Un altro pomeriggio terribile, così tanto terribile che forse sarebbe stato meno atroce passarlo in ospedale.
Fino a qualche decina di ore prima non avrei mai detto di rimpiangere una giornata in quella struttura universalmente nominata ospedale.
Non mi mancavano affatto, ma mi mancava la quotidianità, in cui le cose andavano più o meno bene e Jade era ancora quella che era prima.
Il dolore che stava provando Jade si stava trasmettendo anche a me stessa, lasciandomi un senso di ansia, tristezza e vuoto incolmabile.
Incolmabile.
Pensavo di essere ormai diventata rigida, inscalfibile e senza sentimenti, se non la rabbia, ma a causa di quel fatto terribile capii che avevo ancora abbastanza emozioni da provare quella mancanza nel cuore.
Non riuscivo a capacitarmi di quello che era successo a Jade.
Perché?
Perché c'è così tanta cattiveria nel mondo?
Perché questo pianeta è così raccapricciante?
Perché è popolato da mostri viscidi come l'essere che non avrebbe più fatto chiudere occhio alla mia migliore amica per ogni notte della sua vita?
Perché Jade era stata costretta a inficcargli un coltello nella gola?
Perché?
Lei se n'era stata per il resto del pomeriggio stravaccata sul letto, senza fare nulla, senza dimostrare una minima voglia di rialzarsi.
Ma come biasimarla.
"Puoi andarmi a prendere il pacco dei Mars, perfavore?" mi domandò lei con un'espressione svuotata, triste.
Rassegnata, senza opporre alcuna resistenza, annuii e scesi al piano di sotto a recuperare le merendine al cioccolato e al caramello.
Arrivai alla cucina e iniziai a rovistare nei mobiletti in cerca del pacchetto.
"Tesoro, cosa cerchi?" mi domandò Sarah seduta sul divano del soggiorno con lo sguardo puntato verso la tv, intenta a guardare una delle solite fiction che trasmettevano ogni pomeriggio in tv.
"I Mars, Sarah: sai Jade è molto stanca e... mi ha mandato a prenderli! " risposi cercando di snodare il nodo che mi si era formato in gola e mostrare più naturalezza possibile.
Sarah si alzò cautamente dal sofà, avvicinandosi a me.
Aprì un mobiletto e mi passò il pacchetto di Mars.
"Eccoli!" esclamò sorridente.
Ricambiai il sorriso, mettendo in pratica quello più falso della storia.
Non volevo essere falsa con Sarah, con la donna che più mi aveva aiutato nella mia vita, con la mia figura materna, con la persona più pura e dolce dell'universo, ma volevo proteggere Jade almeno fino a che lei non si fosse sentita pronta a dirlo.
Sarebbe stata una forte botta per i suoi genitori, qualcosa di inimmaginabile e scioccante, perciò condividevo l'idea di Jade.
Sono sicura che Jack non si sarebbe dato pace fino all'ultimo giorno della sua vita e Sarah non sarebbe stata da meno.
Mi diressi verso le scale, iniziando a salire lentamente un gradino alla volta.
Stavo molto meglio rispetto a qualche giorno prima, ma ero ancora stanca, e ogni minimo movimento mi faceva provare un po' di dolore.
Arrivai in camera e passai la scatola a Jade, che iniziò a mettersi in bocca due merendine alla volta.
"Jade, con calma, non ti corre dietro nessuno!" le dissi faccia a faccia.
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𝓐𝓻𝓻𝓱𝔂𝓽𝓱𝓶𝓲𝓪: 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕𝒃𝒆𝒂𝒕𝒔 ♥︎
RomancePassato problematico e tante cicatrici, Avanna è la classica ragazza dal cuore spezzato e non intende farselo ricucire da nessuno. È sempre stata ripudiata dai suoi genitori, due coniugi facoltosi e dall'animo cattivo ed è stata costretta ad andar...