Epilogo.

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"Tutto alla fine andrà bene. Se non va bene, non è la fine"
Cit.

«Mamma! Guarda stiamo per atterrare!» erano ormai passati quattro anni dalla nascita di Aaron e Connor. Dopo tante meditazioni e riflessioni, Isabelle aveva deciso di andare a trovare la sua migliore amica Shannon.
Il cuore le batteva all'impazzata ed era così ansiosa di andarla a trovare. Thomas capendo lo stato d'animo della moglie, la tranquillizzò con parole di conforto.
«Sì tesoro ma abbassa la voce per favore» quei due bambini erano la sua gioia anche se molto rumorosi. Caratterialmente Aaron era più tranquillo come il padre mentre Connor, il più grande di due minuti era più euforico come la madre. Esteticamente erano la fotocopia di entrambi i genitori, avevano capelli tendenti al ramato come la mamma ma con gli occhi verde smeraldo come il papà.
«Aaron tutt'okay?» chiese Thomas al suo piccolino. Amava quel bimbo perché cavolo era identico a lui da piccolo. Uguale per filo e per segno, non parlava quasi mai ma era comunque allegro. «Sì Babbo ma non mi piace l'elicottero.» disse il bambino facendo il broncio «Tesoro non è un elicottero, è un aereo» corresse il bambino amorevolmente per poi spettinargli i capelli «Oh! Ereo..» ripeté il bambino.

***

«Wou! Quanti giocattoli! Guarda Con, andiamo!» erano appena arrivati in hotel. La stanza che aveva prenotato Thomas era la migliore e l'aveva scelta a posta per i bambini. La stanza conteneva la sala giochi e come al solito a Connor gli si illuminarono gli occhi.
Isabelle stremata si buttò sul letto e chiuse gli occhi "Questa bambina mi sfinisce" pensò.
Ebbene sì, era incinta di una femminuccia finalmente, aveva deciso di chiamarla Lia Shannon, in onore della sua migliore amica. Era al quinto mese e partire non era la cosa migliore da fare ma era necessario.
Quel pomeriggio sarebbero andati al California's Public Cemetery e dovevano assolutamente fare compere per Shannon.
«Tesoro che ne dici se ci fermiamo ad un ristorante per pranzo e poi da lì andiamo al cimitero?» quanto odiava quella parola.. «Okay.. Ma dobbiamo comprare i fiori..» gli ricordò «Lo faremo» Isabelle annuì e chiuse gli occhi.
Aveva portato con se da casa una vecchia foto di loro due di quando erano state al Rockefeller Center, voleva lasciargliela lì. Inoltre aveva portato il suo orsacchiotto preferito, Shannon tempo prima le aveva rivelato l'esistenza di Mr. Teddy, un amico d'infanzia. Tutti quei ricordi le offuscarono gli occhi e le lacrime incessabili le caddero sul volto. Perché il mondo doveva essere così crudele? Shannon non si meritava di morire, tutti ma non lei...
«Mamma perché piangi?» le chiese Aaron con voce flessibile. Salì sul letto e si mise a cavalcioni su di lei «È per zia Shannon?» Isabelle con un sorriso triste annuì «Non piangere, lei ci protegge dal cielo! E resterà sempre nei nostri cuoricini» Isabelle lo guardò con occhi sgranati, da quando quel piccoletto era diventato così saggio?
«Me l'ha detto papà!» sollevò le spalle rispondendo al pensiero di Isabelle e baciò il pancione della madre.
«Hai ragione Aaron, zia Shannon ci sorveglia dall'alto. Ora vai a giocare che mamma deve riposare»
«Okay ma dopo chiamiamo Gideon?» la madre annuì e Aaron euforico se ne andò.
Gideon era il figlio di Patrick e Iliana di quattro anni. Un tenero bambino dai capelli riccioluti come il padre e gli occhi come il mare.

***

«Cosa vogliamo ordinare» erano le due e da come programmato, si fermarono ad un piccolo ristorante per il pranzo. «Io voglio le patatine!» esclamò alzando un po' troppo la voce Connor «Tesoro abbassa la voce!» lo rimproverò la madre. Dopo mezz'ora di discussioni ordinarono la specialità della casa.
Dopo pranzo, presero la macchina che avevano affittato e andarono alla ricerca di un fioraio.
Si fermarono da Emily's. «Benvenuti! Come posso aiutarvi?» un'anziana signora molto allegra sorrise loro «Ehm.. Siamo alla ricerca dei fiori perfetti per un'amica di famiglia. Ognuno di noi sceglierà un mazzo di fiori che vuole regalarle» disse Thomas guardando i suoi ometti.
«Uuh fortunata la vostra amica!» disse la fioraia sorridendo ai bambini «No. Siamo fortunati noi ad averla» replicò Isabelle sorridendole debolmente e Thomas capendola le baciò la tempia.
Aaron scelse i girasoli, Connor scelse i gerani, Thomas i gigli e Isabelle i fiori preferiti di Shannon: le margherite.
Dopo aver fatto l'acquisto si diressero al cimitero. Un conato di vomito salì ad Isabelle, il posto era molto tetro e forse portare i bambini era stata una pessima idea.
Cercarono la lettera M dell'iniziale del cognome e dopo cinquecento ventisei lapidi, trovarono quella di Shannon.
Ad Isabelle venne un nodo allo stomaco, eccola lì. Davanti alla lapide della sua defunta migliore amica. La sua foto mentre sorride fece scappare una lacrima ad Isabelle. «Ecco zia Shannon!» esclamò Aaron inginocchiandosi. «Ciao zia, mamma parla sempre di te e dopo tante storie raccontate ti vedo per la prima volta. Sei sempre sorridente e sei molto bella.. La mia sorellina si chiama come te e presto nascerà, spero ci sarai anche tu quando nascerà. Ti ho portato dei fiori, sono i miei preferiti e spero ti piacciano! Fammi sapere, ciao!» Aaron adagiò i girasoli vicino alla lapide e si alzò. Il volto di Isabelle era completamente rosso, le parole di Aaron erano state commoventi e molto. Era il turno di Connor «Ciao zia! Come stai? Mamma ci parla sempre di te, anche papà ma più mamma. Tra un po' è il mio compleanno e vorrei una mazza da baseball. Ti ho fatto un regalo in anticipo, ho preso i gerani perché sono belli come te. Ciao!» dopo aver posato i fiori si avvicinò al fratelli e gli batté il cinque.
Thomas si abbassò al livello della lapide e recitò una piccola preghierina per lei. «Manchi tanto» posò i gigli lì e prese per mano i bambini per tornare in macchina. Era il momento di Isabelle ed era meglio lasciarla sola a parlare con la sua migliore amica dopo tanti anni.

«Ciao Shannon.. Sono davanti alla tua tomba che ti parlo come se potesse cambiare qualcosa. Mi manchi tanto, mi manca mia sorella, la mia confidente, la mia amica, la mia ancora, il mio supporto. Mi mancano le tue risate, la tua voce allegra, i tuoi occhi a palla, i tuoi discorsi inopportuni, la tua allegria.. Mi mancano le litigate, i pianti insieme.. Tutto. Mi manchi come l'aria. Ora ti guardo, fisso la tua tomba e prego il tuo ritorno. Ti chiedo perdono se in questi anni non sono mai venuta a trovarti, qui ci sono tante lettere di Louise, di tua madre Silvia, dei tuoi amici.. E oggi dopo anni sono riuscita a venire. Ti ho portato Mr. Teddy e la nostra foto, l'amo. Fino ad ora mi sono rifiutata di venire perché pensare che tu non ci sei più fa troppo male, preferivo illudermi del fatto che sei in viaggio con Louise. Ma poi ho capito che era inutile illudersi perché tu non ci sei più, almeno fisicamente. Sò che dal cielo mi proteggi e te ne sono grata, sei nel mio cuore, nessuno prenderà il tuo posto. Mai. E per dimostrartelo ho dato il tuo nome alla mia bambina. Spero sia come te, allegra e solare. Ti porterò nel mio cuore per sempre perché sei importante e non me lo scorderò mai. Ti voglio bene Shannon.

*The end*

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