19.

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"Le parole illudono e le persone deludono"
Cit.

«Louis!» la ragazza si alzò ed andò ad abbracciare colui che in passato sarebbe stato suo cognato.
«Quanto tempo. Come te la passi?» le chiese il ragazzo con voce flessibile «Emh.. bene tu?» Isabelle non era sicura su cosa dire. «Bene non sarebbe il termine giusto per spiegare come mi sento ma sono okay.» concluse il ragazzo con un triste sorriso sul volto.
«Ei' hai da fare? Potremo andare a prendere un caffè» le chiese il ragazzo e Isabelle annuì.
Andarono da Starbucks, ordinarono dei frappuccini e si accomodarono a dei tavoli. «Allora che fine hai fatto in questi due anni?» gli chiese Isabelle cercando di spezzare quella strana atmosfera di tensione.
«Niente. Sono tornato in Inghilterra, lavoro lì e niente.. tu?» chiese alla ragazza «Emh.. sono tornata qui a vivere con Thomas. Mi ha chiesto di sposarlo e sono incinta.» disse con un lieve sorriso. Louise in un primo momento rimase sorpreso ma poi si fece buio in viso. «C-congratulazioni... scusa devo andare in bagno» senza attendere repliche il ragazzo si alzò e corse in bagno. Era ovvia una reazione così. La donna che amava era morta e da stupida Isabelle gli stava sbattendo in faccia tutto ciò che lui non avrebbe mai avuto ovvero Shannon e mini Shannon.
Si sentì così stupida che chiuse gli occhi e imprecò a bassa voce.
Dopo un quarto d'ora Louise fece ritorno con gli occhi rossi e sfoggiò un sorriso tirato.
«C'era la fila.» mentì palesemente e Isabelle non poté fare a meno di fissarlo tentando di leggergli gli occhi e ciò che poté interpretare fu: rabbia, frustrazione, delusione e tristezza.
«Louise mi dispiace non volevo-» il ragazzo la bloccò «Il giorno dopo il ritorno da Sharm El Sheikh le volevo chiederle di sposarmi.» disse fissando la vetrina che dava sulla strada «Ma avevo perso l'anello che avevo comprato in Egitto. Era di diamenti. Cinque carati» disse con un ghigno malinconico «L'ho ritrovato due giorni dopo ma era tardi perché Shannon era già stata rapita.» disse facendosi cupo in volto «Poi vi abbiamo ritrovato e cavolo ero l'uomo più felice sulla faccia della Terra» sorrise come un bambino ma poi torno triste «Ma poi quella dannata pallottola me l'ha portata via» calde lacrime gli caddero sul volto «Il mondo mi è crollato addosso. Non avrei più rivisto il suo sorriso, non avrei provato più il suo calore sulla pelle o il suo corpo tra le braccia. Non avrei più ascoltato le sue battute inappropriata o le sue risate melodiose.» era rosso in faccia dal pianto e Isabelle senza accorgersene si ritrovò a piangere con lui «Sai ti ho odiata per un anno intero... Shannon non c'entrava niente, lei con te e Thomas non c'entrava assolutamente niente.»
Aveva ragione, Shannon era semplicemente vittima di una storia che non doveva coinvolgerla. «Ma vi ho perdonati perché sono sicuro che è quello che Shannon avrebbe voluto» disse asciugandosi le lacrime e fissando il tavolo.
«Decisi di tornare a casa dai miei genitori dopo il funerale. Ero depresso, non uscivo di casa e mi sentivo così debole. Cazzo ho passato i momenti più brutti della mia vita» disse tirandosi i capelli
«Tornavo una volta al mese qui in America per andare a trovarla al cimitero. Piango ogni volta che ci vado e le lascio sempre fiori freschi cambiandoli con quelli vecchi. Lì c'erano anche altre dediche e fiori ma niente di tuo» disse guardandola in faccia dritto negli occhi e Isabelle sentì un blocco in gola e un tonfo al cuore. Lei non era mai andata a trovare l'amica al cimitero, non l'avrebbe mai fatto, era troppo per lei.
Scosse senza fermarsi la testa e rimase con lo sguardo perso «Quando me ne sono accorto ho ricominciato ad odiarti dal profondo dell'animo. Come hai potuto sbattertene della tua migliore amica morta?» Isabelle si sentì svenire, non poteva reggere tutte quelle brutte parole. Come faceva a dire che non le importava niente della sua unica migliore amica. Voleva saltargli addosso e prenderlo a schiaffi ma siccome aveva una dignità e in confronto a lui, rispettava veramente Shannon, si alzò a testa alta e fece per andarsene ma prima si fermò «Cinque Gennaio all' Old River alle dieci» e se ne andò senza dargli possibilità di replica.

Uscì frustrata e tornò a dove aveva lasciato la macchina ovvero davanti alla palestra. Mise in moto e andò al centro commerciale per un po' di compere, mancava poco a Natale ed era meglio comprare un po' di regali.
Dopo tre ore di sfrenato shopping aveva comprato un nuovo modello di borsa di Prada per Iliana, una camicia color crema di Valentino per Patrick, un paio di orecchini d'oro per Lola, una maglietta con "I love my BF" per Joshua e un rolex.
Un paio di scarpe per Linda e delle spille con lo stemma dello sceriffo per Victor e Chuck.
Mancavano i regalo per Consuelo e Sarah ma soprattutto per Thomas.
Aveva in mente un regalo più che bello e provocante per Thomas così prese un appuntamenti con una fotografa di Manhattan.
Dopodiché tornò a casa e nascose tutti i regali. Distrutta si buttò sul letto e senza accorgersene prese sonno.

Si svegliò poche ore dopo con la colonna vertebrale dolorante, quei bambini la stavano massacrando.
Guardò l'orario sulla sveglia sulla mensola e balzò in piedi, erano le sei e mezza e lei aveva una cena con Thomas.
Aprì l'armadio ed andò alla ricerca dell'abito perfetto, impresa difficile, doveva essere morbido e abbastanza largo per il pancione.
Scelse un abito nero che un po' di tempo fa le aveva regalato Franca, andò in bagno e si fece una doccia calda lavandosi i capelli e una volta uscita si asciugò e indossò il vestito.
Data la semplicità dell'abito, decise di dargli risalto aggiungendo il ciondolo che le aveva regalato Thomas e un braccialetto d'argento che le aveva regalato Iliana per il suo compleanno. Decise di indossare un sandalo col tacco argento non molto alto e si truccò.
Guardò il telefono ed erano le otto meno dieci, prese un gubbino nero per il freddo..

***

«Oh.. È buono il cibo qui» Isabelle si stava letteralmente abbuffando come un porco, nell'ultimo periodo era ingrassata di sei chilogrammi, Thomas lo notò ma non osò dirle niente, le avrebbe dato dell'insensibile ma l'amava lo stesso.
«Già! Vuoi anche il dolce?» le chiese Thomas accarezzandole la mano e Isabelle scosse la testa. Poco dopo uscirono e percorsero la strada abbracciati, il freddo di dicembre si fece sentire ma tra le braccia del suo uomo Isabelle si sentì al caldo.
«Non vedo l'ora» gli sussurrò stringendosi più a lui «Di cosa?» chiese Thomas abbracciandola più forte e ispirando il suo dolce odore di camomilla. «Di sposarti e diventare la signora Willows, di dare alla luce questi due piccolini e di vivere il resto dei miei giorni al tuo fianco» quelle parole toccarono nel profondo Thomas che non sapendo cosa dire le baciò la tempia. «Anch'io amore. Anch'io» quando il vento freddo cominciò a graffiar loro i volti decisero di tornare a casa.
Una volta in macchina, calò il silenzio ma Isabelle lo interruppe.
«Sai ho incontrato Louise» disse guardando fuori dal finestrino «Davvero, dove?» chiese Thomas tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
«Al Central Park, ero andata a fare una passeggiata. Siamo andati a prendere un caffè» disse giocherellando con i capelli e Thomas le intimò di continuare.
«Gli ho raccontato tutto. Del matrimonio, della gravidanza..» sbuffò e dopo essersi messa comoda sul sedile guardò Thomas «Ha detto che mi odia perché io sono felice e lui no, perché Shannon é morta e io no. Perché io ho l'amore della mia vita affianco e lui no. Perché lui va trovare Shannon al cimitero una volta al mese e io no.» calde lacrime le caddero sul volto. Le faceva male quello che Louise le aveva detto, voleva bene alla sua amica, le pensava ogni notte e aveva spesso incubi quando Thomas non le era accanto. Il semplice motivo per cui non l'andava a trovare al cimitero era perché faceva davvero male, non avrebbe sopportato dover parlare con la sua amica nella tomba, non voleva era troppo doloroso.
«Sai mi ha fatto sentire uno schifo. Tutte quelle brutte parole.. ho ponderato ma non ho concluso niente» concluse asciugandosi le lacrime.
Thomas parcheggiò la macchina all'angolo e si girò per guardare la donna che amava in faccia.
«Isabelle, lui sa le cose belle ovvero che ci sposeremo, che sei incinta.. Ma che hai avuto un incindente? Che hai perso già un bambino? Che hai pianto giorno e notte? Questo lui lo sa? Shannon non meritava di morire ma neanche tu. È successo e basta» concluse baciandole il naso.
Isabelle si calmò, Thomas aveva ragione, lui non sapeva niente e si era permesso di parlare.
«Thom credi nel destino?» gli chiese accarezzandogli una mano «Sì tu?» replicò baciandogliela «Non lo so..» sospirò e così concluse la conversazione.

N/A

Domanda del giorno: credi nel destino?
Su su risposte!!

A domani!❤️

CAPITOLO REVISIONATO

Everlasting(3)||Love Trilogy|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora