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Lorenzo Salvatore

Un'altra giornata di merda inizia.

Così mi alzo e apro le tende di camera mia per far entrare il sole. Mi stiracchio un pó per poi andare in bagno e farmi una doccia, prendo poi i pantaloncini grigi della tuta e una maglietta bianca aderente per andare in palestra.

Prendo le cuffie e mi dirigo prima in ufficio con la mia bellissima Ferrari rossa per vedere se fosse tutto in regola.

<<Ciao boss>> mi dice Giorgio, il mio amico più fidato.

<<Salve>> mi dicono poi altri dipendenti e nei loro occhi potevo leggere paura, e questo mi fece piacere.

<<Tutto in regola?>> domando avvicinandomi a Sarah, la mia segretaria nonché distrattice, se non si fosse capito me la scopo ma non ha niente a che fare con i sentimenti. Scopiamo per piacere non per amore.

<<Avevi dubbi?>> mi domanda ironica.

<<Meglio così>> dico per poi andarmene quando la sua voce mi ferma.

<<Ho una domanda da porti prima che te ne vada>> mi dice con un tono di voce insolito.

Così mi girai verso di lei e la vidi abbastanza in difficoltà.

<<Dimmi>> dissi freddo.

<<So che ormai hai una fidanzata perciò noi cosa siamo?>>

Noi? Non c'è mai stato un noi o almeno per me e cazzo mi sa che l'ho illusa soltanto.

<<Mi dispiace Sarah ma io non provo e non ho mai provato niente nei tuoi confronti. Io ho sempre chiarito il fatto che fosse solo sesso.>> e appena incrocio il suo sguardo noto dispiacere anche se poi si ricompone e mi dice un semplice "okay" come se non fosse successo niente.

Senza pensarci troppo esco dall'edificio ma vengo nuovamente interrotto, ma sta volta è Giorgio.

<<Possibile che oggi mi dovete interrompere tutti?>> dico seccato.

<<Camomilla?>> mi dice ironicamente.

<<Preferisco scoth>> dico serio mettendomi le mani in tasca.

<<Come va con Elèna?>> mi domanda.

Ed ecco che quando si parla di lei mi viene in mente il suo bel volto e quel fottuto corpo e il bello che era mia e solo mia. Il suo per caratterino mi è piaciuto dal primo momento in cui l'ho vista ed ho pensato "lei deve essere mia". È diversa da tutte le altre, non si fa comandare a bacchetta, è solare, sincera e vera.

Sorrisi come un idiota e poi gli risposi.

<<Signorina Elèna, Giorgio>> lo corressi togliendomi il sorriso dalla faccia.

<<Si Signorina...bhe come va? È già caduta al tuo fascino?>> mi dice dandomi una gomitata.

<<E chi è che non resiste?>>dico scherzando anche se modestamente mi ritengo un ragazzo molto bello.

Moro, ricciolino, occhi verdi, addominali, tartaruga, ho stile, sono alto e ricco. Chi è che non vorrebbe essere me?

<<Vado sennò faccio tardi>> dico

<<Deve firmare il contratto, Lorenzo>> mi dice poi serio.

<<Lo farà. È solo questione di tempo>> dico sicuro di me stesso perché lei dovrà firmarlo.

____

Vado a casa Petrova per incontrare nuovamente il padre di Elèna per definire alcune questioni.

<<Ma tu vivi qui?!>> mi dice la principessa, abbastanza scocciata della mia presenza, scendendo le scale in pantaloncini corti e una maglia crop top.

<<E tu sei sempre così bella?>> dico.

Potei notare un piccolo sorrisetto che tolse subito dopo che notò i miei occhi su di lei.

Poi mi oltrepassò facendomi notare il suo bel fondoschiena.

<<Vuoi una foto?>> mi domanda poi capendo che la stessi guardando.

È proprio questo che mi piace di lei, non fa la gattamorta, mi tiene testa ed è cocciuta.

<<Signore>> saluto Chase.

<<Salve>> mi risponde poi tendendomi la mano.

La afferrai saldamente per poi sedermi comodamente sulla poltroncina di fronte alla sua scrivania nel suo ufficio.

<<Quando verrà sua figlia a vivere da me?>> gli domando senza fare tanti giri di parole.

<<Quando vuole lei.>> mi risponde dandomi appunto del "lei".

<<Quindi potrei portarla di peso anche adesso?>> gli domando.

<<Si>> mi risponde.

Ma prima di andare mi percorre una domanda nella mente.

<<Signore>> dico sistemandomi, pensandoci due volte prima di porgli la domanda.

<<Elèna...è-è pura?>> dico un pó a disagio.

Mi sorride e mi fa cenno di si con la testa.

<<Si lo è. Non si è mai spinta fino a questo punto, nonostante stette insieme al suo ragazzo per molto tempo>>

<<Ex Signore, ex ragazzo>> lo correggo.

Non sopporto il fatto che Elèna sia stata insieme ad un altro ed essere toccata ma per fortuna non fino a fare sesso.

Sono sollevato e soprattutto onorato del fatto che la sua prima volta sarà con me.

<<Ma certo>> disse.

Esco dalla stanza per andare a prendere Elèna e portarla a casa mia, con o senza il suo permesso.

La cerco per tutta la villa ma niente.
Vado poi in camera sua e senza bussare entro ed è lì che la vedo.

<<Non si bussa più?>> mi dice interrompendo qualsiasi cosa stesse facendo.

<<Vieni con me.>> dico.

<<Dove?>>

<<A casa mia o meglio dire casa nostra>> la informo.

<<Spero tu stia scherzando!>> dice con voce isterica.

<<No. Ora o vieni con le buone, quindi ti fai una bella valigia e saluti i tuoi oppure con le cattive e quindi ti prendo di peso e ce ne andiamo>> dico incrociando le braccia.

Scosse la testa e fece uno smorfia penso che mi stia mandando a fare in culo in tutte le lingue esistenti in questo mondo.

Si alza e prende tutte le sue cose, mi oltrepassa nuovamente per correre dal fratello e salutarlo fa lo stesso con la madre e poi passa davanti al padre senza degnarlo di uno sguardo.

La raggiungo e le sussurro <<Non saluti tuo padre?>> 

<<Se non l'ho salutato ci sarà un motivo, non credi?>> mi dice acida.

<<Come vuoi>> dico prendendo la valigia per metterla dietro e poi aprii la portiera ad Elèna e solo quando si è seduta entrai a mia volta.

L'aria era tesa e in silenzio arrivammo alla villa.

<<Che sia chiaro..>> mi dice.

<<..Io non sarò mai tua e né tantomeno tua moglie o fidanzata.>> finisce per poi entrare nella villa.

<<Buongiorno Signori>> ci da il benvenuto la servitù.

<<Puoi chiamarmi Elèna>> Si presenta amichevolmente agli altri.

<<Non è vero dovete tutti chiamarla Signorina Elèna, chiaro?>> dico autoritario, correggendola.

Non sono amico della servitù anche loro mi temono ed è giusto così.

<<Dorota, per favore prendi le valigie e portale di sopra>> Ordino alla cameriera.

<<Prima ti presento i miei.>>

Non sarò mai tua?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora