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Elèna Petrova

Chiudo gli occhi e sospiro.

Lorenzo si allontana da me e mi guarda soddisfatto per avermi lasciato senza parole e anche senza fiato.

Si avvicina nuovamente al mio orecchio e la sua mano fa su e giù sulla la mia schiena.

<<Ti ho lasciato senza parole, piccolì?>>

Degludisco a quel nomignolo. Sapeva come farmi impazzire, come farmi immaginare le cose più sporche al mondo con un semplice tocco e un semplice nomignolo.

<<Lorenzo che vuoi?>> domando cercando di avere un tono calmo.

Le sue mani si posano dolcemente sui miei fianchi, il suo tocco leggero ma insistente, mentre mi guarda con un misto di desiderio e determinazione.

<<Vorrei strapparti immediatamente questo vestito di dosso e toccarti dappertutto..>> dice.

Quelle parole mi lasciarono la pelle d'oca e un brivido lungo la schiena mi percorse.

Poi si allontana e si porta le mani alle tasche come per godersi la mia espressione facciale e il modo in cui il mio corpo rispondeva.

<<Pensavo fossi arrabbiato con me..>>

<<E cosa ti dice che io non lo sia ancora?>> dice e poi si avvicina al mio collo.

Mi bacia il collo e potei rabbrividire.

<<Ti ho solo dimostrato che sono mille volte meglio di quel bastardo con cui hai fatto sesso..e ti ho dimostrato che rimani mia. Mia da proteggere, mia da amare e mia da scopare.>> dice allontanandosi.

Degludisco a quelle parole.
Tutto a un tratto persi le parole, la mia mente fu coperta da un lenzuolo bianco e il mio cuore iniziò a battere più del dovuto.

<<Sei nervosa piccolì?>>

Ma che stava facendo?
Una cosa è certa, mi stava mandando in confusione.

<<La prossima volta, ripensaci prima di tradire uno come me>> dice Lorenzo per poi andar via.

Sento dei passi avvicinarsi, era Demir.

<<Dobbiamo parlare>> mi dice con tono autoritario.

<<Di cosa?>> domando.

<<Perché hai detto tutto a Lorenzo?>>

<<Non potevo mentirgli, Demir..e prima o poi la verità sarebbe risalita a galla>> dico frustata.

<<Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?>> dice avvicinandosi con fare minaccioso.

<<Mi dispiace ma andava fatto. Abbiamo sbagliato entrambi e ne paghiamo le conseguenze.>> dico avvicinandomi e alzo il capo per incontrare il suo volto.

Non disse nulla e si avvicinò un'altro pò.

Il suo sguardo inizia a vagare per il mio corpo per poi risalire e fermarsi alle mie labbra.

<<Ti sta molto bene questo abito>> dice Demir.

<<Grazie>> dico semplicemente.

Si avvicina di nuovo <<Sto immaginando come sarebbe vedere questo tuo vestito a terra, in camera mia, insieme al tuo intimo>>

Le sue parole mi facevano effetto.

<<Anche il tuo corpo senza vita sarebbe davvero bello da vedere>> dice una voce dietro di me.

Mi giro ed era Lorenzo.

Non sarò mai tua?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora