Mi sveglio spaventata dalla sveglia, tasto il comodino, cercando di spegnerla non riuscendoci. Sbuffo, accendo la luce sul comodino, mi siedo sul letto e spengo la sveglia. Sono le sette del mattino, tra mezzora devo presentarmi in aula. Svogliata mi alzo, vado verso il bagno, mi lavo i denti, spazzolo i capelli facendomi una coda di cavallo. Mi dirigo alla finestra e guardo fuori, il sole sta sorgendo, senza svegliare Greta prendo dall'armadio un paio di jeans corti e una maglietta a mezze maniche nera, mi siedo sul letto e indosso le converse.
Prendo i libri dal cassettone, mentre riempio lo zaino, mi viene in mente Chloe, mi manca così tanto, lo so, ci conosciamo solo da un anno, ma io l'adoro, voglio sentirla, chiedergli come sta, parlare di Seth, forse chiedergli anche di Ian, però, so già che non posso, visto che ho un mucchio di lezioni oggi...
La chiamerò stasera... O alla pausa pranzo...
Esco dal mio dormitorio, il sole mi acceca, non ho voglia di usare la macchina con questo bellissimo tempo, così inizio a camminare. Io amo il sole, l'estate, il cielo limpido, amo stare all'aperto, se fosse per me mangerei tutti i giorni sotto un albero, leggerei e farei i compiti. Ma siamo a inizio settembre e tra poco arriverà l'autunno, inizierà a far freddo e si dovranno mettere le felpe, gli alberi si spoglieranno delle loro foglie e poi sembrerà tutto buio e cupo.
Sto camminando persa nei miei pensieri quando, sento qualcuno chiamarmi da lontano, al momento non riconosco la voce , poi quella voce mi chiama nuovamente, voltandomi lo vedo, lui, Ian, che corre verso... Verso cosa? Me?... E' impossibile, cosa vuole da me?...
Ian, mi raggiunge con il fiato corto, si piega appoggiando le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato.
Che cosa vuole?... Non mi ha mai calcolato in tutti questi anni...
Rimango lì, immobile aspettando che lui si ricomponga, che riprenda fiato per la corsa fatta... Dopo circa cinque minuti, si rimette eretto, lo guardo in volto e ha quel suo solito sorrisetto che fa mozzare il fiato...
Dio quanto lo odio... e amo...
Scuoto la testa... No io non lo amo...
<<Ciao.>> dice sorridendomi.
Arrossisco. Perché mi fa quest'effetto?...
<<Ciao>> rispondo imbarazzata per i miei pensieri.
Si mette di fianco a me, cominciamo a camminare in silenzio.
Oddio adesso cosa dico?... Non riesco a pensare neanche ad un argomento che Ian parla.
<<Allora cosa mi racconti di bello a parte del tuo ragazzo spagnolo?>>. "ragazzo spagnolo", lo pronuncia con superficialità...
Come se quella cosa non gli importasse... O gli importa?... Oddio non ci capisco niente... Mi faccio coraggio e rispondo.
<< Il ragazzo spagnolo si chiama Carlos...>>.
<<Carlos>>. Di nuovo quel tono superficiale....
Ma che gli importa?...
Poi, la sua domanda mi prende alla sprovvista.
<<Allora è il tuo ragazzo?>>.
Oddio... Greta gli ha detto che era il mio fidanzato, ma questo Carlos non esiste nemmeno... Che cosa faccio?...
Ian mi fissa impaziente aspettando una risposta, ha la fronte corrugata le sopracciglia rialzate...
<<Chi Carlos?... Emm...>>. Oddio, Ashley, prendi fiato non dire la verità... Di che è il tuo ragazzo e lo ami... Ma le parole mi escono come un tornado. <<No... Carlos, non è il mio ragazzo... Sinceramente non c'è nessun ragazzo da un po' di tempo...>>.