Capitolo 17

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Arrivai alla festa con circa un quarto d'ora di ritardo, casa di Jacob era già stracolma di gente, e la musica mi stava annebbiando i pensieri. C'era un tavolino pieno di bicchieri e brocche piene di alcolici e super alcolici. In mezzo a tutte le teste provai a scorgere quella di Ava: non la trovai.

"Ciao!!" salutai Sasha, il mio migliore amico. Era estremamente attraente quella sera, ma io ero sempre riuscita a vederlo solo come un amico.

I suoi occhi erano scuri e i suoi capelli erano ricci e color nocciola.

"Con chi sei venuta stasera?" mi domandò lui

"In pratica da sola, ma in realtà dovevo andarci con Ava, che è partita un po' prima perché io come tu ben saprai alle feste e cose simili sono sempre in ritardo!" gli risposi con un sorrisetto imbarazzato.

"Prendiamo un po'?" mi indicò con la testa il tavolo dei drink ma io declinai l'offerta.

"Fumi?" gli domandai. Lui annuì con la testa.

"Allora andiamo a fumarci una sigaretta" lui accettò e uscimmo insieme in giardino. Ci sedemmo su uno dei divanetti disposti intorno alla grande piscina. Tirai fuori il pacchetto e l'accendino, mi accesi la sigaretta, disponendo la mano a conca. Poi passai l'accendino a Sasha. Stava osservando il vestito rosso e aderente che mi fasciava il corpo, lo notai dal suo sguardo, che puntava più in basso rispetto al mio viso. Il ragazzo si tolse la sigaretta dalla bocca e mi rivolse un sorriso. Gli occhi mi scivolarono sull'anello che gli pendeva all'orecchio destro.

"Ann senti-" lo bloccai subito

"Sasha è dal primo anno che ti dico che non mi piace essere chiamata Annabeth, chiamami Jade!" Annabeth era il mio secondo nome e non mi piaceva affatto essere chiamata così, mi risultava antico e poco affine a me.

"Umh scusami Jay, giuro la smetto di chiamarti così" subito dopo mi poggiò una mano sulla schiena, che inizio a scivolare su e giù. Nel frattempo vidi Dylan uscire dalla villa con la fronte sudata e gli occhi di un colore più acceso rispetto al solito. Aveva una sigaretta infilata tra le labbra, e nella mano serrata a pugno teneva un accendino. Dylan sembrava in procinto di esplodere. Sasha lo richiamò.
Dylan, che cazzo hai?" sputò senza farsi troppi scrupoli

"Ti hanno insegnato a farti i.." si fermò tentando di non risultare brusco, e dando per scontato di essere stato chiaro iniziò a unirsi a un gruppetto dall'altra parte della piscina. Lì c'erano un mucchio di ragazze tutte ammassate intorno ai popolari della scuola : Jacob, e il suo gruppetto. C'erano tutti, tranne uno : Oliver. Si, si sapeva che era stato mandato in presidenza la mattina stessa, ma era strano che mancasse alla festa. Cascasse il mondo, Olly, non era mai mancato a una festa. Sasha mi riportò alla realtà schiarendosi la voce, obbligandomi a girarmi verso di lui.

"Jade stai bene?" mi domandò

Sasha è sempre stato estremamente premuroso, siamo amici sin da quando siamo piccoli, anzi, lui è sempre stato il mio migliore amico: tenero, leale, buono e sincero. L'amico che tutti desidererebbero. Ero talmente sovrappensiero che feci preoccupare Sasha. Lui iniziò a massaggiarmi le spalle e a cingermi un braccio intorno alla vita.
"Sì Sasha, va tutto bene." mi affrettai a rispondere rivolgendogli un sorriso rassicurante. Iniziai a passarmi nervosamente le masi sulle cosce e a giochicchiare con la collana, facendola roteare in un dito. Solo in quel momento un brutto presentimento ed un pensiero angosciante mi si fissarono in mente: ma in tutto ciò, dov'era finita Avanna?

"Ehm, umh.. Sasha, io devo andare in bagno". lui annuì un po' accigliato ma senza proferire una parola annuì e io mi voltai, andando davvero verso il bagno. Senza risparmiarmi qualche spallata arrivai davanti alla porta del bagno e bussai 3 volte.

"OCCUPATO!!" dall'altra parte della porta sentì una voce, sembrava sconvolta: era quella di Avanna.

"Ava apri!" mi affrettai a rispondere. Senza troppe lamentele sbloccò la serratura del bagno e io mi precipitai dentro.

"Cosa ti è successo!?" era spettinata, il trucco le colava sotto gli occhi e il vestito era sporco: aveva appena vomitato. Era scossa e non si reggeva in piedi. La ressi per la testa e iniziai a tastarmi le tasche. CAZZO IL CELLULARE! Le adagiai la testa e le dissi di aspettarmi. Mi misi a correre in mezzo alla calca di gente ammassata e raggiungi i divanetti. Sasha era ancora seduto lì.

"Il mio cellulare Sasha, veloce!" lui me lo porse e senza capire mi vide scappare indietro un'altra volta. Mi riimmersi nella gente.
"Cosa è successo?" era Dylan.

"Non c'è tempo per spiegare" tornai a correre verso il bagno, ma lui mi afferrò per il polso.

"Cosa è successo alla rossa?" che intuito.

"DYLAN, L'HO GIÀ DETTO NON C'È TEMPO PER SPIEGARE!" lui mi seguì fino alla porta del bagno. Poi lui rimase fuori ed io entrai. Trovai Avanna con gli occhi serrati: era sdraiata sul pavimento e non riuscivo a capire se fosse cosciente. Aprii la porta.

"Dylan ti supplico aiutami!" gridai, e lui sbarrò gli occhi. Lei era cosciente, ma sotto shock, tanto quanto me.

"Tu per le braccia e io per le gambe!" dissi a Dylan che si limitò ad annuire. Ci accucciammo e con un po' di fatica riuscimmo a sollevarla.

"Ti prego basta!" tre parole, che mi fecero capire cosa stava succedendo: Avanna stava avendo un'altra crisi.

𝑺𝑷𝑨𝒁𝑰𝑶 𝑨𝑼𝑻𝑹𝑰𝑪𝑬🪞
𝑪𝒊𝒂𝒐𝒐!! 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒗𝒊 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒏𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒆𝒓𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒐 𝒂𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒊, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒊𝒐̀ 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒗𝒆 𝒏𝒆 𝒉𝒐 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒐 𝒖𝒏𝒐, 𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒗𝒆 𝒋𝒆 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒐 𝒖𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐.
𝑺𝑷𝑶𝑰𝑳𝑬𝑹: 𝒔𝒂𝒓𝒂̀ 𝒅𝒂𝒍 𝒑𝒐𝒗 𝒅𝒊 𝑫𝒚𝒍𝒂𝒏
𝑰𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒗𝒊 𝒉𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒆𝒓𝒆 𝑺𝒂𝒔𝒉𝒂 "𝒍'𝒂𝒎𝒊𝒄𝒐", 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒍𝒆𝒊 𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒇𝒊𝒏𝒊𝒔𝒄𝒆, 𝒅𝒊 𝑱𝒂𝒅𝒆. 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒎𝒐𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒖𝒔𝒑𝒆𝒏𝒄𝒆 𝒆 𝒂𝒏𝒈𝒐𝒔𝒄𝒊𝒂 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝑨𝒗𝒂 𝒔𝒕𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒆..
𝑨𝒍 𝒑𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐🤞🏼
𝒎𝒂𝒓𝒊𝒊𝒊 <3

𝓐𝓻𝓻𝓱𝔂𝓽𝓱𝓶𝓲𝓪: 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕𝒃𝒆𝒂𝒕𝒔 ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora