viale.

Sto tornando da te.


YuukiLeggo il messaggio di Zero proprio quando varco la soglia della mia stanza, poco dopo essermi svegliata. Non riesco a fare altri passi, sono come bloccata. Ieri notte mi sono addormentata piangendo, assillata dai sensi di colpa: avevo davvero paura che Zero si fosse arrabbiato e che non volesse rispondermi. In un primo momento, le lacrime erano scese per il dolore. Ma poi, piano piano, mi sono accorta che a spingerle fuori era la rabbia. Ero io quella che doveva essere arrabbiata, non lui. Aveva promesso di chiamarmi e non l'aveva fatto: la sua buona parola era andata a farsi fottere nella frazione di un secondo.Poi è arrivato questo messaggio, bellissimo e nostro... e non trovo davvero più la forza di muovermi. Credo sia per il fatto che lui stia tornando a casa e che fra poco lo vedrò, o magari, più semplicemente, è il sollievo che mi fa stare bene, il sollievo di sapere che non è arrabbiato. Perché diamine ho così paura? Ieri notte, mentre piangevo, sentivo come qualcosa di pungente ardere e bruciarmi il petto. Era come se mi stesse strappando il cuore a brandelli. Fa davvero così male l'amore, se qualcosa all'improvviso si spezza? Dobbiamo essere per forza così spaventati che all'improvviso tutto finisca? Perché questo era ciò che mi feriva di più: il pensiero che da un momento all'altro avrei potuto perderlo.All'improvviso il campanello suona e il cuore mi balza alla gola. Faccio le scale talmente di fretta che è una fortuna che non cada e mi faccia male sul serio. Mi rendo conto che in diciotto anni di vita non ho mai tremato di paura per l'attesa; forse, devo ammetterlo, l'ho fatto solo un pochino mentre aspettavo l'esito delle cure. Ma era un'altra cosa. Questa paura sa di aspettativa, amore, lacrime versate e una vena di rabbia. E' sconvolgente, ma sconvolge in modo bello. Quando apro la porta mi imbatto negli occhi più belli che abbia mai conosciuto in vita mia. Occhi puri, che non mentono, che saettano nei miei e immediatamente mi chiedono scusa, ma che ardono allo stesso tempo.Dio quanto mi sei mancato.-Ehi. -mormora Zero, alzando un angolino della bocca. Un sorriso timido, quasi nascosto, che già di per se è un modo per farmi capire che gli dispiace. Mi ricordo della sua promessa, e cioè che il primo posto in cui sarebbe andato non appena fosse arrivato qui a San Diego sarebbe stato dove c'ero io. L'ha mantenuta. E credo sia veramente stanco, a giudicare dalle occhiaie e dal viso pallido. In un certo senso è quasi come se fosse cambiato. Certo, è ancora il mio Zero, ma ha qualcosa in più, qualcosa che – e lo so che potrei sembrare matta nel pensarlo – lo rende più adulto, più saggio.-Di' qualcosa, Yuuki...ti prego.Faccio un respiro profondo. -Sono contenta che tu sia tornato. - dico, guardandolo negli occhi. Lo sono così tanto...eppure qualcosa, l'orgoglio probabilmente, mi impedisce di avvicinarmi e di fargli capire quanto mi sia mancato. Quanto io cambi e mi senta vulnerabile senza di lui. Perché senza di lui io non sono niente. -Ma sono ancora arrabbiata. - balbetto infine.I suoi occhi non mi lasciano un istante. Dubito che abbia mai sbattuto le palpebre da quando è qui e mi ha di fronte.-Sei arrabbiata? - chiede semplicemente, facendo un passo verso di me. Io indietreggio, cercando di rimanere lucida. I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi che sanno scavare in profondità e che in un battito di ciglia arrivano al mio cuore, hanno la capacità di annientare ogni mia certezza.-Sì. Mi avevi promesso di chiamarmi e non lo hai fatto. Ero...ero preoccupata, Zero. Per te, per tua zia...poi volevo sentire la tua voce. Tu non ne avevi voglia? Non hai mai avuto voglia di sentirmi? Di sapere cosa facevo?-Yuuki...- comincia, cercando di afferrarmi un polso, ma io indietreggio ancora.-Rispondi alla domanda!I suoi occhi sono due sfere colme di dispiacere, ma nonostante tutto rimangono impenetrabili. Quando l'avevo conosciuto avevo notato subito che era una persona brava a mascherare i suoi sentimenti, ma col tempo, per me, era diventato sempre più facile capire cosa pensava, cosa provava. Zero parlava poco, per questo mi affidavo sempre ai suoi occhi. Quelli non erano mai in grado di mentirmi. E nemmeno ora, come sempre, lo stanno facendo.-Volevo farlo, Yuuki. Ma davvero ho avuto dei problemi. Ascolta...ero sempre con lei. Non potevo lasciarla perché aveva solo me, capisci? E Dio, certo che volevo sentire la tua voce. Ti pensavo sempre, Yuuki, sempre. Mi accompagnavi ovunque anche se non ti vedevo. E forse...forse avevo paura. Sì, Yuuki, avevo paura.Stavolta mi avvicino. -Paura di cosa? - sussurro.-Di perderti. Paura che tutto fra di noi potesse cambiare. E sono stato uno stupido, Yuuki, perché è sempre stato così...ho sempre avuto una paura folle di perderti e per questo, alla fine, ti perderò davvero e sarà solo colpa mia, colpa mia...-Di che cosa stai parlando, Zero? - chiedo. Le lacrime pungono sugli angolini degli occhi ma ancora si ostinano a non cadere. L'orribile sensazione che avevo sentito proprio mentre il treno stava partendo, e cioè che qualcosa tra me e Zero stava cambiando, ora ci sta letteralmente schiacciando. E' talmente viva e presente che giuro di sentirne il tanfo. -Zero, non capisco...Il mio corpo semplicemente non risponde nel momento in cui Zero mi afferra una mano e la tiene lì, sospesa nell'aria. Non ho mai avuto così paura in vita mia e credo che la stessa cosa valga per lui, perché i suoi occhi sono enormi e molto, molto chiari, quasi trasparenti.-Ho bisogno di sapere che non finirà, Yuuki. Io senza di te non vado da nessuna parte. Io non voglio perderti. Anche se qualcosa dovesse cambiare, ho bisogno di sapere che tu per me ci sarai sempre. - E Zero dice questo con voce ferma ma al contempo dolce. Con disperazione ma al contempo con decisione. E tutto il muro di rabbia che credevo di aver costruito con tanta fermezza si distrugge sotto le mie stesse dita.Il modo in cui Zero mi bacia immediatamente dopo è nuovo ed ha la capacità di devastarmi. Annego nell'amore che provo per questo giovane uomo e vengo travolta dalla passione con cui mi dimostra cosa prova per me; sentimenti che abbattono ogni dubbio, ogni male. In un attimo e senza farsi molti problemi, Zero mi porta al muro più vicino, incastra il mio corpo e avvolge il mio viso con le mani. Le sue labbra sono meravigliose, calde e rassicuranti, proprio come lo sono i suoi occhi. Per un attimo ci baciamo così, ad occhi aperti, scoprendo le reazioni dell'altro e innamorandoci ogni istante sempre di più. Il cuore scoppierà. Deve farlo.Avvolgo con le gambe il suo bacino e ringrazio il cielo che i miei genitori siano fuori città per una mostra. E' il destino che ha voluto che oggi fosse tutto perfetto: che Zero tornasse e che io potessi essere sua, senza alcun impedimento. Anche io avvolgo il suo viso e poi bacio con avidità il suo collo, provocandogli un gemito cupo, primitivo, mio.Le sue labbra tornano sulle mie. -Mi sei mancata così tanto...- sussurra.-Mi sei mancato anche tu, Zero. L-lo sai.Adesso è lui a baciarmi il collo, inesorabilmente. Lo fa in modo più violento del solito, ma nella sua violenza c'è sempre una sfumatura di dolcezza che io so essere tipica di lui. Sento il suo sorriso. -E allora dillo. Dillo, Yuuki, ho bisogno di sentirtelo dire...-Non finirà, Zero...promesso. Era questo che volevi sentirti dire?Per tutta risposta mi bacia ancora. Non ho idea di come facciamo a salire le scale e a trovare la mia stanza senza cadere. Ci spogliamo a una velocità disumana, come se i vestiti bruciassero o lasciassero lividi sulla pelle, e ci gettiamo sul letto. E qui facciamo l'amore, come se effettivamente fosse la prima volta per entrambi.ZeroYuuki ha appoggiato il viso sul mio petto. Siamo entrambi silenziosi mentre ascoltiamo i battiti dei nostri cuori che ancora non accennano a rallentare, dopo che ci siamo amati, dopo che, finalmente, siamo diventati un unico essere. E' giusto che sia così. Le accarezzo la schiena dolcemente e lei ogni tanto sorride, forse perché le faccio il solletico; forse, semplicemente, perché è felice di riavermi accanto. Se potessi cristallizzare quest'attimo in modo che non finisca mai, lo farei. Come i paesaggi che si vedono nelle palline di cristallo, appunto: tutto è fermo e rimarrà così per sempre. Se solo io e Yuuki potessimo costruirci la nostra pallina di vetro non esiteremmo a farlo. Non ci sarebbe il mondo esterno, nessun condizionamento: solo noi.-Dovresti sentire il tuo cuore. - mormora Yuuki. -Batte fortissimo.Le do un sonoro bacio sulla nuca. -Sono felice, Yuuki. Il cuore mi scoppia perché sono qui con te e perché so che finalmente stiamo bene. Quando ero via non ero mai tranquillo, avevo sempre qualcosa di orribile che mi attanagliava lo stomaco...-Succedeva lo stesso anche a me. Credevo di essere impazzita, Zero. Invece...era solo per te. Perché mi sentivo vuota. - Alza piano piano il volto e i suoi occhi meravigliosi sono nei miei. -Tu mi completi, sai Zero? - sussurra, e i suoi occhi brillano. Il mio corpo è attraversato da un fremito bellissimo e per un attimo sento il desiderio – forte, incontrollabile – di dirle tutta la verità. Di farla finita qui ma soprattutto adesso.-Yuuki – comincio, abbassando lo sguardo -io...Ma qualcosa va storto. Le sue labbra trovano le mie e timidamente cominciano ad assaggiarle, senza darmi la possibilità di andare oltre. Come sempre tutti i miei buoni propositi si frantumano e non trovo la forza di andare oltre e dirle tutto ciò che penso. Dopo il bacio, Yuuki si alza e e si riveste sotto i miei occhi. E' bellissima, e non l'ho mai messo in dubbio: nonostante sia piccolina, il suo corpo sa essere ben slanciato e sensuale, nei movimenti fluidi delle gambe, delle braccia. Adoro ogni piccola cosa di lei, anche i particolari più insignificanti, come il labbro inferiore che è più in carne di quello superiore, o il neo che ha sulla spalla destra che sfioro sempre con le labbra quando faccio l'amore con lei.-Smettila di sbirciare! - mi rimprovera, mentre dal cassetto della scrivania prende una spazzola e comincia a pettinarsi i capelli. -Stavi...per chiedermi qualcosa?Rido, poi mi alzo anche io dal letto e comincio a rivestirmi. Noto con la coda dell'occhio il rossore delle sue guance, particolare che mi fa sorridere ma al contempo scoppiare il cuore per la tenerezza. -Volevo solo...chiederti come stanno andando i preparativi per il saggio.Ecco, piccola, la verità è che nemmeno questa volta ho il coraggio di parlare e distruggerti. Credo che sia troppo presto. Se te lo dicessi ora, come affronteresti tutto quello che devi fare, come il saggio, per esempio?-Stanno andando bene, Zero. Sai, io e Kaname abbiamo pensato anche ai vestiti, alla scaletta; insomma per capire meglio chi deve cantare per primo...Il mio bruco mi racconta tutto, ma proprio tutto, e non posso fare a meno di notare la sua gioia. La sua purezza mi investe travolgendomi e rivoluzionandomi come sempre. No, non posso farlo.-...e quindi, beh, ecco...Verresti, Zero?La sua domanda mi risveglia bruscamente. -Mmmh?-Zero, ti sto invitando ufficialmente al saggio! Come volevi tu...Vado verso di lei, le afferro il volto con le mani e le do un piccolo bacio sulle labbra. -Certo che vengo, bruchetto mio. Avevi qualche dubbio?Il suo sorriso è un sorriso di conquista e liberazione. Temo che temesse davvero che avessi potuto dirle di no. Ma dove vuole che vada, se non dove c'è lei?-Ho già scelto il vestito che indosserò, sai? - mi dice, andando verso l'armadio. -Vuoi vederlo?-Eh no, amore, voglio che sia una sorpresa.-Ma...- comincia, mettendo il broncio. Io le sorrido e mi metto di fronte a lei, prendendole le mani.-So già che sarai bellissima. - mormoro, appoggiando la mia fronte alla sua.Lei chiude gli occhi per qualche istante. Quando li riapre, il color cioccolato mi si ficca nell'anima, inesorabile. Respira a fondo, come se stesse per dire o fare una cosa importante, come se tutto dipendesse da quello che succederà.-Voglio che tu sappia una cosa, Zero. Voglio che tu sappia che quando al saggio canterò lo farò per te. Che ti terrò nel cuore, come faccio sempre. Così sarai sicuro che ogni parola che uscirà, uscirà perché tu esisti, e perché mi hai dato la possibilità di amarti.***YuukiScosto le tende un pochino e ciò che vedo mi fa letteralmente balzare il cuore in gola. Il teatro è completamente pieno, o quasi, e ci sono proprio tutti: Yori, Hanabusa, i miei genitori e alcuni miei compagni di classe. E' stata Yori a insistere perché li invitassi, ma ora me ne sto pentendo.E' la sera del Saggio, e posso dire con certezza di non essermi mai sentita più agitata e smarrita di così. Tutti coloro che devono cantare e che mi circondano sembrano essere almeno dieci volte più sereni di me. Stiamo aspettando che lo spettacolo cominci dietro le quinte e la tensione è talmente alta che, se ci fermiamo un attimo ad ascoltare, sentiamo perfettamente i nostri respiri spezzati. Pochi osano parlare, molti altri provano. Io, più che altro, sembro un burattino impacciato.-Ehm, Yuuki? - mi chiama Maria, una ragazzina del secondo anno. Anche lei stasera canterà, ma da solista. -Kaname mi ha chiesto di venirti a chiamare. Ti aspetta giù.Ringrazio Maria e sgattaiolo fuori dalle quinte, incamminandomi verso il piano di sotto, dove la gente comincia a entrare per poi dirigersi nella sala principale. Il vestito che indosso per fortuna è molto comodo, anche se posso dire di aver indossato di meglio. Dalla cima delle scale mi ritrovo a guardare di sotto per capire dove sia Kaname. Allungo lo sguardo, finchè i miei occhi individuano la sua figura slanciata. Sembra distratto, però, così vado più in là con lo sguardo e...Il mio cuore perde un battito.Proprio così mi scontro bruscamente con due occhi color dell'ametista che non accennano a lasciarmi andare. Mi osservano, mi scrutano l'anima e come sempre non posso fare nulla per impedirlo. Mi lascio andare, mi lascio esplorare, dimenticandomi che siamo circondati dalla gente: all'improvviso ci siamo solo noi, solo io e Zero.Comincio a scendere le scale imponendomi di non cadere, senza mai lasciare gli occhi del mio uomo e concedendogli un sorriso che è solo nostro. Il suo viso è sereno, rilassato, ma ciò che lo tradisce è proprio il viola dei suoi occhi che si è fatto più intenso. Sembra vogliano risucchiarmi all'interno e non lasciarmi andare mai più. In questo momento e per sempre, Zero, io ti appartengo.C'è ancora un momento in cui rimango in bilico, subito dopo aver sceso le scale. Cerco di respirare normalmente anche se sono sicura che il mio corpo trema e i miei occhi brillano.-Ehi. - mormora Zero. E forse è solo adesso che mi rendo conto di quanto sia elegante stasera: indossa un frac nero che gli si addice tantissimo, mentre sotto si intravede la camicia bianca che stacca perfettamente con la cravatta dello stesso colore del completo. La cosa più naturale che mi viene da dire, con la faccia probabilmente più imbambolata del secolo, è: -Sei bellissimo.Zero, in un primo momento, rimane stupito e allarga impercettibilmente gli occhi – anche se io lo noto - che non si staccano mai dai miei. Forse proprio in essi scorge la verità delle mie parole. Poi comincia a ridere, una risata pura che ha il potere di rilassarmi e rendermi al contempo felice. Mi dà un leggero bacio sulle labbra, troppo breve, troppo fugace, poi intreccia le dita alle mie si affianca a me, in modo che entrambi abbiamo Kaname di fronte. Poi mormora al mio orecchio: -No, tu sei bellissima. Mi sei mancata da morire, oggi.In effetti non abbiamo avuto modo di vederci, perché lui è stato in libreria mentre io ho avuto le prove generali, e devo dire che anche a me è mancato molto. C'è un'atmosfera bellissima stasera tra noi due e spero che nulla la intaccherà, anche se dubito ci sia qualcosa che possa farlo. Per un breve istante, io e Zero ci riperdiamo l'una negli occhi dell'altro...-Yuuki. - mi chiama Kaname, riportandomi alla realtà. -Ti ho fatto chiamare qui perché volevo dirti che saremo i settimi a esibirci. Sei pronta?Stringo un pochino più forte la mano di Zero. -Credo di sì.Kaname mi sorride, radioso. Anche lui sta molto bene nel suo frac bianco che contrasta perfettamente con il colore dei suoi capelli. -Andrà bene, Yuuki. Ah, stavo giusto dicendo a Zero che gli ho riservato un posto in una delle prime file.Mi esce un sorriso spontaneo. -Kaname...grazie. Grazie davvero. - dico, sentendo una forte gratitudine per questo ragazzo. E' davvero troppo buono con me.-In effetti è stato molto gentile da parte tua, Kaname. - aggiunge Zero, con un tono abbastanza normale. Che meraviglia, questi due stanno facendo progressi!-E' stato un piacere. Ora vado, comunico la scaletta anche agli altri. Ci vediamo su, Yuuki. - Kaname fa qualche scalino ma poi si volta di nuovo, incrociando il mio sguardo. Per un attimo, mi sento divorata dal fuoco dei suoi occhi cremisi.-Sei molto carina stasera, Yuuki. - mormora, poi, con il suo fare elegante, sale le scale e scompare dalla nostra vista.Zero si è irrigidito e perciò mi viene automaticamente da alzare gli occhi al cielo. Mi stringo a lui. -Ehi, non fare il geloso...-Geloso io? Ma va...e poi, ha appena detto una terribile bugia.Mi stacco leggermente per poterlo guardare in faccia. -Quale bugia?I suoi occhi si addolciscono di colpo. Con il dorso delle dita mi accarezza una guancia. -Stasera non sei solo carina, amore mio. Sei molto più che meravigliosa. - mormora.Mi arrampico sulle sue spalle mettendomi in punta di piedi e gli rubo un bacio sulla labbra, bacio nel quale le nostre labbra giocano. Le sue braccia mi stringono, facendomi sentire al sicuro. Quando ci stacchiamo, ho praticamente lo stomaco in gola. -Di cosa stavate parlando tu e Kaname?-...Mmmh, niente di che. Che stasera farai un figurone, che sei la sua migliore allieva...credo che il tuo maestro abbia una cotta per te.-Zero! - lo ammonisco.-Non dirmi che non te ne sei accorta, Yuuki! Hai visto come ti guardava mentre scendevi le scale? Ti mangiava con gli occhi.E' assurdo, Kaname non può avere una cotta per me. E' gentile, certo, ma è perché Kaname è fatto così, lui dà il cuore e io credo di averlo capito. Probabilmente, invece, Zero no.-Sinceramente non ci ho fatto caso. - ammetto. -Perchè stavo guardando il mio ragazzo che stasera è elegante da morire...- mormoro, abbassando lo sguardo e giocherellando con la sua cravatta. Lui ridacchia e mi da un sonoro bacio sulla tempia.-Credo che si ora che tu vada, amore.-Già...- mi faccio piccola piccola nel suo petto.-Ehi...c'è qualcosa che non va?Sospiro. -Ho paura che qualcosa vada storto, Zero. - confesso, e lui nell'udire quelle parole mi stringe più forte.-Non devi averne, piccola. Sarò con te. Se non ti senti sicura, non devi fare altro che guardarmi. Siamo io e te, in camera tua, seduti sul tuo letto: tu mi guardi negli occhi e mi fai sentire come canti. Niente di più...solo io e te.E voglio crederci. Qualcosa, nel mio petto, mi urla che posso farcela se Zero è con me. Insieme, un passo alla volta, supereremo anche questo.Nel sorriso che gli concedo subito dopo le sue parole, ci metto tutta me stessa.Broken strings – Jim Morrison feat. Nelly Furtado-I prossimi a esibirsi saranno Kaname Aidoh e Yuuki Kuran!E' così che il presentatore ci annuncia, e posso giurare di non sentirmi più le gambe. Devono essersi disintegrate. Kaname, invece, è molto a suo agio. E' lui infatti a scostare le tende e precedermi mentre saliamo sul palco. La folla in teatro ci applaude. C'è un rumore pazzesco, che entra dalle mie orecchie e si propaga in tutto il mio corpo procurandomi brividi infiniti. Non ho mai assistito a niente del genere, ma posso dire con certezza che la sensazione che sto provando è di essere, nella compostezza e nei limiti di un corpo umano, uno spirito immenso. E non so dire se sia paura o felicità. Probabilmente è un miscuglio di entrambi che ha perso i contorni e che si è disfatto.Kaname si siede al pianoforte e io gli vado accanto, pur rimanendo in piedi. Mi guarda così intensamente che per un attimo, solo per un breve ma intenso attimo, è come se in teatro ci fossimo solo noi due. Mi inonda di certezze, certezza che ce la possiamo fare se ci crediamo e se questa cosa la facciamo insieme. Mi sorride, un sorriso sereno e sincero, poi inizia a cantare il suo pezzo.-Let me hold you, for the last time, it's the last chance to feel again...but you broke me, now i can't feel anything...Non avrei mai pensato di trovarmi qui e adesso. Se qualche anno fa mi avessero detto con certezza che oggi avrei cantato su un palco accanto a un ragazzo meraviglioso e che avrei avuto l'amore della mia vita a pochi passi da me non ci avrei creduto. Era decisamente più facile arrendersi, allora, quando non c'era niente per cui vivere.-I tried to forgive but it's not enough, to make it all okay...you can't play on broken strings, you can't feel anything, that your heart don't want to feel, I can't tell you something that ain't real...Il cremisi, negli occhi di Kaname, si è fatto sì più intenso ma soprattutto anche più dolce, forse consapevole di quanto questo passo per me sia importante. Ed è davvero bello avere lui accanto. Ha sofferto tanto nella vita e se posso aiutarlo anche solo in minima parte, beh, allora lo faccio, e di sicuro non mi tiro indietro. Il mio pezzo sta per cominciare e il cuore mi salta alla gola, ma come avevo promesso a Zero, i miei occhi sono immediatamente nei suoi. E, come previsto, ora ci siamo solo io e lui: io seduta sul mio letto mentre gli faccio sentire quanto sia migliorata.-Oh what are we doing, we are turning into dust playing house in the ruins of us...Non ci sono parole – forse in realtà non ce ne sono mai state – per esprimere quanto in questo momento io stia amando Zero. E forse è proprio questo sentimento puro e fortissimo che trabocca dalla mia voce quando io e Kaname cantiamo il pezzo finale, insieme, con gli occhi praticamente lucidi e le mani che tremano. Ma la voce è ferma, non ci tradisce.-But we're running through the fire, when there's nothing left to say, it's like chasing the very last train when we both know it's too late...La canzone termina e il pubblico ci concede un applauso che non dimenticherò mai, ed è una promessa solenne che faccio a me stessa. La mano di Kaname, calda e rassicurante, avvolge la mia, così poi mi trascina è più avanti sul palco e qui facciamo il nostro inchino. Non ho mai lasciato gli occhi di Zero, e lui non ha mai abbandonato i miei. Noto che mia madre ha gli occhi lucidi e che Yori e Hanabusa – e qui mi scoppia quasi il cuore – si tengono per mano. Dopo un bel respiro profondo, torno a guardare Zero e sussurro: -Ti amo. Una confessione nostra che nessuno potrà mai portarci via.Lui sorride, e per un attimo, un folle attimo, mi sembra di vedere che ha addirittura gli occhi lucidi, per me. Per me. -Ti amo anch'io. - vedo che mi dice, solo e semplicemente muovendo le labbra.Kaname e io corriamo dietro le quinte, e in un momento dove non c'è proprio nessuno, mi afferra il viso tra le mani e mi dice, con voce profonda: -Sei stata bravissima, Yuuki. Adesso andiamo dagli altri, vedrai come saranno entusiasti...- Ridendo, mi afferra una mano e mi trascina via dalle quinte, ma io sento che c'è qualcosa che devo dirgli.-Kaname, aspetta. - dico, quasi senza fiato. Lui mi osserva senza capire. -Se sono qui oggi è anche grazie a te. Per cui...ecco, volevo solo dirti grazie. Grazie con tutto il cuore.Con il timore di aver detto la cosa sbagliata al momento sbagliato, abbasso lo sguardo timidamente. Mi aspetto che mi dica di smettere di farneticare, ma non fa nulla di tutto ciò. Anzi, improvvise e calde, arrivano le sue braccia che mi circondano e mi avvolgono in un abbraccio completamente nuovo e inaspettato.-Sono io a ringraziare te, Yuuki. Per la tua dolcezza e per la tua spontaneità. Non ero così felice...sì, credo che non ero così felice da quando Sky se n'è andata, Yuuki.Ed è con questa bellissima consapevolezza che, piano piano, sorridendo per la gioia, avvolgo anche io il suo corpo con le mie braccia fragili.

Just believe (Zero X Yuki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora