13.

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"Definire è limitare"


-Oscar Wilde (Il ritratto di Dorian Grey)

«Ragazzi allora, vi voglio tutti fuori. Ho una sorpresa per la festeggiata» disse Thomas attirando l'attenzione di tutti, anche quella di Isabelle che era impegnata a chiacchierare con Francesca. Thomas le prese la mano e la bendò di nuovo «Chi altro c'è, mia nonna?» chiese scherzando ma Thomas non le rispose. Con attenzione la portò fino a fuori facendo attenzione ai gradini e al muro e dopo cinque minuti le levò la benda.
Si ritrovò una Jaguar XF nera luccicante davanti. «N-non è per m-me vero?» chiese balbettando la ragazza dagli occhi sgranati. Era la macchina che amava tanto,  perfetta nell'estetica con un motore da orgasmo.. ricordò il giorno in cui l'aveva confidato a Thomas a Milano.
«Amore, non sai neanche quanto ti amo. Io farei di tutto per vedere ogni volta quel sorriso illegale sul tuo volto. Mi hai sconvolto la vita e ti ringrazio. Ti amo e ancora auguri» Isabelle lo baciò lì davanti a tutti, senza vergogna. Quella era la sua donna e voleva manifestare il suo amore per lei davanti all'intero mondo, tutti dovevano vedere, tutti dovevano sentire. Per lei c'erano solo loro in quel momento, nessun altro, lo amava con tutta se stessa e quell'amore la lacerava dentro, non riusciva a respirare ed era perfetto. Calde lacrime di gioia le caddero sul volto e Thomas  le asciugò con i pollici, era bellissima anche quando piangeva.

Isabelle emozionata salì sulla macchina con le sue amiche e fecero un giro per la città <<questa macchina spacca troppo>>  urlo Francesca fuori dal finestrino felice e leggermente brilla.
Thomas rimase a parlare con gli uomini quando ad un tratto gli arrivò un messaggio.

Da: Numero Privato
A: Thomas Willows

Sono nel tuo studio.

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La rabbia comparve sul volto di Thomas. Quella puttana era entrato in casa sua! Ma come aveva fatto a ricavare tutte le informazioni su di lui? Con permesso congedò i suoi amici e corse nel suo studio.
«Ti aspettavo.» disse Hilary, girata verso la libreria «Con quale diritto piombi in casa mia? Vuoi che chiami la polizia? Fuori, subito.» urlò furioso Thomas, la ragazza fece per uscire ma si fermò alla porta. «So che provi ancora qualcosa per me» le sussurrò la ragazza avvicinandosi pericolosamente a lui «Non sai quel che dici» le ringhiò contro «Ti sei scordato la nostra prima volta? Urlavo il tuo nome mentre facevamo l'amore. Mi hai graffiato la pelle e mi hai fatta tua» gli sussurrò sulla pelle. Quei ricordi le tornarono alla mente in un batter d'occhio. 

Ricordò quel venerdì sera quando aveva deciso di perdere la verginità con la ragazza che amava e che in un futuro avrebbe tanto voluto sposare. Era stato bellissimo. 

Una nuova esperienza. Senza accorgersene rivisse quei bei momenti passati insieme e in men che non si dica le loro labbra si scontrarono. Tutta la sua adolescenza gli passò davanti fino al giorno del tradimento.

A quel ricordo si staccò da lei e le diede uno schiaffo in faccia che fece cadere a terra la ragazza. «Sei un pazzo!» esclamò poggiando la mano sulla guancia rossa «E tu una puttana! Non ti ho mai amato.. mi fai solo schifo. Sei una lurida troia. Io amo la mia fidanzata e amerò solo lei. Ti avviso: se ti fai rivedere ti farò fuori» le ringhiò contro e questa dopo aver preso qualcosa scappò dalla finestra.
Thomas frustrato si tirò e i capelli e urlò ma poco dopo si ricompose e tornò alla festa.

«Tesoro dov'eri? Ti stavamo cercando» gli chiese Isabelle accarezzandogli la guancia. Per un secondo il ragazzo cadde in catalessi, non voleva mentire alla sua donna ma non aveva scelta. Se glie l'avesse detto avrebbe fatto una scenata così decise di mentire per una buona ragione «Mi era venuto mal di testa così sono andato a prendere qualcosa» Isabelle gli sorrise amorevolmente e si avvicinò al suo orecchio. «Dopo te lo faccio passare io il mal di testa» disse maliziosamente e Thomas sforzò un ghigno.
Stranamente si sentiva sporco. Non voleva toccare Isabelle, si sentiva impuro. Non fece altro che starsene in disparte a bere whisky e a pensare a quello che era accaduto quella sera. Quella megera era riuscita a rovinargli la serata.
La festa terminò alle due del mattino, ormai Francesca e Amedeo erano ubriachi, Rebeca era crollata sul divano e Isabelle era già andata a dormire all'una.
Consuelo e Sarah erano impegnate a pulire il caos, in cambio Thomas avrebbe dato loro un aumento.Salì anche lui in stanza da Isabelle e pensò a quello che era successo con Hilary, era disturbato nell'animo doveva assolutamente parlarne con qualcuno; così decise che il giorno dopo ne avrebbe parlato con Patrick.

Il mattino successivo, Isabelle si alzò con un forte mal di schiena causato dalla gravidanza. Thomas non c'era accanto a lei, probabilmente era andato a lavorare e a  quel pensiero la ragazza sbuffò.
Si alzò dal letto e scese in cucina facendo qualche smorfia di dolore.
«Buongiorno, sua altezza» disse scherzando Rebecae si ricordò che Thomas come regalo aveva portato i suoi amici, a quel pensiero sorrise.
«Giorno Reby» le si avvicinò e le baciò la guancia. «Consuelo?» di solito, ogni mattina Consuelo era già in cucina ma non quel giorno. «Sta badando a Francesca e Amedeo. Hanno vomitato tutta la notte» disse con noncuranza Rebeca.
«Wou... che ne dici se oggi andiamo tutti a fare shopping?» chiese Isabelle aprendo il frigorifero per prendere qualcosa. «Si può fare..» replicò sorridendole.
Fecero colazione mangiando di tutto e subito dopo Isabelle salì in camera a vestirsi. Indosso un comodo vestito blu intonato alle scarpe di Manolo gialle canarino.

Una volta pronta, passò nella stanza di Amedeo e Francesca e lì vide dormire beati alle undici del mattino. Fece roteare gli occhi e sorrise. Si chiuse la porta dietro e scese al piano di sotto. Voleva portare Rebeca a fare del sano shopping.

***

«Abbiamo comprato dei vestiti fantastici... Magari potremmo andare in discoteca» era appena uscite dal centro commerciale con tante buste in mano. Quel giorno Isabelle aveva deciso di utilizzare la sua nuova bimba.
«Io in discoteca? Non è meglio andare al cinema?» chiese Isabelle «Okay... stasera alle otto.» concluse Rebeca. Erano arrivate alla macchina e una volta aperta, Rebeca salì e a seguirla Isabelle.
«È tuo?» chiese Rebeca sventolando all'aria un pacco giallo. Isabelle aggrottò la fronte. Prima non c'era, da dove era uscita. Prese la busta, sopra c'era scritto "Per la dolce Isabelle" pensò che forse fosse un regalo da Thomas.
Frettolosamente aprì la busta e tirò fuori una lettera.

Quel che è mio, è mio e basta.
Buon compleanno Isabelle Johnson.

Lì la ragazza cominciò a preoccuparsi, di chi era quella lettera? Chi poteva esser stato? Dalla busta tirò fuori diverse foto. Per poco non svenne per quello che vide.

N/A

Weilà! Insomma Isabelle ha passato un bel giorno del compleanno e Thomas le ha regalato anche una macchina ma si è messa in mezzo Hilary.. Ha baciato Thomas e minacciato Isabelle come andrà finire? Sarà in grado di distruggere questa storia d'amore? Comments!!

AVVISO: ho saputo che dal 9º capitolo in poi non si riesce a leggere il libro quindi se a voi succedere più avanti vi consiglio di eliminare e riaggiungere il libro in biblioteca.

CAPITOLO REVISIONATO.

Everlasting(3)||Love Trilogy|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora