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Elèna Petrova

<<Dobbiamo organizzare il matrimonio>> mi dice Lorenzo dietro di me.

Matrimonio? È l'ultima cosa che mi serve.

<<Bravo, trovati un'altra e sposatela>> dico arrabbiata.

Non sopporto quando mi si scriva il mio futuro, quando me lo programmano e quando devo fare qualcosa controvoglia.

Io non mi sarei mai sposata con lui.
Non lo conosco ed è un cazzo di stronzo, egoista, mafioso con la quale non voglio avere niente a che fare.

<<Non ho chiesto il tuo permesso>> mi risponde poi, prendendomi dal braccio e chiudendoci in una stanza.

<<Che stai facendo?>> domando sconvolta.

Ha appena chiuso la porta a chiave e quest'ultima l'ha infilata nella sua bella tasca dei pantaloni. Non sarei più uscita da lì.

<<Ti rende nervosa stare sola con me?>>
Mi dice con voce persuasiva.

Inizio a respirare più pesantemente e indietreggio fino ad arrivare ad una poltroncina sulla quale mi sedetti cercando di rilassarmi.

Io non conoscevo quest'uomo né il suo passato e né cosa avesse in mente.

<<Non uscirai da qui fino a quando non avrai firmato il contratto>>

Appena pronunciò quella parola: "contratto", è lì che qualcosa dentro di me si scatenò portando fuori solo rabbia.

<<Io non firmerò proprio niente.>> dico seria e decisa.

Avrei potuto morire ma io quel contratto l'avrei solo voluto bruciare.

E come risposta, da parte sua ricevetti solo uno sbuffo.

<<Quella a sbuffare dovrei essere io.>> dico ancora innervosita.

Mi rise in faccia e poi aprì bocca <<Mia cara Elèna allora sei pronta a vivere in questa stanza per tutta la tua vita?>> mi dice e non stava scherzando.

Inghiotto un groppo di saliva che mi andò anche storto ma cercai di non tossire e né di reagire a quelle dure parole.

<<Ora non parli più?>> mi dice scontroso.

Avrei voluto prendere quelle chiavi e fuggire da lui e da quella stanza e solo al pensiero di rimanere in questo ambiente mi spaventò.

<<Sono claustrofobica, quindi a meno che tu non mi voglia ritrovare stecchita con un attacco di panico per terra, ti conviene stare zitto e aprire quella dannata porta>> dico con calma anche se dentro di me c'era una confusione totale.

Mi sorride e poi mi dice <<Allora firma il contratto>>

<<Ma perché? Io e te non ci amiamo, non siamo una vera coppia e tantomeno ci sposeremo perché io non mi sposerò mai con te. Non posso tradire Christian->> e mi fermai al suo nome.

Lo vedo Lorenzo, vedo che sei geloso, vedo come mi guardi e questo tuo modo di fare non mi dà fastidio ma perché?

<<Tu non lo vedi più. Quindi o lo lasci o sta volta quello a volerlo morto sono io e non più tuo padre.>> dice con una nota gelosa.

<<Non>> dico facendo un respiro e cercando con cura le parole giuste <<Non farlo>>

Io tengo a Christian e lo amo e ciò non potrà mai cambiare solo perché ora devo sposarmi con uno sconosciuto.

Non sarò mai tua?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora