3

3.1K 47 11
                                    

Elèna Petrova

Mi svegliai bruscamente a causa di un incubo. Mi passai un mano tra i capelli e potei notare che era mattina. Così saltai giù dal letto e mi lavai. Poi andai di fronte allo specchio per legarmi i capelli in una bella coda alta ed infine presi il costume da bagno ed un pantaloncino.  Li indossai essendo che le mie amiche volevano andare in piscina.

Prima di prendere tutto l'occorrente scesi di sotto e mi maledessi per averlo fatto ma sopratutto per essere scesa senza maglietta ma bensì con la parte superiore del costume dalla quale si poteva notare una parte di seno.

<<Buongiorno Elèna, questo è tuo marito finalmente potete conoscervi>> dice mio padre con sguardo severo per farmi notare il suo disappunto su come mi ero vestita.

Non ero mentalmente pronta ma entrai in salone e potei notare un uomo sulla cinquantina che stava controllando delle carte.

<<Lui è il padre del tuo sposo>> e potei respirare regolarmente sapendo di non dovermi sposare con un uomo molto più grande di me.

<<Questo è tuo marito>> dice mio padre riferendosi al ragazzo seduto sulla poltrona. Era vestito elegante, indossava un pantalone nero e una camicia bianca con le maniche un pó alzate.

La mia attenzione ricadde però sul suo volto e sui suoi occhi.

<<Tu?>> dico con stupore appena lo riconobbi. Era lo stesso ragazzo del bar, lo stesso che mi accompagnò a casa, lo stesso che mi ha baciata sulla guancia..

A quelle mie parole lui alzò il suo sguardo e mi notò.

<<Piacere Lorenzo Salvatore>> si presenta come se nulla fosse, tendendo la mano ma io non la accettai perché infastidita dal suo modo di fare.

Poi mi girai verso mio padre che prese le carte del tavolo e me le porse.

<<Devi firmare>>

<<Io non firmo>> gli rispondo schietta.

Mi uccise con lo sguardo ma me ne fregai.

<<Io non mi sposo>> dico poggiando le carte sul tavolo ed andandomene.

Presi la borsa ed uscii di casa.

<<Ehi E, vieni>> mi chiama dalla macchina Chiara.

<<Arrivo>>

Ma prima di entrare mi ferma proprio la voce dell'ultima persona a cui avrei pensato.

<<Principessa!>>

Incrociai lo sguardo di Chiara e diceva palesemente: "che bello" e lo potei capire dal sorrisetto che mi fece ed un sopracciglio alzato.

E così mi girai verso l'uomo muscoloso e decisamente più alto della sottoscritta.

<<T-tu lo sapevi?>> gli domandai incrociando le braccia.

<<Che dovessimo sposarci? Sì, sono stato io a volere te come mia moglie>>

Immaginavo che lo sapesse.

<<E perché proprio io?>> domando

<<Parce que tu es la femme qui m'a rendu fou le premier jour où je t'ai vu et donc tu devais être à moi.>> dice in francese.

Sbatto le palpebre più volte non capendo una singola parola di ciò che ha detto.

<<Scusami?>>

<<C'est bon, princesse>>mi dice poi.

<<Traduzione?>> dico ridendo.

<<Devi firmare il contratto Elèna>> dice poi più serio.

Non sarò mai tua?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora