03.

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"L'amore è per la gente vera"
-Bukowski

«Sebastian» sussurrò Isabelle del tutto shoccata «Wow, sei incantevole... quanto tempo..» era rimasto il solito ruffiano, Casanova e figlio di buona donna, quel ricordo riaccese una fiamma d'ira in Isabelle «Che cazzo ci fai qui?» sputò acida «Sono in vacanza. Tu?» chiese sedendosi davanti a lei.
«Cazzi miei. Non ti ho dato il permesso di accomodarti» ringhiò.
«Sei la solita acidona, forse del buon sesso ti potrebbe addolcire. Sai, io sono libero» disse con sguardo malizioso, ciò fece venire un conato di vomito ad Isabelle e pensare che parecchi anni fa era innamorata di lui..
«Ma come, ti sei lasciato con Stefany? È finita la pacchia?» chiese irata e il volto del ragazzo si rabbuiò. Il silenzio regnò da parte del ragazzo, Isabelle attendeva impaziente una sua replica, lo odiava così tanto che avrebbe voluto spaccargli la faccia.
«Senti mi.. Dispiace per come è andata a finire.. Sono stato uno sciocco e all'ora ero un ragazzino..» si stava giustificando, Isabelle avrebbe dato di matto da un momento all'altro così pensò che la cosa migliore da fare era andarsene. Prese il suo panino, lasciò la mancia e senza dire niente se ne andò.
Sebastian la richiamò più di una volta ma lei non aveva intenzione di fermarsi. Salì in macchina e tornò a lavoro. Quel bastardo era riuscito a rovinarle la giornata. Ad un tratto sentì il telefono vibrare, era arrivata la replica di Thomas.

Da: Thomas Willows
A: Isabelle Johnson
Io oggi non ho pranzato, non ne ho avuto il tempo. Per me è okay, almeno passeremo un po' di tempo con i nostri amici. Mi manchi, voglio che torni a lavorare qui..

Xx

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Isabelle era così nervosa che le passò anche la voglia di parlare con Thomas. Tornò a lavoro fino a quando non si fecero le tre e mezza.

***

«Com'è?» una Iliana raggiante con un vestito a dir poco incantevole uscì dal camerino. Il vestito le stava d'incanto: era di Danielle Caprese, il busto dell'abito era aderente e accentuava le sue curve mentre la gonna era molto voluminosa e ricoperta di tulle e balze dandole un'aria principesca.
Le lacrime cominciarono a rigare il volto di Isabelle, si immaginò al posto suo. Sarebbe stato e rimasto un sogno, Thomas non le avrebbe mai chiesto la mano e lei non era neanche sicura di volersi sposare ma vedere Iliana e poi Joshua sposarsi le facevano quasi ricredere.
«Isabelle non piangere che poi piango anch'io» disse Iliana e in men che non si dica le lacrime le bagnarono il volto «Oh tesoro, sei così bella...» anche la fredda Franca Bernard stava piangendo, l'abito era semplicemente perfetto.
«Allora, è quello giusto?» chiese Franca e Iliana annuì.
Comprarono l'abito da sposa, mancavano solo gli abiti per le damigelle che sarebbero state: Isabelle, Stacy, Patricia e Cintia ovvero delle amiche della sposa. Iliana aveva chiesto anche a Franca ma lei si era rigiutata, si sentiva troppo vecchia.
«Isabelle vorrei che tu fossi la mia damigella d'onore» disse Iliana tenendo le mani della ragazza che era riscoppiata a piangere «Con molto piacere» rispose singhiozzando per poi abbracciarla. Per le damigelle comprarono un corto abito blu notte lungo monospalla col corpetto a cuore «Sono bellissimi.. ottimo acquisto» uscirono dal negozio e si fermarono per un aperitivo. «Dove volete andare a cenare?» chiese Iliana sorseggiando un bicchiere di Cola. «Voglio portarvi in un posticino molto carino quindi fatevi trovare alle otto pronti, passerò con la limousine a prendervi» disse Franca prima di addentare uno stuzzichino.

***

«Amore sono a casa!» urlò Thomas una volta tornato, si slacciò l'orologio e lo adagiò sul mobile all'entrata. Andò in cucina, aprì il frigorifero e bevve una lattina di birra che subito sputò, non era buona. «Thom sali.» urlò Isabelle dal piano di sopra.
Thomas fece come ordinato e in camera sua trovò il disordine più totale. Vestiti ovunque. «Ma c'è stata la terza guerra mondiale qui?» chiese sconvolto «Sì, Johnson contro i vestiti. Non so cosa mettere. Sono le sei e ancora non sono pronta» mugolò la ragazza. «Ma non era alle otto?» chiese Thomas
«Infatti mi preparo ora ma non so cosa mettere! Aiutami» Isabelle cercò nella valanga di vestiti fino a trovare il vestito color pesca che tempo prima Thomas le aveva regalato. «Ce l'ho!» esclamò entusiasta.
«Ti fai la doccia con me?» chiese gentilmente il ragazzo ma Isabelle scosse la testa «Già fatta. Preparati che non voglio fare tardi» gli lasciò un bacio sulle labbra e tornò in bagno per farsi le sopracciglia e i peli delle gambe.

***

«Wow, questo ristorante è bellissimo» constatò Iliana prendendo posto accanto al suo uomo. «Si ed è molto caro, infatti non ci vengo spesso» disse Franca con nonchalance.
Ordinarono ostriche di Tomales Bay in salsa mignonette, gamberi grigliati con salsa di scampi e succose chele di granchio accompagnati da un costosissimo Bellet.
«Insomma quando saranno queste nozze» chiese Mrs. Bernard «Il cinque dicembre a La Plaza. La settimana prossima daremo gli inviti» disse Iliana sorridendo all'amore della sua vita. «Che teneri» dissi posando la testa sulla spalla di Thomas e lui le ci lasciò un bacio.
«Voi invece, non vi sposate?» chiese Franca rivolgendosi a Thomas e Isabelle.
Il giovane uomo si irrigidi, odiava parlare di matrimonio e figli o meglio, ne era terrorizzato perché in realtà lui avrebbe tanto voluto sposare la donna della sua vita e magari avere tanti minimè ma era certo che Isabelle avrebbe rifiutato e un rifiuto l'avrebbe distrutto.
«Ehm che ne dite se ordiniamo un caffè» Patrick cambiò il discorso parando il di dietro al migliore amico che sospirò sollevato.
Il silenzio fu l'unica a regnare dalla parte sua, non proferì parola fino a quando Patrick non si alzò col telefono all'orecchio.
«Volete altro?» chiese cortesemente Franca ma scossero tutti la testa e la ringraziarono.
«Thomas, ti vogliono al telefono» il ragazzo aggrottò la fronte e si allontanò dal tavolo fino ad uscire fuori dal ristorante.
«Thomas sei un asino» affermò Patrick secco «Perché?» chiese con un sopracciglio inarcato il diretto interessato «Perché fai così? Dov'è finito il Thomas di una volta? Sicuro di se, orgoglioso, fieri..» sbuffò sonoramente. Per la prima volta Thomas si sentì realmente in imbarazzo. Lo aveva colpito nel profondo, il suo orgoglio era stato calpestato. «Quanto la ami?» chiese di punto in bianco Patrick. «La amo più di ogni alta cosa» disse fissando un punto vuoto. «Sappiamo entrambi che tu ami più Isabelle di quanto io possa amare Iliana eppure non fate nessun passo avanti»
Aveva ragione, Patrick era da poco che conosceva Iliana eppure l'amava tanto da sposarla.
«Patrick tu non capisci..» sbuffò di nuovo.
«No sei tu che non capisci. Quando la vedrai correre tra le braccia di qualcun altro forse poi capirai» concluse rientrando nel locale.
Thomas rimase lì a pensare. Patrick aveva ragione, lei non ci avrebbe messo niente a scappare da lui ancora. Se avesse incontrato un uomo migliore di lui –cioè chiunque- le sarebbe scappata via e non poteva permetterlo.

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